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paolo

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Tutti i contenuti di paolo

  1. Castagno Castanea sativa ing: chestnut fr: châtaigner Il castagno è totalmente commestibile, ma i suoi frutti sono particolarmente energetici. Diffuso in tutta Italia.
  2. Camomilla Matricaria chamomilla ing: chamomile fr: camomille La camomilla fresca o essiccata è un’erba che va benissimo. E’ diffusa in tutta Italia.
  3. Bosso o Mortella o Bossolo Buxus sempervirens ing: boxwood fr: buis Spesso presente in aiuole e giardini come pianta ornamentale Pianta potenzialmente pericolosa per ingestione e contatto (foglie, frutti e corteccia) per l’elevato contenuto in alcaloidi (buxina o bussina, e altri). Cresce spontaneamente in gran parte del territorio (vedi immagine).
  4. Bella di notte Mirabilis jalapa ing: four o’clock fr: belles de nuit Pianta molto diffusa, anche infestante, che si coltiva per i fiori piacevolmente profumati. La tossicità della pianta risiede soprattutto nei semi.
  5. Belladonna o Tabacco selvatico o Erba morellina Atropa belladonna ing: belladonna, deadly nightshade fr: belladone E’ una solanacea, come la patata e il pomodoro, diffusa in tutta Italia. E’ poco comune, ma è pianta pericolosa, in particolare le bacche, che potrebbero essere scambiate per mirtilli; tra i principi attivi troviamo due inibitori dell’acetilcolina: atropina e scopolamina (il secondo è anche allucinogeno). Il nome atropa viene dal greco “a”,senza e “tropa”, vita, cioè “che toglie la vita”; belladonna perché le dame rinascimentali la usavano per dare colorito al viso e lucentezza agli occhi (e causava progressivamente danni alla vista).
  6. Borsa del pastore Capsella bursa pastoris ing: shepherd's purse fr: capselle bourse-à-pasteur Pianta comunissima nei prati, a volte addirittura invadente. E' facile da riconoscere per la caratteristica forma a cuoricino delle foglioline. E' commestibile anche per gli umani, sebbene abbia un sapore non particolarmente gradevole; viene però molto utilizzata in campo erboristico per le proprietà emostatiche. Diffusa in tutta Italia.
  7. Betulla Betula spp. ing: birch fr: bouleau E’ una pianta sicura perché contiene sostanze farmacologiche moderatamente attive solo se concentrate. Betula alba e altre specie sono diffuse nell’Italia centro-settentrionale, ma esiste una B. aetnensis in Sicilia.
  8. Begonia Begonia spp. ing: begonia fr: bégonia Numerosissime tra specie e ibridi, coltivate solitamente per la bellezza del fogliame; particolarmente diffusa B. rex. In alcuni database viene definita pericolosa per i piccoli mammiferi, in particolare le radici e la linfa. Meglio evitare gli assaggi.
  9. Azalea Rhododendron hirsutum, R. ferrugineum ing: alpenrose fr: rhododendron Della stessa famiglia del rododendro, è pianta ornamentale per terrazze e giardini che comprende numerosissime specie; tra le più diffuse R. hirsutum e R. ferrugineum (rosa delle Alpi). Sono velenose le foglie, la linfa e il miele ricavato dal nettare dei fiori Vedi l’immagine della distribuzione sul territorio.
  10. Aro o Gigaro o Pan di serpe o Calla selvatica Arum maculatum e A. italicum ing: cuckoo pint fr: arum d'Italie, arum tacheté, gouet Talvolta presente come pianta d’appartamento, ma il fiore, che appare in estate, ha un odore sgradevole che attira le mosche. Tutta la pianta è velenosa per contatto e ingestione, in particolare i frutti, a forma di spiga rosso-scarlatta. Contiene aroina e nicotina, due alcaloidi pericolosi, cristalli insolubili di ossalato di calcio, saponine e glucosidi cianogenetici (che in presenza di acqua rilasciano acido cianidrico). Diffusa in tutta Italia.
  11. Aquilegia o Amor perfetto o Amor nascosto Aquilegia vulgaris ing: granny’s bonnet, european columbine fr: ancolie vulgaire Tutta la pianta è velenosa per il suo contenuto in glicosidi cardioattivi. Diffusa in tutta Italia.
  12. Anturio o Anthurium Anthurium spp. ing: painter’s palette, tail flower, flamingo flower fr: anthure, flamant rose Numerose specie presenti come pianta d’appartamento, caratterizzate da fiori molto decorativi. Nelle foglie giovani sono presenti cristalli di ossalati ed è necessario evitare contatto e ingestione.
  13. Anemone Anemone spp. ing: anemone fr: anémone Parte velenosa tutta la pianta, fiori in particolare, per contatto con cute e mucose e per ingestione. Tra i principi attivi della pianta fresca c’è la ranuncolina; nella pianta che secca si trasforma in protoanemonina, un lattone tossico, che diventa poi l’innocua anemonina. Le varie specie di anemone sono diffuse in tutta Italia.
  14. Alocasia o Colocasia o Orecchie d’elefante Alocasia macrorrhiza ing: giant elephant ears Pianta d’appartamento ricca di cristalli di ossalati; è una potenziale fonte di nefropatia se ingerita dalla cavia e dagli altri animali domestici.
  15. Agrifoglio Ilex aquifolium ing: holly fr: houx sp: acebo E’ anche detto pungitopo maggiore, da non confondersi con il pungitopo propriamente detto (Ruscus aculeatus). Tutta la pianta contiene glucosidi simil-digitalici, alcaloidi e saponine, ma l'ingestione di bacche raramente causa effetti gastrointestinali seri nei piccoli animali. Spesso coltivata a scopo ornamentale, è comunque pianta spontanea diffusa in tutta Italia.
  16. Aglio Allium sativum ing: garlic fr: ail Parti velenose: tutta la pianta. Contiene composti dello zolfo, quali alliina, allicina e disolfuro di allile. Non somministrare alla cavia. Pianta diffusa in tutta Italia.
  17. Adonide gialla o Adonide primaverile Adonis vernalis ing: yellow peasant’s eye, yellow adonis, spring adonis fr: adonis du printemps Tutta la pianta è velenosa per ingestione. I principi attivi sono glucosidi cardioattivi (adonitoxina, adonitoxolo e altri) e saponine. Il genere Adonis è presente in tutta Italia, coltivata a scopo ornamentale, ma A. vernalis è specie sponanea tipica dell’Abruzzo.
  18. Acetosella dei boschi Oxalis acetosella ing: wood sorrel fr: surelle Tutta la pianta è pericolosa perché contiene un’elevata quantità di acido ossalico e ossalati che possono provocare danni, per contatto con cute e mucose e per ingestione. Non usare nell’alimentazione della cavia. E’ diffusa in tutta Italia con l’eccezione delle due isole maggiori.
  19. Acacia, Mimosa e Gaggìa Acacia spp. ing: wattle fr: robinier Alberi o arbusti coltivati spesso a scopo ornamentale. Numerose specie di origine africana e loro ibridi tra i quali mimosa e gaggìa. Non è una pianta velenosa, ma contiene nel fusto e nelle foglie composti psicoattivi, zuccheri e tannini: meglio non abbondare con gli assaggi. In Italia è diffusa maggiormente nelle regioni dell’Italia centro meridionale e insulare, a clima più caldo.
  20. Amarena Prunus cerasus ing: sour cherry fr: griottier sp: guindo Vedi Ciliegio. Pianta diffusa in tutta Italia.
  21. paolo

    Ozzy&Pui story

    La nostra Antovolo, nome storico del Forum e della mailing list, a causa dei suoi impegni non riesce più a partecipare. Io ho appena ricevuto un paio di recentissime foto del mitico Ozzy, che ha quasi cinque anni (purtroppo Pui è volata oltre il Ponte l'anno scorso) e spero di fare cosa gradita pubblicandole. Non è un simpaticone?
  22. Ciao Elisa, grazie per la bellissima (e simpaticissima) analisi. Anche io sono stato tentato di usare il pile, ma ho visto che quasi invariabilmente gli sperimentatori ritornavano sui loro passi, o meglio... sul loro pellet! Gli effetti avversi erano gli stessi citati da te, con l'aggiunta della difficoltà di rimozione degli strati sottostanti il pellet (asciugamani o altro) a causa del peso, una volta impregnati di pipì. Per quanto riguarda il pellet di legno: nei negozi di articoli per animali è circa tre volte più costoso rispetto ai sacchettoni di pellet destinati alle stufe, che però in questa stagione sono difficilmente reperibili; nelle grandi catene di negozi per animali si può trovare a costi intermedi. Io non mi sono mai fatto problemi per il tipo di legno contenuto, tanto è ormai privo di quelle sostanze aromatiche che potrebbero infastidire o intossicare i porcelli. E naturalmente, lo strato di fieno sopra è sempre gradito.
  23. Aconito Aconitum napellus ing: aconite, venus’ chariot fr: aconit La pianta è velenosa in ogni sua parte, particolarmente foglie e radici, per la presenza di diversi alcaloidi, tra i quali il più importante è l’aconitina, un potentissimo veleno. Diffuso nell’Italia settentrionale.
  24. Abete Abies spp. ing: fir fr: sapin sp: abies I rami ed il tronco degli abeti se tagliati o fessurati secernono la resina che contiene principi attivi; problemi potrebbero esserci se l’animale lecca la resina, che alle nostre latitudini è comunque meno concentrata rispetto agli esemplari del nord Europa. Probabile però che l'odore penetrante non invogli roditori e lagomorfi. Numerose specie diffuse in tutta Italia
  25. Albicocco Prunus armeniaca ing: apricot fr: abricot sp: albaricoque E’ un albero diffuso in tutta Italia, privo di tossicità. Le sole parti velenose della P. armeniaca sono i semi all’interno del nocciolo
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