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paolo

Storia evolutiva della cavia.

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Prima di addentrarci nell’argomento è necessario precisare che le classificazioni sono in continuo aggiornamento e non tutti gli studiosi si trovano in accordo con quelle proposte; inoltre, la classificazione basata su criteri morfologici e paleontologici può non essere in completo accordo con quella molecolare.

I Mammiferi comprendono tre sottoclassi: monotremi, marsupiali e placentati.

Monotremi e marsupiali hanno caratteristiche arcaiche; i primi sono ovipari e vivono solo in Australia (ornitorinco, echidna), mentre i secondi, tipici dell’Australia e dell’America del Sud, sono caratterizzati dalla presenza del marsupio, una sorta di tasca incubatrice per i piccoli (canguro, koala).

I placentati sono invece vivipari e, come dice il nome, provvisti di placenta.

Comprendono diversi ordini: tubulidentati (formichiere africano); sdentati (armadillo formichiere); chirotteri, gli unici mammiferi in grado di volare (pipistrelli); carnivori (orso, lontra); proboscidati (elefante); artiodattili (bovini, cavallo); dermotteri (lemuri volanti); iracidi (procavia); insettivori (riccio, talpa); perissodattili (maiale, capra); folidoti (pangolino); sirenidi (lamantino e dugongo); cetacei, che vivono tutta la vita in acqua (delfino, balena); pinnipedi (foca, tricheco); primati (scimmie e uomo); lagomorfi (conigli e lepri); roditori, i mammiferi più diffusi, presenti ovunque.

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Da notare che sulla base delle sequenze del DNA nucleare i mammiferi placentali si dividono in 4 raggruppamenti principali: Xenarthra (armadillo, bradipo), Afrotheria (elefante, dugongo), Laurasiatheria (pipistrelli, carnivori, bovini) ed Euachontoglires che, guarda caso, include primati, roditori e lagomorfi.

Qui cercheremo di tracciare la filogenesi della specie Cavia porcellus, ovvero della cavia domestica attraverso un percorso evolutivo raccontato da alcuni marcatori genetici.

I roditori avrebbero iniziato a diversificarsi dagli altri mammiferi circa 95-100 milioni di anni fa (per contro, i primati e i lagomorfi sarebbero “apparsi”, rispettivamente, circa 90 e 70 milioni di anni fa);

il dato, ottenuto dall’analisi molecolare, non coincide però con quello dei paleontologi per i quali i roditori sarebbero apparsi circa 60 milioni di anni fa, in pieno Paleocene.

Le incertezze riguardanti la classificazione e la filogenesi dei roditori riflettono anche la rapida radiazione dell’ordine, che ha avuto da subito un grande successo.

L’ordine dei roditori comprende diversi sottordini; a noi interessa quello degli istricomorfi, e più precisamente l’infraordine degli istricognati.

Circa 44 milioni di anni fa gli istricognati si sono differenziati in istricidi (porcospini del Vecchio Mondo) e nel gruppo che poco dopo, 40 milioni di anni, si sarebbe diviso tra i fiomorfi, africani, e i caviomorfi, che avrebbero cercato fortuna al di là dell’Atlantico, nel Nuovo Mondo.

Nell’America Meridionale i caviomorfi hanno trovato le condizioni ideali per prosperare e si sono differenziati in superfamiglie; inizialmente (34 milioni di anni) cavidi e eretizontidi (porcospini del Nuovo Mondo) si sono separati da octodontidi (degu) e cincillidi (cincillà) e poco dopo (30 milioni di anni fa) i cavidi si sono definitivamente separati dagli eretizontidi.

Si ritiene che gli antenati delle cavie abitassero l’Amazzonia peruviana e da lì si siano diffusi verso il Brasile, il Venezuela e l’Argentina, nell’habitat cosiddetto “Chaco-Cerrado-Caatinga”.

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A questo punto l’evoluzione dei cavidi è proseguita per piccoli passi (intesi su una scala di milioni di anni, un’estensione di tempo per noi inimmaginabile).

25 milioni di anni fa si sono staccati dal “filone” principale i generi Cuniculus (paca);

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a 23 milioni di anni Myoprocta e Dasyprocta;

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a 19 milioni di anni Dolichotis (marà o lepre della Patagonia) e Kerodon (cavia delle rocce);

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a 17 milioni di anni si stacca il genere Galea (Galea musteloides, cavia dai denti gialli);

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a 12 milioni di anni la Microcavia australis (la più piccola fra tutte le cavie).

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Infine, 2 milioni di anni fa, l’albero genealogico della cavia ha subito l’ultima biforcazione: da una parte è evoluta Cavia aperea (cavia brasiliana), dall’altra Cavia porcellus e C. tschudii, rispettivamente il porcellino d’india che vive anche nelle nostre case e la cavia selvatica delle Ande.

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L’intera storia evolutiva dei caviomorfi è riassunta nella porzione inferiore della figura seguente.

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Recentemente in questo stesso Forum abbiamo letto il “viaggio” della cavia (), o meglio, quello intrapreso dal suo lontanissimo progenitore istricognato dall’Asia Centrale verso la penisola arabica e l’Africa e da qui, attraversando coraggiosamente l’oceano, fino all’America Meridionale.

Ora raccontiamo invece il lungo processo evolutivo, circa 50 milioni di anni, che ha avuto luogo nelle Americhe, lontano dai nostri occhi, fino a che Cristoforo Colombo non ha scoperto il Nuovo Mondo e con esso la cavia ().

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Come sempre il nostro Paolo si dimostra essere preciso, competente ed informatissimo. :afro:

Anche questa scheda ha il suo bel perchè. Grazie Paolo della tua presenza maschile che ci riporta sempre coi piedi ben piantati a terra!!!! :-DDD

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