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Nici

Sensi e intelligenza

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Da qualche sera, dopo la spazzatura e le coccole di fine giornata, Ichi risponde al mio "andiamo a nanna" con un "brrrr". <_<

Solo ieri però ci ho fatto attenzione. Ho provato a ripetere "nanna" e ancora "brrrr", "pappa" e silenzio tombale, "nanna" e "brrrr", "pappa" e silenzio tombale, "pappa" e silenzio tombale, "nanna" e "brrr". L'ho rincitrullito credo. Siamo rimasti ancora un po' a farci le coccole, ho ripetuto "nanna" e visto che non ha più risposto l'ho rimesso in gabbia. All'atterraggio non ha emesso alcun "brrr", come invece capita quando è tardissimo e non stiamo due ore a coccolarci, anche se ho sempre pensato fosse perché magari lo appoggio "male". Dopo di questa però comincio a credere che sia un "brrr" da "è troppo presto, stiamo ancora fuori".

Ricordando l'associazione frigorifero-fischi, ho cercato qualcosa sull'intelligenza delle cavie, che bene o male si può sintetizzare così:

Le cavie hanno una particolare intelligenza, diversa per esempio da quella di un ratto o un cane. E' stato dimostrato scientificamente che abbiano problemi nella risoluzione di problemi astratti, ma che abbiano grandi doti nell'apprendimento associativo. Questo significa che sono rapide nell'associazione di suoni e rumori a determinati eventi. In ambiente domestico, possiamo notarlo dal richiamo del cibo all'apertura del frigorifero. L'apparente mancanza di intelligenza è data piuttosto dalle aspettative degli umani.

Le cavie sono erbivore. L'intelligenza richiesta ai predatori non è parte della cavia: dopo tutto, non servono abilità particolari per riuscire a nascondersi in un ciuffo d'erba. Ciò che in natura richiede l'intelligenza della cavia, di norma non si nota in ambiente domestico. In natura, la cavia sopravvive attraverso l'uso della comunicazione nel branco, il riconoscimento dei percorsi e una veloce riproduzione. Ha un ricco vocabolario, una cauta curiosità e la possibilità di apprendere i collegamenti tra tane e luoghi adibiti a spazi per l'alimentazione.

Di tutti questi meccanismi di difesa, la pratica di stabilire percorsi precisi e conosciuti è la parte più importante. Li apprende così bene da riuscire a muoversi senza sforzo, in genere più velocemente dei predatori che la seguono. Quando sente il pericolo, mette in guardia gli altri membri del branco in modo che possano proteggersi. Di conseguenza, le cavie si disperdono perché il predatore non possa colpire in un solo momento l'intera famiglia. Al momento del pasto, c'è sempre un membro che assume il ruolo di "vedetta".

Possiamo quindi comprendere che le cavie abbiano dei comportamenti sociali complessi. Collaborano per sfuggire ai predatori o per raggiungere obbiettivi quale l'alimentazione. In natura, per esempio, è possibile vederle aiutarsi per staccare le foglie da un rametto. D'altra parte, non mancheranno di giocarsi degli scherzi per accaparrarsi del cibo a dispetto dei compagni.

Fonti:

http://members.iinet.net.au/~podbay/guinea/pigs2a.html

http://www.aracnet.com/~seagull/Guineas/behavior.html

Condurrò altri test per vedere se l'ipotesi della sua risposta può essere confermata. E' troppo furbo, un giorno metterà me nella gabbia :mellow:

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Sono assolutamente d'accordo sul fatto che possano riconoscere qualche parola o frase, probabilmente perchè associata a qualcosa per loro degno di nota.

Nel caso del "nanna" potrebbe essere come dici tu, il desiderio di restare ancora fuori, di non interrompere qualcosa che gli piace.

Invece non mi meraviglia che non reagisca a "pappa", perchè la pappa sarà associata a ben precisi rumori, come i tuoi passi verso il frigo, l'apertura dello stesso, il rumore dei sacchetti...

E grazie per l'interessante citazione! :)

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Che riconosca certe parole è certo: quando dicevo "Chicco to' " il mio precedente porcellino usciva dalla tana per ricevere qualcosa. E se non gli davo niente mi mandava a quel paese con un sonoro "T T T T" e poi non si faceva più vedere.

Secondo me l'aspetto più spettacolare emerge quando metto il porcolo in giardino, e questo l'ho notato con tutti e tre i miei precedenti maschietti: imparano a memoria ogni particolare dell'ambiente circostante e quando scappano non seguono mai lo stesso percorso, sfruttando invece ogni passaggio ed ogni asperità del terreno. E se sono messe alle strette arrivano a scappare tra le mie gambe, fregandomi, cosa che una "preda" non farebbe mai col predatore (immaginate un coniglio che scappa tra le gambe del lupo).

Infatti quando ne metto uno in giardino deve esserci mia madre per aiutarmi a prenderlo :rotfl:

Con Juju non ho ancora provato, la prossima promavera vi racconto :-DD

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bell'intervento, concordo anche io.

e la pratica dell'associazione non è qualcosa che fanno una volta e basta, ma man mano vanno imparando sempre nuove associazioni.

Le mie adesso iniziano a fischiare ogni volta che accendo la luce del lampadario del salotto (la mattina mi sveglio che è buio e per andare a prendere la loro colazione passo dal salotto, dove c'è la gabbia, e accendo la luce), questo lo fanno da una settimana a questa parte, e lo ripetono x tutta la sera ogni volta che si accende la luce :idiot:

ogni tanto mi diverto a fare accendi (pupìì pupìì pupììì) - spegni (silenzio)

accendi (pupììì) spegni (silenzio)

accendi (pupììì) spegni (silenzio)

accendi (pupììì) spegni (silenzio) :rolleyes:>:-)

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Io credo che la distinzione delle parole non sia qualcosa che un porcellino possa realmente mettere in pratica... ma sono pronto a ricredermi in quanto la mia esperienza con questi animali è ancora agli inizi (sono tre anni, ma è il mio primo e per ora unico porcello, quindi non ho elementi di paragone).

Io credo che il fatto che risponda col brrrr alla parola nanna dipenda dal suono della parola stessa.. e che sia dovuto alla presenza della lettera N che dal punto di vista fonetico è simile al loro brrrr.

Provare a fare voi stessi una sorta di brrr o a provocare qualunque suono che lo faccia.. il porcello probabilmente si metterà sull'attenti e lo farà anche lui (il mio lo fa).

Provate a pronunciare "nanna" ed a a pronunciare solo "nnnnnnn".. probabilmente il porcello reagirà allo stesso modo.

Inoltre credo che possa dipendere anche dal timbro della voce di ognuno.. chi ha una voce più risonante probabilmente provocherà maggior reazione per via delle vibrazioni prodotte dalla voce di chi ha una voce magari flebile e delicata con un timbro poco "basso".

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Un nostro classico errore è quello di cercare di "umanizzare" le reazioni dei porcelli, e degli animali in genere, per una nostra necessità-comodità cognitiva.

Dando per certo che il porcello non percepirà la parola "nanna" così come la intendiamo noi, ma solo come un certo tipo di suono, è necessario che per evocare una reazione il suono stesso sia legato ad una "esperienza".

Bisognerebbe vedere se Ichi reagisce allo stesso modo alla parola "nanna" quando questa viene pronunciata in un momento molto diverso da quello descritto da Nici.

Se questo avviene, allora è probabile che sia il suono steso ad evocare una sensazione; se invece accade dopo una sessione coccole-acconciatore allora sarà proprio una reazione di dispiacere al dover interrompere una sessione gradita.

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bell'intervento, concordo anche io.

e la pratica dell'associazione non è qualcosa che fanno una volta e basta, ma man mano vanno imparando sempre nuove associazioni.

Le mie adesso iniziano a fischiare ogni volta che accendo la luce del lampadario del salotto (la mattina mi sveglio che è buio e per andare a prendere la loro colazione passo dal salotto, dove c'è la gabbia, e accendo la luce), questo lo fanno da una settimana a questa parte, e lo ripetono x tutta la sera ogni volta che si accende la luce :idiot:

ogni tanto mi diverto a fare accendi (pupìì pupìì pupììì) - spegni (silenzio)

accendi (pupììì) spegni (silenzio)

accendi (pupììì) spegni (silenzio)

accendi (pupììì) spegni (silenzio) :rolleyes:>:-)

Di quello che dici me ne sono accorta anche io con Cippy durante la giornata..quando sente la porta che si apre e si chiude (chiunque entri) si mette a fischiare, se sente voci conosciute si mette a fare un pui pui più basso che va ad aumentare di intensità se viene considerata. Inoltre se vede che o il mio fidanzato o me ci si sdraia nel letto, ma è giorno fa di tutto pur di "svegliarci", ma se è sera rientra nella sua gabbietta come se sapesse che è ora di dormire (a meno che non abbia le ruzzette notturne rolleyes.gif) e reagisce alla presenza di me che leggo il giornale sul letto come se pensasse "è l'ora di fare i dispetti" knuppel2.gif ! i porcellotti sono strabilianti!

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Io credo che la distinzione delle parole non sia qualcosa che un porcellino possa realmente mettere in pratica...

penso che sia possibile invece. maya al momento conosce 4 parole:maya, qui, su, shhh. quando dico maya esce dalla casetta, o fa qualche rumorino, se dico qui si avvicina nel punto in cui indico e quando dico su si alza sulle zampe, shh invece serve per farla smettere di mordicchiare le cose soprattutto quando dormo(basta non fa lo stesso effetto). ovviamente a qui e su corrisponde cibo, mentre a "maya" non per forza(per questo si fa vedere ma non viene). un pò come i cani capiscono guinzaglio, seduto etc...non è altro che un esempio classico di condizionamento operante...a certi suoni corrisponde un premio ad altri una punizione(tipo ritornare in gabbia).penso che a furia di ricevere premi e "punizioni" qualche parola la possano imparare. comunque bellissima ricerca, già mi immaginavo mayetta a dirigere altri 10 porcellini per prendere una foglia :rotfl:

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Penso che un conto sia distinguere il suono di una parola e un altro distinguere la parola stessa.

Noi uomini per esempio capiamo il significato della parola "cibo" anche se detto in tonalità diverse o da persone diverse.

Le cavie imparano il suono della parola, un po come quando, da bambini, sentivamo le canzoni in ligua straniera e provavamo a ricantarle e magari non riconoscevamo la stessa parola detta in un'altra punto della canzone (tantomeno in altre canzoni) come uguale a quella.

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Penso che un conto sia distinguere il suono di una parola e un altro distinguere la parola stessa.

Noi uomini per esempio capiamo il significato della parola "cibo" anche se detto in tonalità diverse o da persone diverse.

Le cavie imparano il suono della parola, un po come quando, da bambini, sentivamo le canzoni in ligua straniera e provavamo a ricantarle e magari non riconoscevamo la stessa parola detta in un'altra punto della canzone (tantomeno in altre canzoni) come uguale a quella.

ma alla fine una parola è un insieme di suoni.. :lol: se improvvisamente ti trovi in mezzo agli arabi, quando uno ti pronuncerà una parola mai sentità e t porgerà del cibo alla fine capirai che ripetendo quei suoni otterrai cibo...penso che per loro sia un pò così

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Bisognerebbe vedere se Ichi reagisce allo stesso modo alla parola "nanna" quando questa viene pronunciata in un momento molto diverso da quello descritto da Nici.

Se questo avviene, allora è probabile che sia il suono steso ad evocare una sensazione; se invece accade dopo una sessione coccole-acconciatore allora sarà proprio una reazione di dispiacere al dover interrompere una sessione gradita.

Non avevo pensato a questa parte di test. Ho provato ora che è nel recinto (ci sono entrata per "valutare" anche la possibile vibrazione della N) e decisamente non è l'orario della nanna. Non risponde. Non credo proprio sia un problema di fastidio per la voce/lettere particolari, se no lo farebbe anche ora (oltretutto ho la voce bassa, in genere gli animali mi amano per questo).

Continuo a votare per l'associazione della parola "nanna" con il ritorno in gabbia dopo le coccole/spazzolatura e quindi il "brrr" come un disappunto.

Quei nasoni nascondono più di quel che sembra :mellow:

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in realtà sanno parlare benissimo, ma visto che siamo un po' lenti a capire ci vanno piano: "un versetto per volta, mi raccomando, e ripetilo bene sennò quell'umano va in confusione e ti gratta anzichè portarti la pappa!" :uglystupid::rotfl:

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in realtà sanno parlare benissimo, ma visto che siamo un po' lenti a capire ci vanno piano: "un versetto per volta, mi raccomando, e ripetilo bene sennò quell'umano va in confusione e ti gratta anzichè portarti la pappa!" :uglystupid::rotfl:

rotfl.gifrotfl.gif

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Io per adesso noto delle reazioni al mio tono di voce. Quando mi metto davanti alla gabbia e lo chiamo "Nucky" popcorna e mi viene incontro ma non penso sia per il sentire il suo nome, che non so se sappia nemmeno se è il suo nome, quanto per il tono un po' acuto e teneroso che uso, non so forse lo associa a pappa, o carezzine ma ha capito che quando uso quel tono lui viene considerato quindi si avvicina e popcorna.

E reagisce a "Basta" ma perchè sente il tono della voce del mio ragazzo che è duro, infatti quando glielo diciamo con calma o lo dico io continua a fare quello che cavolo gli pare.

Pappa invece non se la fila, perchè pappa è il rumore del frigo e del sacchetto, la mia voce è un dippiù.

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Per quella che è la mia esperienza è possibile insegnare parole precise ai toponi (per fargli fare agility) ed anche i nomi, grazie a procedure di iterazione di gruppo.

E' sicuramente presente però una lettura di tipo non verbale, basata sul tono. Io ed il mio ragazzo ci divertiamo a fargli brrr e loro ci rispondono, e rispondono anche ad altre parole con suono simile...riconoscono pappa e croccantino in ogni declinazione di tono cmq... Bianca credo riesca a distinguere RADICCHIO. Ora mi tanno battendo i denti che sono in ritardo sul servizio della colazione...sigh. ciao!

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in realtà sanno parlare benissimo, ma visto che siamo un po' lenti a capire ci vanno piano: "un versetto per volta, mi raccomando, e ripetilo bene sennò quell'umano va in confusione e ti gratta anzichè portarti la pappa!" :uglystupid::rotfl:

:-DD:love:

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...

Quei nasoni nascondono più di quel che sembra :mellow:

E' vero, però possiamo anche dire in un altro modo: siamo noi umani che non siamo abbastanza attrezzati-acculturati per capire loro.

Lo dimostrano le varie discussioni che si aprono sui loro versi e suoni, in cui diamo interpretazioni anche molto diverse degli stessi.

Penso che sia una nostra idea di superiorità culturale, che ci spinge a cercare di farli adeguare a noi, piuttosto che "scendere" al loro livello per comprenderli.

Anche per questo sono benvenuti tutti i contributi culturali come quello che hai citato all'inizio.

In questi giorni mi capita talvolta di vedere qualche pezzetto di una rubrica su CieloTv dove uno "psicologo per cani" risolve delle situazioni comportamentali particolari; io non so nulla di cani e capisco poco, però quello che balza agli occhi è proprio l'errore sistematico degli umani nel male-interpretare i comportamenti del proprio quattro zampe, in genere cercando appunto di "umanizzarne" il linguaggio.

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già mi immaginavo mayetta a dirigere altri 10 porcellini per prendere una foglia :rotfl:

in realtà sanno parlare benissimo, ma visto che siamo un po' lenti a capire ci vanno piano: "un versetto per volta, mi raccomando, e ripetilo bene sennò quell'umano va in confusione e ti gratta anzichè portarti la pappa!" :uglystupid::rotfl:

Ora mi tanno battendo i denti che sono in ritardo sul servizio della colazione...sigh. ciao!

:rotfl::rotfl::rotfl: :rotfl: :rotfl:

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In questi giorni mi capita talvolta di vedere qualche pezzetto di una rubrica su CieloTv dove uno "psicologo per cani" risolve delle situazioni comportamentali particolari; io non so nulla di cani e capisco poco, però quello che balza agli occhi è proprio l'errore sistematico degli umani nel male-interpretare i comportamenti del proprio quattro zampe, in genere cercando appunto di "umanizzarne" il linguaggio.

Mio marito appena ha visto la pubblicità ha commentato: "speriamo facciano presto anche uno psicologo per cavie!!"

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Da piccolo, la sera quando, alla stessa, finiva un cartone c'era sempre la stessa sigla finale.

Risentendo, a distanza di anni, un pezzo dell'arrangiamento del finale della sigla rivivo tuttora la sensazione di sconforto che provavo quando finiva la serata "televisiva" e l'appetito che provavo quando dovevo correre a tavola.

Penso che per loro si inneschi un meccanismo simile con determinati suoni.

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Penso che sia una nostra idea di superiorità culturale, che ci spinge a cercare di farli adeguare a noi, piuttosto che "scendere" al loro livello per comprenderli.

E' un po' come accade durante la spazzolatura di Ichi. Lo tengo sulla pancia o sulle gambe (se sono sdraiata o seduta) sul letto e inizio la mia opera. Appena arrivo a un nodino lui scappa per appiccicare il musetto al collo, dove si forma una specie di mini-tana tra il mento e i capelli (se sono seduta si arrampica, appena toglierò la felpa col caldo mi riempirà di unghiatine :rolleyes:). Noi, o almeno io, siamo portati a pensare che in caso di pericolo, qui è intesa la spazzola come il male, si scappi, ma verso il fondo del letto che è più lontano dalla spazzola. D'istinto ho pensato "che topino stupido", in fondo sono io a spazzolarlo e lui viene da me invece che allontanarsi. Poi mi sono fermata a pensarci, e quel posto è relativamente chiuso, a differenza del letto che è uno spazio aperto, e lo tengo lì quando gli faccio le coccole.

Non mi è venuto un esempio migliore, ma forse può rappresentare l'idea di ciò che noi ci aspettiamo e quello che invece è meglio per loro, in questo caso il trovare rifugio. Alla fine non scappa dal male come faremmo noi, lo accetta in un luogo che sente sicuro.

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