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paolo

A casa con la cavia ai tempi del coronavirus.

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Da diverse settimane ormai siamo relegati in casa o quanto meno limitati nella possibilità di spostarci; il nostro lavoro talvolta è stato profondamente modificato e abbiamo dovuto imparare nuove regole di convivenza con chi ci circonda.

Se ne avete piacere raccontateci se, come e in cosa è cambiato il rapporto con i nostri piccoli amici.

Sono certo che molti fra coloro che sono forzatamente reclusi in casa hanno tratto beneficio dalla presenza delle cavie, grazie al piacere di coccolare e alla necessità di una studiata routine per accudirle.

Ma forse in qualche caso la nostra maggiore presenza ha determinato da parte loro una aumentata richiesta di attenzioni, di cibo e di merendine, richieste che in momenti difficili come quelli che stiamo sopportando potrebbero, come dire, dare sui nervi...

E anche la routine per accudirle potrebbe forse incontrare difficoltà a causa di qualche negozio chiuso, di lunghe code per accedere al supermercato, di difficoltà a procurarsi la lettiera, gli accessori, i farmaci e i supplementi; magari il negozio presso il quale ci servivamo è in un altro quartiere e le ordinanze comunali hanno imposto di non uscire dal quartiere di residenza.

Sappiamo già, per averne letto in diversi topics, della difficoltà di recarsi dal veterinario per le necessarie e talvolta urgenti visite.

Forse qualcuno, disinformato, vi ha anche chiesto se è possibile che veniate contagiati dalla vostra cavia  o che siate voi stessi a contagiarla?

Queste e altre problematiche possono essere sperimentate da molti tra di noi. Penso che possa essere importante conoscere la vostra esperienza, gli ostacoli incontrati, come eventualmente sono stati superati, i vostri consigli e suggerimenti per chi legge il Forum.

Vi aspettiamo! 

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Dal momento che sono farmacista vado al lavoro come prima, ciò è cambiato per me, al di là dell'ambiente di lavoro, è la maggiore difficoltà e il maggior tempo richiesto per fare la spesa. Per fortuna nel supermercato dove vado di solito fanno prendere il numero e poi chiamano, questo ti permette anche di aspettare in macchina o di spostarti un po', in altri posti sei costretto a stare in piedi in fila, magari anche sotto al sole, finché è il tuo turno. A volte l'attesa per entrare è anche di mezz'ora o tre quarti d'ora. Io ci vado due o tre volte la settimana e ovviamente ciò che compero in quantità industriale è la verdura, quella per fortuna per ora non manca: credo che nessun cliente passi così tanto tempo a riempire sacchetti nel reparto orto frutta, credo che mi prendano per una fissata salutista o una un po' fuori di testa...poi qualcuno penso inorridisca quando mi vede insaccare brutalmente i gambi della catalogna facendoli a pezzetti, foglie di radicchio alla rinfusa o scegliere i finocchi o i gambi di sedano "peggiori" con tutte le foglie...:D

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Io e mio marito siamo molto più a casa...cerchiamo comunque di mantenere i soliti ritmi, ma la Piera ha sicuramente notato la nostra presenza più assidua e tende a cercare di più contatto e...cibo.

Mio marito la vizia e lei se ne approfitta.

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