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paolo

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Tutti i contenuti di paolo

  1. L’olfatto del porcellino d’india è molto sviluppato e pur non raggiungendo i livelli del cane e del gatto è qualche centinaio di volte più acuto di quello degli umani. Per questo motivo occorre essere particolarmente prudenti nell’impiego domestico di profumatori d’ambiente, che potrebbero risultare pesantemente altamente fastidiosi per i loro sensibili nasini. Con l’olfatto la cavia avverte la presenza dei predatori, capisce se un territorio appartiene ad un’altra cavia, riconosce le altre cavie della colonia e interagisce con esse. Allo stesso modo il porcellino impara a riconoscere l’odore delle nostre mani all’inizio della nostra conoscenza e in seguito ci identificherà anche in base ad esso. L’olfatto è importante per i rapporti nell’harem: si può stimolare l’aggressività di un maschio verso la sua femmina strofinandola con l’urina di un altro maschio; viceversa, due maschi rivali si riappacificano se vengono strofinati con l’urina delle rispettive femmine. La mucosa olfattiva contiene speciali cellule sensitive, dette appunto cellule olfattive, i cui dendriti terminano con ciglia all’interno della cavità nasale, esposte agli stimoli odorosi, mentre i loro assoni costituiscono il I nervo cranico e terminano nei glomeruli del bulbo olfattivo (glomerulo sinaptico) (vedi figura 1). Queste cellule sono quindi in comunicazione diretta con il cervello, una caratteristica unica fra le cellule nervose, che rispecchia la primitività di questo senso, quando all’inizio dell’evoluzione l’odorato era cruciale per la sopravvivenza, cioè per cercare gli alimenti e i compagni ed evitare i vegetali non commestibili e i predatori. Gli stessi centri olfattivi appartengono alla porzione filogeneticamente più primitiva del cervello, il sistema limbico, la cui funzione è legata alle risposte comportamentali motivazionali, cioè legate alle esigenze primarie dell'organismo (fame, sete, caldo, freddo, sonno), a quelle emotive correlate alla sopravvivenza (aggressività, territorialità, comportamento riproduttivo e materno) e ad alcune funzioni della memoria più elementare (vedi figura 2) I recettori nelle cavità nasali possiedono da 6 a 12 ciglia, che hanno il compito di “catturare” le molecole odorose. Queste ciglia sono particolarmente sottili e per questo motivo la risposta agli stimoli odorosi è relativamente lenta, se comparata ad un’immagine visiva (nell’uomo 400 millisecondi e 45 millisecondi, rispettivamente); lo stimolo odoroso dovrà poi essere registrato e percepito (vedi figura 3). Esistono una quantità di recettori capaci di riconoscere stimoli odorosi diversi, appartenenti a diverse sottofamiglie dedicate ad un certo tipo di odore. Nell’uomo sono noti circa 350 diversi recettori, che salgono ad un migliaio nei roditori, ognuno codificato da un diverso gene. Taluni recettori possono parzialmente sovrapporsi nel riconoscere un determinato odore, ma varia l’intensità del segnale evocato dallo stesso stimolo. Ogni recettore è connesso ad un singolo neurone e i neuroni che riconoscono lo stesso odore convergono insieme a formare dei glomeruli del bulbo olfattivo. La combinazione degli stimoli provenienti dai diversi recettori impegnati nella percezione di uno stimolo odoroso crea una mappa dello stimolo stesso che ne costituisce una sorta di “impronta digitale”. I recettori olfattivi appartengono alla super-famiglia dei recettori accoppiati alle proteine G. Quando una molecola odorosa viene "catturata" dal sito di legame del recettore la proteina G stimola la produzione di AMP ciclico; questa messaggero attiva a sua volta i canali ionici e quindi la cellula olfattiva, che trasmette l'informazione al cervello (vedi figura 4). Le cellule olfattive sono continuamente rinnovate. Nell’epitelio olfattivo del porcellino d’india il maggior numero di cellule in proliferazione nella membrana basale si osserva nei primi due mesi di vita; dal quarto mese ai due anni d’età il numero di cellule in divisione resta costante per poi diminuire con l’invecchiamento. Il numero dei recettori olfattivi invece non varia fino ai 30 mesi di vita. Nel setto nasale degli animali, oltre all’epitelio olfattivo, è presente l’organo vomero nasale che ha dei recettori specializzati nel riconoscimento dei feromoni, sostanze volatili che servono a comunicare il sesso d’appartenenza e la disponibilità all’accoppiamento, e che stimola risposte ormonali e comportamentali. Nell’uomo quest’organo è ridotto a vestigia e non è più collegato al cervello, tanto che viene comunemente asportato durante le operazioni di rinoplastica. Nella mucosa olfattiva sono presenti anche terminazioni delle fibre dolorifiche del trigemino, che avvertono stimoli da temperatura, dolore e sostanze irritanti, producendo lacrimazione, starnuti e, se è il caso, inibizione del respiro. Pensiamo alle lacrime versate affettando le cipolle o agli starnuti annusando il pepe. A complicare la varietà di stimoli provenienti dal sistema olfattivo, si è recentissimamente dimostrato nel topo che le cellule del tubercolo olfattivo, una struttura interposta tra l’apparato olfattivo e il cervello, sono in grado di rispondere anche ad uno stimolo acustico e di fronte ad una simultanea presentazione di stimoli odorosi e acustici possono agire o potenziando o sopprimendo l’uno o l’altro stimolo.
  2. Ringrazio di cuore Nocciolina & C.! Nerone e Tiberio mi hanno incaricato di esprimere i loro auguri a tutti i loro simili e un pensiero luminoso per quelli che sono già oltre il Ponte. Io mi associo salutando tutti voi iscritti a questo Forum, augurandomi di passare con voi tanti altri C-day. Il mondo cavioso è un mondo bellissimo e sono orgoglioso di esserci insieme a voi! :D
  3. Complimenti davvero! Potresti anche pensare a un animale diverso per ogni tovagliolo e sulla tovaglia mettere un tema floreale...
  4. Ecco il mio contributo per il C-day: lattuga, trevigiana e pomodorini. Io ho privilegiato una composizione più ... verticale. Auguri a tutti i porcellini!
  5. Auguri !!! A presto per altre belle notizie!
  6. Se hai l'impressione che le altre cavie le rendano difficile l'accesso al cibo ti conviene dividerla, almeno per un po' di tempo, in modo che possa nutrirsi a sufficienza; 480-520 grammi sono pochini per un adulto. Se ha avuto minore possibilità di arrivare al cibo è inevitabile che i dentini crescano (e dalla foto sembrano decisamente lunghetti). Se vedi che mangia normalmente non le sminuzzerei le verdure, perchè è cosa che contribuisce a non far lavorare bene i dentini. Portala sicuramente dal veterinario che provvederà ad accorciare gli incisivi e a verificare lo stato dei molari. Facci sapere, carezze alla piccola! p.s.: ma come si chiama?
  7. Mi fa piacere sapere che Sissy e Mora si tengono compagnia e tengono compagnia a te. Carezze alle due pelosine!
  8. Mi ha incuriosito il fatto che si chiami "holbein", presumo dal nome del famoso pittore. Oltretutto l'immagine del link ricorda una tecnica per la realizzazione di certi tappeti arcaici senza vello.
  9. Ciao! Circa un anno fa nella nostra mailing list ci si era consultati per scegliere un giorno in cui festeggiare complessivamente tutte le nostre cavie, ricordare quelle che non ci sono più e avere un'occasione di incontro, sia pure virtuale, tra noi appassionati caviofili. Dopo aver valutato ricorrenze particolari e santi patroni si era giunti a selezionare il 12 ottobre come C-day (cavia-day). Si tratta ovviamente della data della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo che successivamente, nel corso del suo terzo viaggio (1498), navigò lungo le coste dell'attuale Venezuela dove fece la conoscenza del porcellino d'india. Sarebbe quindi carino nel corso del C-day scambiarci gli auguri, aggiornarci sui nostri porcelli, rivolgere un pensiero a quelli che sono oltre il Ponte e congratularci a vicenda per la fortuna che abbiamo avuto di conoscere questi meravigliosi animali e il loro mondo. Se poi qualcuno volesse celebrare la giornata con qualche sua iniziativa sarà sicuramente ben accetto!
  10. Ehm... non sono sicuro di aver capito... aspetto le immagini. p.s.: cosa intendi per "holbein"?
  11. Io non ho mai usato le casette perchè poccupano troppo spazio nella gabbia, per quanto grande sia quest'ultima. Inoltre, soprattutto agli inizi, credo che la casetta non favorisca la socializzazione dell'animale, che tende a rintanarsi quando arriva l'umano. E andare ad estrarli forzatamente è una vera cattiveria. E quando ho provato ad aggiungere una casetta nella gabbia ho assistito a scene di autentico terrore... E' però evidente che i pelosini hanno necessità di avere un angolino riparato, trattandosi di animali-preda molto timidi, e io ho trovato una soluzione di compromesso usando dei panni che coprono parte della gabbia, che distendo o riduco a seconda del momento della giornata e della loro attività.
  12. Ti posso dire che i miei porcelli non hanno una casetta, ma solo una porzione di gabbia coperta con un panno. Quindi non esiste un'autentica zona-notte, anche se tendono a riposare preferibilmente in alcuni posti ben precisi. Anche per questo io uso solo pellet ricoperto di fieno. Quando pulisco la gabbia metto sulla lettiera gli avanzi di fieno sbriciolato che restano in fondo ai sacchetti, oltre ad un po' di fieno "integro", poi loro provvedono a tirarsene giù altro dal dispenser e a farsi una moquette, che nel caso di Nerone arriva a degli autentici record di spessore. E in ogni caso loro fanno bisognini un po' ovunque, privilengiando comunque gli angoli, che possono quindi essere "bonificati" con maggiore frequenza. Ho letto dall'altro post che forse potrai dare compagnia a Gizmo: mi fa molto piacere! Carezze al topino!
  13. Sono molto contento che tu sia con noi: stiamo portando l'osservazione del comportamento dei nostri pelosini ad un livello molto alto!
  14. Sono convinto che l'offerta di cibo sia un mezzo importante per socializzare con i porcelli, maggiormente se l'offerta è fatta -prima- dei (loro) pasti e con qualcosa da loro particolarmente gradito. In effetti io avrei potuto fare il test anche prima del pasto, ma sapevo che sarebbero arrivati subito: per questo ho preferito valutarli dopo, quando la fame era placata e sarebbero stati spinti solo da curiosità o golosità. Speriamo che qualche altro osservatore si unisca a portare la sua esperienza.
  15. Eccomi a relazionare sulla prova, in ritardo per le traversie di Nerone e alcune mie; sono riuscito a fare solo tre tentativi. Il test ha sempre avuto luogo dopo cena (la loro): di volta in volta ho offerto loro dei cimelli di catalogna, rondelline di cetriolo, pezzetti di sedano. Li chiamavo con calma ripetutamente; loro conoscono la mia voce perchè io parlo spesso con loro. La prima volta Tiberio è arrivato subito e ha preso quello che offrivo, mentre Nerone inizialmente ha continuato a occuparsi del suo amato fieno; solo dopo un po' è venuto a verificare l'offerta, ma ha poi preferito tornare al fieno anche se ho continuato a chiamarlo e a offrire il cibo per alcuni minuti. Seconda prova: entrambi arrivano subito a verificare di che si tratta, quindi ignorano l'offerta e si disinteressano nonostante i ripetuti tentativi miei. Terza prova: Tiberio arriva subito e accetta il cibo. Nerone inizialmente non è interessato, ma al secondo tentativo anche lui accetta l'offerta. Come avevo accennato in precedenza, non conoscendo il razionale del tuo esperimento, credo che ci siano almeno un paio di variabili importanti nella prova: il momento e il tipo di offerta. Credo che se fatto prima del pasto i porcelli arrivino di corsa (almeno i miei), mentre dopo cena è possibile che accettino solo qualcosa di particolarmente sfizioso. In ogni caso di solito i miei due porcellozzi sono piuttosto reattivi ai miei richiami, almeno se il richiamo è accompagnato da un gesto di offerta. Se la mia esposizione non è chiara chiedi pure.
  16. paolo

    mirca

    Ciao Diana, un benvenuto a te e alle tue porcelline Mirca e Gegè! Io vivo a Genova e ho due maschietti, Nerone e Tiberio. Mi pare che le tue cavie siano molto giovani, delle cuccioline, vero? Per curiosità: la tua Mirca ha qualche zona appena più scura in qualche parte del suo mantello così candido?
  17. E' importante anche verificare la consistenza dei bisognini. Se sono piccoli, ma compatti, potrebbe non essere un problema (anche se, persistendo, una visita dal vet è consigliabile), mentre se sono di consistenza molliccia c'è un problemino digestivo e la prima misura da prendere è diminuire la verdura a favore del fieno.
  18. Per curiosità, provate un po' a verificare anche voi. In un momento in cui sono tranquilli fate loro delle carezze leggere sulla testina o sul dorso per qualche secondo, poi fermatevi per poi ripetere. Verificate se in corrispondenza della carezza muovono la boccuccia come se masticassero per poi fermarsi quando si ferma la carezza.
  19. Ho iniziato con le prove e più avanti ti farò sapere. Ho comunque visto che ci sono delle variabili in gioco, quindi non so quanto sarà utile l'esperienza con i miei. Ad ogni modo ti relazionerò!
  20. paolo

    ecco yoshi!

    Molto belle le immagini di Yoshi! Effettivamente, se riuscissi a ridimensionare le foto sarebbero più godibili. C'è un topic nella Sezione utenti che spiega come fare. Personalmente apro www.photosize.com, carico la mia immagine, imposto 500 o 600 pixel di larghezza (width) e salvo l'immagine dimensionata.
  21. Ciao Francesca, un benvenuto a te e a Joshi! Molto carino il tuo piccolo (e molto bella la torta! ) !
  22. Ok, no problem! Proverò con i miei due porcelli, che hanno indole e comportamenti molto diversi e al termine del "periodo di osservazione" ti farò sapere. E speriamo che aderiscano in molti.
  23. Uhm... ora che ci penso... quando si accarezzano sul dorso i porcelli spesso muovono la bocca come se masticassero e quando la carezza si ferma smettono il movimento (almeno, i miei fanno così). Potrebbe quindi essere un riflesso condizionato che risale all'epoca dell'allattamento?
  24. Tu proponi pure, vedrai che ci sarà chi riesce a seguire l'attività proposta e a relazionare. Personalmente, se l'attività sarà adatta ai miei porcelli, proverò sicuramente e ti farò sapere.
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