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Toppi

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  1. Grazie mille, amici! Anche da parte di Pitto. Quando sarà un poco più "bellino", posterò qualche sua foto, sperando di farVi cosa gradita. Un saluto carissimo ed un abbraccio!
  2. Ciao a tutti! Mi scuso tanto, sinceramente, del mio silenzio, ma, devo ammetterlo, tempo zero e lavoro all'Università asfissiante. Poi, ora, c'è anche il Nuovo Anno cinese, dunque caos completo, qui. Cerco di farmi perdonare con un brevissimo aggiornamento ed allegandoVi due fotografie di Toppa, comica, ieri. Pitto è guarito, finalmente, niente più acari, ma è stato terribile, quattro sessioni dal veterinario, shampoo anti-acari tutti i giorni, lo hanno distrutto, ha perso tutto il pelo sulla pancia e quasi tutto il pelo sulla schiena, che ora sta ricrescendo. In più, soffriva di prurito fortissimo, sembra, e, mentre mia moglie ed io non eravamo a casa, deve essersi graffiato un occhio, grattandosi, la pupilla a me sembrava "esplosa", è diventata blu e si è "espansa", poi è rimpicciolita e, attorno, aveva un anello di sangue. Ho visto cose del genere quando un gatto, ad esempio, graffia all'occhio un cane, ed il cane, conseguentemente, con l'"esplosione" della pupilla, perde la vista da quell'occhio, pensavo che fosse così anche per Pitto. La veterinaria, invece, ha fatto un test diagnostico ed ha visto che l'occhio, nonostante fosse danneggiato, non era compromesso, così ci ha dato un "unguento" da applicare due volte al giorno e, piano piano, l'occhio ha ri-assunto la sua fisionomia interna normale, anche se è ancora un po' diverso dall'altro, e Pitto, è evidente, ci vede anche da quell'occhio. Insomma, acari, caduta della pelle ("pezzi enormi", soprattutto sul dorso), caduta di tutto il pelo, gli è "cascato" anche un pezzo di orecchio (terribile, con un sacco di sangue, ho dovuto disinfettarlo per cinque giorni con acqua ossigenata), occhio compromesso ed ora migliorato, Pitto è davvero un porcellino problematico. In compenso, non ha mai perso il suo mostruoso appetito, mangia più lattuga e spinaci di Toppi e Toppa messi assieme e non si ferma mai, mangia tutto il giorno e tutta la notte. Infatti, è "sodo" all'inverosimile e, nonostante sia molto piccolo, ha una bella "pancia". La veterinaria lo pesa regolarmente, nel giro di venti giorni è passato da 400 grammi a 560 grammi, e sono tutti di "ciccia", dato che è sempre il solito Pitto piccolino. Speriamo il pelo ri-cresca, è "orrido", così. Noi gli vogliamo ancora più bene, naturalmente, ma lo dico per lui, se si guarda allo specchio si mette a scappare e chi riesce più a prenderlo? Toppi e Toppa stanno bene, fortunatamente, e sono molto docili, soprattutto Toppa, che "ama" sbaciucchiare mia moglie e "riposare" sulle sue gambe quando lei suona il flauto. Come promesso, due foto di Toppa, scattate ieri, non so bene che cosa avesse intenzione di fare con quella carota, più tardi glielo chiederò (notate il nuovo hairstyle, oggi la "riordinerò" un po' col bagnetto domenicale). Vi chiedo ancora scusa per il mio silenzio. E spero di ritornare a breve. Un saluto carissimo a tutti Voi! ; .
  3. Grazie a te, Walter! Le tematiche da te proposte sono sempre di rilievo e sono sempre assai significative!
  4. Grazie a tutti (anche da parte di mia moglie)! Sì, credo proprio che Toppa pensasse di essere perfettamente mimetizzata, senza che nessuno potesse più vederla (è specializzata in strabilianti apparizioni ed improvvise sparizioni)!
  5. Sempre e costantemente alle prese con mancanza cronica ed assoluta di tempo, colgo l'occasione dei due secondi che ho per inviarVi qualche immagine, sperando di fare cosa gradita, di Toppa con la sua "mamma"! Occasione anche di presentarVi, se pure in maniera non "ufficiale", mia moglie! 1) ; 2) ; 3) ; 4) .
  6. Toppi

    Toppa ed il pc.

    Abbiamo una cavia tecnologica! E' il segno dei "tempi moderni"!
  7. Toppi

    Toppa ed il pc.

    Purtroppo sono ancora alle prese con la terribile mancanza di tempo che mi attanaglia da qualche giorno, in ogni caso, giusto per "documentare" fotograficamente la vita "spensierata" delle nostre cavie (beate loro), ecco Toppa al pc, mia moglie le sta insegnando i primi "rudimenti". Toppa sembra alquanto "portata", anche se, quando non capisce qualcosa, accompagna la sua delusione con il tipico "prrrr" che le piace tanto. 1) ; 2) ; 3) ; 4) .
  8. Grazie a Voi, spero di potere tornare presto!!
  9. Mi scuso con Walter e con tutti Voi del fatto di non essere più intervenuto nel forum e qui, ma sono "affetto" da mancanza assoluta di tempo, causa lavoro e famiglia! Spero di tornare nel più breve tempo possibile e, nel frattempo, un caro abbraccio a tutti Voi!
  10. Toppi

    Bernie!!

    Molti Auguri! Avrà un importante futuro accademico!
  11. Anche Pitto, che mangia qualsiasi cosa ed in quantità mostruosa, rispetto a quando arrivò, un mese e mezzo di vita (ora ne ha quasi tre), mangia un po' meno (sembra "paradossale", dato che si vuole mangiare anche suo fratello Toppi, ma, all'inizio, mangiava ancora di più) e, soprattutto, la sua dieta è un po' meno "varia", nel senso che ama di più la lattuga, ora, e gli spinaci, mentre prima andava pazzo per il coriandolo e per i peperoni (anche se, quando i morsi della fame lo colgono - sempre -, "spazzola" tutto). Potrebbe trattarsi, semplicemente, di una "selezione" (de gustibus) che la tua Christmas sta "operando" durante il suo processo di "crescita". Qui sul forum ci sono fior di esperti che ti sapranno dire meglio di me le possibili cause della sua "inappetenza" e fornirti utili consigli e suggerimenti. Auguri e cari saluti!
  12. Grazie mille (anche da parte di Toppa)!!
  13. Toppi

    Bernie!!

    Bellissimo, complimenti! L'Aquila ha un Ateneo molto prestigioso. Pensi di iscrivere anche lui, quando avrà l'età (è più uno scienziato od un filosofo?)? Molti cari Auguri a te ed a Bernie!
  14. Grazie! Sì, "trita", letteralmente, qualsiasi cosa. Alle volte penso che si voglia mangiare anche Toppi ("fortunatamente", ora, sono separati, anche se a Toppi manca e lo "chiama", piangendo, mentre a Pitto non importa nulla, troppo impegnato a mangiare!). Speriamo guarisca, e grazie ancora!
  15. Sì, condivido quel che mi scrivete, cari amici. Purtroppo lo stereotipo è duro a morire, soprattutto in aree, come quella nella quale mi trovo a vivere (per "ventura", come sapete, non per "scelta premeditata"), che hanno avuto (in questo caso dopo l'indipendenza dalla Malesia) uno sviluppo velocissimo e vertiginoso. Occorre dirlo, come ho già accennato, qui non hanno alcuna idea di quel che significhi realmente la Cultura (non a caso con la "C" maiuscola). Vogliono gente esperta di Business e qualificatissima, vogliono grandi ingegneri, vogliono architetti. Nient'altro. Avendo un'economia che si basa sui soldi e su null'altro, non hanno un'idea "umanistica" del "cosmo" (detto in senso di macro-cosmo e micro-cosmo, come "idea filosofica"). La stessa bellezza di Singapore, che è tanta, sussiste in quanto "puntiglio" dei Singaporiani nell'avere dato vita a qualcosa di bellissimo (soprattutto in rapporto alla Malesia), ma non viene "sentita" in sé, come "bellezza platonica" (scusate l'espressione, è per evitare di spiegarmi con mille parole), né ha un criterio che non sia improntato alla bellezza in sé (molto "manieristica" o "parnassiana") ed all'efficienza (nella bellezza, il che è un poco "ossimorico"). Quando sono arrivato qui e qualcuno mi ha chiesto che lavoro io faccia, ho risposto di essere un Linguista e loro mi hanno chiesto quante lingue io parli (ciò per dirVi la loro percezione "minimalista" o "minimale" di tutto quel che non sia affari e tecnica). Noi Docenti e Ricercatori occidentali cerchiamo di essere "occidentali", appunto, nell'insegnamento, e di "aprire", per quanto possibile, la mente dei nostri studenti e di essere "approfonditi", ma, alle volte ci viene richiesto di essere davvero "elementari", dato che le discipline nelle quali non occorre essere "elementari" sono, per loro, l'Economia, l'Ingegneria e la Medicina (e la Biologia). Il che ha un "senso", voglio dire, la società è estremamente efficiente, gli Economisti che insegnano qui vengono dalla migliori Università internazionali, gli ingegneri singaporiani sono bravissimi, così come i medici, e gli ospedali sono centri di primissimo livello. Il "problema", però, è che non c'è "anima". Non hanno, come ho già detto, Storia, non hanno una Letteratura, non hanno "origini", nel senso che non si preoccupano di averle, di "investigarle", di "ricercarle", non hanno una tradizione (non ne sentono il bisogno). Sono "di plastica", all'apparenza. E ciò è strano - e fa anche "male", da un certo punto di vista -, perché la gente "normale" non è affatto "di plastica", è "bravissima ed onestissima gente", sono gentili, sensibili, sempre disponibili, amano tantissimo i bimbi ed hanno un senso molto forte della famiglia (i matrimoni durano, e non perché siano "costretti" a durare, durano perché, secondo loro, un nucleo famigliare è un nucleo famigliare e stanno insieme, si aiutano, condividono gioie e dolori, si sostengono e si "sopportano" per tutta la vita, con naturalezza e senza "strepito"), amano la natura e gli animali, ma, purtroppo, non hanno "profondità". Non leggono. In Singapore ci sono tantissime librerie, alcune catene specializzate molto note, delle quali la principale è giapponese. In quei negozi - che sembrano "quartieri", tanto sono estesi - si può trovare qualsiasi tipo di libro, in qualsiasi lingua, c'è anche una sezione enorme dedicata ai libri italiani in Italiano, ma i Singaporiani leggono soltanto i libri che servono loro all'Università, se studiano, o ridicoli "manuali", tipici dell'Asia - che sarebbero oggetto di scherno in Occidente - intitolati, ad esempio (non scherzo) "Come diventare un Leader", "Come avere successo nel lavoro", "Come avere una perfetta carriera", "Come auto-motivarsi", "Come raggiungere grandi obiettivi" (questi sono i best-sellers, qui), e potrei andare avanti fino a domani. L'idea di "uomo" (inteso come "essere umano") è non inerente al "chi tu sia" ed al "cosa tu abbia dentro", ma al "cosa hai fatto?", "quali traguardi hai raggiunto?", "quanto successo hai avuto?". La carriera è l'indicatore del "tuo valore" di "uomo", puoi essere anche un meschino miserevole, nella tua anima, ma, se sei il CEO di una grande azienda, tu sei un "grande uomo". Puoi essere il Mahatma Ghandi, invece, ma, se non hai avuto successo, non vali nulla. Stessa cosa avviene, oggi, con linee ancora più marcate e, se vogliamo, più spietate, in Cina. Vi faccio alcuni esempi "stupidi". Come "sceglie", una ragazza, il proprio fidanzato, qui? Uso volutamente il verbo "scegliere". Perché, in Amore, si sceglie e non si sceglie, voglio dire, ci si innamora, e dipende da moltissimi fattori. Ma, qui, ho la sensazione che si "scelga". Se parlate con una ragazza del suo fidanzato, Vi dirà quanto segue, se lo "ama" e se lo stima (le due cose, qui, coincidono sempre, ovunque dovrebbero coincidere, ma, qui, "combaciano"), che è stato il migliore nella sua classe nei primi anni di Università, classe di Finance, naturalmente, che ha ottenuto un Master's Degree negli States, che so, alla Cornell University, ed anche lì era il primo del suo corso, poi è tornato in Patria (Singapore) ed ha fondato, da sé - coi soldi di mamma e papà -, una Compagnia (qui la tassazione è favorevolissima e ci sono moltissimi - e reali - incentivi), ora fa business ed ha un fatturato di qualche milione di Dollari all'anno, nel frattempo si è iscritto ad un PhD presso un'altra Università americana (mettiamo la Saint Louis University), e che, contemporaneamente, nonostante sia negli States, dirige con successo la sua Compagnia. Dunque, ho un po' "estremizzato", nel senso che ho ritratto una specie di Superman, ma, più o meno, è così. Cosa c'è di strano? Beh, nessuna ragazza Vi dirà mai "Lo amo perché è romantico", "Lo amo perché non lo so, ma so che lo amo", "Lo amo anche se mi fa diventare matta e guarda le altre ragazze" (terribile ), "Lo amo perché mi trasmette sicurezza" (beh, sicurezza la trasmette, economica), "Lo amo perché siamo cresciuti insieme ed è stato sempre insieme a me". Affatto. L'Amore, questo tipo di "Amore", almeno, viene "misurato" col "successo". Vi ho fornito questo esempio, perché è indicativo. Se anche una donna "sceglie" un uomo sulla base (esclusivamente sulla base) di quanto un uomo faccia od abbia fatto, indipendentemente dai "valori" e dal "valore umano" di quell'uomo (spesso è davvero "indipendentemente"), si può ben capire come la società basi tutta se stessa su questo tipo di valutazioni. A ciò si riallaccia anche il mio discorso sulla loro interpretazione delle cose e sul fatto che "copino" l'Occidente senza conoscerlo, con la volontà di replicarlo, "facendolo più grande". Occorre dire che le ultime generazioni sono un po' stanche di ciò, anche se il modello è sempre prevalente e ci vorrà ancora moltissimo tempo perché "muoia" (ammesso che "muoia"), così, nonostante considerino i ragazzi e gli uomini occidentali "bad Westerns", pensando che vengano qui soltanto (anche coloro che vivono e lavorano qui da anni) per fare baccano e fare sesso (non scherzo, ciò è quel che dicono e che pensano), alla fine in molte "cedono" alle "lusinghe" dei "bad Westerns" per scoprire, poi, nella stragrande maggioranza dei casi, l'assurdità dello stereotipo che avevano in testa, perché i cosiddetti "cattivi ragazzi" occidentali sono, in realtà, buonissimi, le amano molto ed aprono loro anche un orizzonte diverso. Così è accaduto anche tra mia moglie e me, Cinese di Nanjing, la più tradizionale delle megalopoli cinesi, ha subito pensato di me che fossi un "terribile Occidentale". Dopo ben sette mesi di "resistenze" e di "scappo senza scappare" (ma chi? Lei od io? Mistero! ), alla fine è "caduta" come una "pera cotta". Che salama! Altro esempio. La musica. A Singapore suonano quasi tutti, camminate per la strada?, siete a casa con le finestre aperte? Non ha importanza, sentirete sempre, o quasi, il suono di un pianoforte o di un violino provenire da qualche casa. Molti sono "dilettanti", ma molti, anche tra i "dilettanti", suonano molto bene. Ma, Vi ho detto, sentireste sempre il suono di un pianoforte o di un violino. E gli altri strumenti? Che fine hanno fatto? Uhmm, non esistono. Spiegazione. Il pianoforte ed il violino sono i due "re" degli strumenti musicali, secondo un'interpretazione un poco "razzista". E' vero, in un certo senso, io amo moltissimo il piano, lo strimpello un po' ed ancora rimpiango di avere voluto "sfuggire", quando ero bambino, alle lezioni di piano di mio padre (che lo suona molto meglio di me) per studiare l'oboe (anche se amo moltissimo anche l'oboe e la so suonare, almeno quella!), il pianoforte ti permette di suonare tutto e di tutto e ti dà molta "pienezza", amo molto anche il violino, che raggiunge livelli spirituali elevatissimi. Ma gli strumenti musicali sono tanti ed ognuno ha le sue caratteristiche commoventi ed "elevanti" (nel senso che la musica, è banale dirlo, eleva l'anima). No. A Singapore cosa vogliono? Il "meglio". I migliori esperti di Economia, di Ingegneria, di Medicina (gli Umanisti a cosa servono? Non li vogliamo!), i migliori edifici, i migliori monumenti ("migliori" secondo loro, copiati ed "accresciuti", in realtà), il "meglio" di tutto. E, così, vogliono il "meglio" anche negli strumenti musicali. Perché mandare mia figlia a scuola di flauto dolce (in Inglese recorder, parola che porta a molti fraintendimenti) o di contrabbasso? E chi li conosce, quegli strumenti? E chi li "apprezza"? No, voglio che mia figlia sia una pianista. O, almeno, una violinista. E, così, frotte di bimbi a suonare pianoforte e violino (sempre gli stessi pezzi, i più classici dei classici, ma sempre gli stessi, senza sapere, in fondo, chi fossero Liszt o Schubert) e gli altri strumenti musicali possono anche andare a farsi benedire. C'è anche il "culto" della chitarra, classica ed elettrica, ma esattamente perché si tratta di due strumenti universali e meno classici di pianoforte e violino, con le stesse implicazioni. Suonano e cantano i Pink Floyd, ad esempio Wish you were here, senza conoscere, in realtà, i Pink Floyd e senza porsi domande sui testi delle canzoni (poesie) che cantano (non a caso ho citato Wish you were here). Suonano l'ukulele, perché è cute, come direbbero loro, ma non conoscono la sua storia hawaiana, né comprendono a fondo la differenza dell'uno rispetto alla chitarra (infatti la "misura" più amata di ukulele, qui, è il tenore), se non la disparità numerica delle corde. La mia attuale Università è la quarantaduesima al mondo. Considerato che ci troviamo a Singapore, significa che il risultato, nel ranking mondiale, è di assoluto prestigio e che la qualità dell'insegnamento e, soprattutto, della Ricerca, è molto elevata. In effetti, occorre dirlo, a Singapore le Università non assumono Docenti o Ricercatori che non siano più che qualificati (loro li chiamano, orribile definizione, "i migliori", veramente orrenda) e con un background americano (statunitense) od anglo-sassone in generale (ciò la dice lunga sulla loro ignoranza, ad esempio, degli altissimi livelli delle nostre belle - e moribonde, ahimè - Università italiane). Io stesso sono stato "valutato" di più per le mie esperienze negli States, a Los Angeles, Stanford, Tallahassee, Miami e nell'UK (alla Nottingham Trent University, un'altra NTU, questo acronimo era nel mio destino), alcune delle quali "terrificanti" e non all'altezza degli standards pisani, nonostante i nomi "altisonanti" degli Atenei, che alla mia formazione (ci sono stato quindici anni) all'Università di Pisa, che non ha niente da invidiare agli Atenei che ho appena menzionato, anzi, sono essi a dovere invidiare l'Università di Pisa, ma ai Singaporiani non importa, Pisa, secondo loro, è "solo" Italia, in Italia non si parla l'Inglese, chi li conosce, gli Italiani? Ah, sì, sono quelli mafiosi e pigri. E buonanotte. Quale è la "politica" delle Università singaporiane (adesso è la stessa delle Università cinesi)? Noi abbiamo i soldi. Non li investiamo per formare Ricercatori di altissimo livello ed altrettanto validi Docenti. No, noi li "compriamo già fatti". Dunque, c'è quel Docente di Harvard che ha appena vinto il Premio Nobel per l'Economia? Benissimo. Gli offriamo quattro volte il suo stipendio di Harvard e lo facciamo venire qui. Harvard rilancia e pareggia l'offerta? Benissimo. Noi offriamo il doppio di Harvard e ce lo "accaparriamo". I Premi Nobel che abbiamo qui sono arrivati così. Allo stesso modo di una caterva di Full Professors occidentali di grande prestigio e noti in tutto il mondo, letteralmente "comprati", a suon di "rilanci", dalle loro Università di appartenenza. Ultimo, l'anno scorso, nel mio College, un famoso Docente di Antropologia (che non menziono per rispetto) dell'Università dell'Arizona, davvero celebre in tutto il mondo (lo si vede, spesso, anche in documentari italiani), ha lavorato in quell'Ateneo per trent'anni, ma i suoi studi sono rivolti anche ad un certo tipo di paesaggio (e popolazioni correlate) indonesiano. Ok, l'Università gli offre un super-contratto, lui esita e "barcolla", ne parla col suo Ateneo che, per non perderlo, gli pareggia l'offerta, l'Università la raddoppia ancora e, magicamente, il Docente, adesso, è qui, con il conto in banca pieno all'inverosimile e ciao ciao, Arizona. Ora, io credo che un Docente debba vivere la propria vita ed alcune opportunità non sono da trascurare. Ma, se sei un Full Professor da vent'anni presso una già prestigiosa Università, significa che non hai problemi economici e che la vita non ti è troppo "dura". Ora, che necessità c'è di farti "comperare"? Voglio dire, il "mercenariato intellettuale" non mi appartiene, ma esiste, non soltanto a Singapore, anzi, come detto, in Cina, attualmente, questo discorso è esasperato. Dicono, che bisogno abbiamo di reclutare giovani Docenti, anche dall'estero, se possiamo avere il meglio? E ricoprono d'oro Full Professors magari "scoppiati" che, "adagiati" nelle loro posizioni, non fanno più Ricerca attiva (ma si fanno scrivere articoli e libri dai loro PhD Students) da anni e che, tra qualche anno, con portafogli e pancia piena, se ne andranno in pensione. Costruiscono edifici bellissimi e mirabolanti, negli Atenei, edifici che, per anni, restano vuoti, perché, coi ritmi di qui, arrivano prima gli edifici del personale che li deve "riempire" (anche se non è come in Italia che costruiscono edifici che poi lasciano decadere senza averli mai usati e con uno spreco indecente di denaro pubblico, qui gli edifici vengono conservati e migliorati e le strutture sono sempre all'avanguardia). Ciò per darVi un'idea, se pure parziale ed "imprecisa", del sistema e della forma mentis di queste latitudini. Io amo l'Italia - non sarei stato così a lungo nell'Aeronautica Militare e non mi sarei quasi fatto ammazzare, per ben due volte, in guerra, se non la amassi - e sono molto orgoglioso di essere Italiano, Europeo ed Occidentale. Occorre dire, però, che l'Italia alle volte, se non spesso, si "merita" questa noncuranza e questo disprezzo da parte dei parvenus singaporiani (che, alle volte, sembrano un po' il Trimalcione di fronte all'Encolpio ed all'Ascilto del Satyricon di Petronio, nessuno dei tre personaggi, secondo me, in ogni caso, troppo "raccomandabile"). Siamo decaduti e decadenti - almeno così è il nostro ceto politico, che ha portato il Paese allo sbando - e non sappiamo nemmeno nascondere i nostri "difetti". Gli altri Europei e gli altri Paesi sono come l'Italia, se non peggio, ma sono più "bravi" a "nascondere" ed a lavare i propri panni in casa. Io sono molto orgoglioso dell'Università dalla quale provengo, Pisa, che mi ha dato molto, a livello di formazione, e che mi ha fatto diventare lo studioso che sono, ma occorre anche dire che a Pisa facevo "la fame", senza alcuna possibilità di carriera e, tanto meno, di "stabilizzazione" e che, come Vi accennai, ero tra i più fortunati, perché, almeno, come Ricercatore, avevo un lavoro (dato che la mia specializzazione è così specifica che ero l'unico, al momento, ad "intendermene"), mentre molti miei colleghi, anche molto più qualificati e bravi di me (io non sono mica così "bravo"), erano "a spasso", magari già con moglie e prole, e, dopo anni ed anni di studio e di perfezionamento, non sapevano dove sbattere la testa. Qui, almeno, accettando compromessi ed anche l'"umiliazione" di essere considerato come un Italiano machiavellico ed "infido" (come detto, alcuni di loro, i "potenti", affermano, sogghignando "razzisticamente", "Gli Italiani hanno un Paese bellissimo e pieno di Storia, ma perché ci sono tanti Italiani in Singapore?"), cosa che qui non sento molto, dato che alla mia Division siamo tutti Occidentali (Inglesi, Australiani - alcuni di origini italiane -, Americani - alcuni di origini italiane -, io sono l'unico Italiano, c'è un Docente dalla Repubblica Ceca), ma basta uscire fuori od andare ai piani più alti e le cose cambiano, qui, almeno, dicevo, ho un lavoro dignitoso e consono alle mie competenze ed a tutto il mio "vissuto" di studi e di Ricerca, che mi consente di essere "tranquillo" e di vivere una vita "normale" come uno studioso quale sono, dopo tanti anni di studio, di formazione e, nel mio caso, di lavoro, potrebbe anche "meritarsi" di avere. Tanto più con una moglie che è ancora una PhD Student. Contraddizioni del Pianeta e del nostro mondo. Gli esseri umani amano sempre molto complicare le cose. Ed essere "oltranzisti", sempre. Anche laddove tutto sembra "perfetto" o dove tutti vogliono credere o fare credere che lo sia. Ehi, ma quanto ho scritto? Chiedo venia. E mi taccio. Sempre a Vostra disposizione per domande e commenti e tanti saluti carissimi! P. S.: per rispondere direttamente ad alcune Vostre domande, è vero, Walter, quasi nessuno sa esattamente dove si trovi Singapore, ad Alessandria, ad esempio, molte persone con le quali ho parlato credono che Singapore sia in Cina (mentre siamo ad almeno cinque ore di volo dalla Cina), cosa normale, date le ristrette dimensioni ed il particolare status di città-stato di Singapore, ma è vero, è difficile "collocare" la Lion City, io stesso, quando mi hanno proposto di venire qui, sapevo dove fosse Singapore, ma non avevo alcuna idea di quale fosse l'Università nella quale mi volessero "mandare". Ho avuto una bella sorpresa, poi, ma Pisa, almeno, è nota in tutto il mondo, mentre NTU, ad essere sinceri, chi la conosce? Per Rocky07, so bene dell'Expo, seguo quotidianamente le notizie dall'Italia, sarà qualcosa di grandioso e di importante, nonostante gli "inevitabili" e tristi scandali che sono scoppiati. Singapore non è auto-sufficiente in nulla, come hai giustamente affermato, il fatto è che "comprano" tutto e, fino a che pagano bene, come pagano, nessuno vorrà mai "annientarli", il "dio denaro" ha soppiantato da tempo - o da sempre? - gli antichi dèi. Nemmeno io cambierei mai la cucina italiana con un'altra cucina, tanto meno con quella singaporiana (si chiama peranakan) o con quella cinese (ma non ditelo a mia moglie! ). Torno in Italia due volte all'anno, durante la pausa natalizia, generalmente (anche se ho dovuto "saltare", quest'anno, per ragioni di lavoro), e durante quella estiva (qui l'anno accademico inizia ad Agosto, ma da Giugno ad Agosto, appunto, le attività sono molto "rarefatte" e si può tornare a casa). Torno a casa dalla mia mamma!!!!! Come ogni vero buon Italiano, tanto per restare negli stereotipi, nonostante la mia "veneranda" età, sono un mammone della "peggior" specie e, più ancora della cucina italiana, del mio Paese, dei nostri luoghi, della nostra lingua, qui, non mi vergogno ad ammetterlo, quel che mi manca di più è la mia mamma! Sì, mia moglie è già stata due volte in Italia, in occasione del nostro matrimonio italiano (come Vi accennai, tre matrimoni, cinese, a Nanjing, italiano e singaporiano, "terribile" sposare una donna cinese! ), ed in seguito a trovare la mia famiglia ed a "scorrazzare" un po' di qua e di là. Parla anche un po' di Italiano, sicuramente il suo Italiano è migliore del mio Cinese Mandarino e si sta "italianizzando" un po' (sta diventando un po' "mammona" anche lei!). Mi dispiace che tu sia influenzata, spero che oggi tu stia meglio.
  16. Grazie a tutti! Sì, seguiremo il Vostro prezioso suggerimento e li terremo separati, voglio dire, anche quando (e se) Pitto starà meglio e rimetteremo insieme Toppi e Pitto, li terremo separati da Toppa. E, poi, come giustamente avete detto, se i pelosoni si lamenteranno di non potere condividere le giornate con Toppa, potrò dire loro che la "responsabile" è mia moglie. Grazie ancora e tanti cari saluti anche da parte di Toppa (Toppi e Pitto sottoscrivono)!
  17. Grazie a tutti per il costante sostegno e per la Vostra gentilezza! A proposito, come mi avete cortesemente chiesto, la veterinaria ha detto che il muco verde dovrebbe essere stato il "bolo", finito inopinatamente nel "canale" sbagliato per un qualche movimento respiratorio anomalo o per un singulto. Ciò, dice lei, può essere stato causato da un'inalazione "dannosa" di polvere di fieno. Dice anche che, se non glielo avessimo aspirato, avrebbe potuto morire per asfissia o riportare danni cerebrali. Pitto è alquanto "sfortunatone", considerato anche che è così piccolo / giovane. Anche io ritengo molto "curioso" che la veterinaria non "trovi" i parassiti ed ho pensato a qualcosa di "psicosomatico" (è appropriato dirlo, riguardo ad un Guinea Pig?). Il fatto è che, con l'acqua ossigenata, i "cosini neri" sono venuti fuori, dunque ho qualche sospetto. Vitamina C a "fiumi" (solidi), 5 pastiglie spezzate in due al giorno, e le mangia con grande "accanimento" (mentre Toppi ed anche Toppa, purtroppo, non ne vogliono sapere ed hanno notevoli difficoltà anche coi peperoni), Pitto, fortunatamente, come accennato, mangia di tutto ed in maniera vorace, l'altro giorno si è mangiato non so quanta lattuga in dieci minuti, una quantità che Toppi impiega due giorni a consumare, mangia i peperoni, il coriandolo, gli spinaci, le pastiglie di vitamina. Eppure è più piccolo di Toppi e non cresce molto, soltanto, come accennato, un poco il suo "popò". Una volta, come Vi ho detto, si è mangiato anche - con grande soddisfazione sua ed immediata corsa dal veterinario nostra - un foglio di carta da stampante A4! By the way, Pitto adesso può mangiare anche il fieno, il vorace pelosone lo divora, abbiamo trovato un fieno di alta qualità che non ha alcuna polvere e che è molto "duro", si chiama Orchard, non so se sia un'indicazione generalizzata o soltanto il marchio (dato che Orchard è uno dei quartieri simbolo di Singapore, dove sono le sedi delle grandi multinazionali ed i negozi di lusso, ad esempio le varie boutiques ed i vari ateliers degli stilisti italiani ed internazionali), ma è sensibilmente diverso da quello "normale" e Pitto lo mangia in continuazione senza starnutire e senza avere alcuna difficoltà. Ieri ha mangiato anche spinaci cinesi, che sono diversi dai nostri spinaci, e, mentre glieli davo, quasi si è "mangiato" anche un mio dito!
  18. Grazie a tutti! Sì, Paolo, allo stato attuale abbiamo tre gabbie (grandi, quella di Toppa, poi, è "enorme", ieri non riuscivo a "trasportarla", con tutti gli altri "ammennicoli" vari), una per ciascuno, Toppi e Pitto sono sempre stati insieme, ma, col "malanno" di Pitto, li abbiamo separati e Toppi è ancora "sano", Toppa, naturalmente, non starà insieme a loro sia per evitare gravidanze, che potrebbero essere problematiche, sia per scongiurare il rischio che i due maschietti, appunto, si "aggrediscano". Mia moglie vorrebbe sterilizzarli, ma io non sono d'accordo, perché, secondo me, si tratta di qualcosa di non necessario e, comunque, di uno "stravolgimento immeritato" per i due pelosoni. Non so, in alcune cose forse sono "antico" (od "irrazionale"), ma, a meno di problematiche gravi per la salute, secondo me gli animali dovrebbero essere "lasciati" come la natura li ha "prodotti". Anche se, naturalmente, una volta guarito Pitto, sarebbe bello metterli tutti e tre insieme. Toppa è "grande" ed anche "autoritaria", sai che inseguimenti coi due pelosoni!
  19. Bellissimo! Sfortunatamente Toppi non "popcorna" mai (troppo immerso nelle sue elucubrazioni filosofiche ), ma Pitto "popcorna" sempre (quando non ha troppo male per il suo "malanno" ) quando gli diamo la lattuga, che ama moltissimo, salta, salta e "rotea" in aria, alle volte gli "devo intimare" di "calmarsi" (scherzo, naturalmente). Molto bello quel che fa il tuo Ross, immagino significhi che ti ama molto ed è felice del tempo che trascorre insieme a te!
  20. Ciao a tutti! Come ho accennato poco fa nella discussione inerente all'"aggiornamento post-veterinario" delle condizioni di salute del nostro "coraggiosissimo" Pitto, laddove ho dovuto, con rincrescimento, comunicare di essere costretto a declinare il gentile invito di Paolo a partecipare al Vostro concorso fotografico, dato che Pitto, attualmente "spelacchiatone", non è in condizioni "estetiche" di essere "ritratto", il motivo della mia rinuncia risiede anche in un altro evento, che mi ha causato e mi sta causando la totale mancanza di tempo di fare qualsiasi cosa (lavoro a parte). Ed ora, brevissimamente (promesso!), Vi enucleo il suddetto "motivo". Ieri sera, come accennato nella discussione su Pitto, andiamo, con mia moglie ed il pelosone, dalla veterinaria, visita approfondita, terapia in progress, ulteriori raccomandazioni ed analisi, tutto secondo la "norma". Ma la veterinaria, che è anche nostra amica, ad un certo punto, terminata la visita, ci chiede di seguirla in una piccola stanza accanto all'ambulatorio, dove "ospita" animaletti vari, cagnolini, criceti, conigli, gatti ed anche cavie (che aspettano di essere adottati e che, generalmente, hanno storie tristi alle spalle) e ci fa vedere l'ultima arrivata, una cavia pelosona e "grassottona" che è la "copia sputata", al femminile, di Toppi, non fosse per il pelo, che è nero con striature marroni. Ha occhi grandissimi e si muove con disinvoltura nella gabbia, inseguendo un'altra malcapitata cavietta, bianca, che cerca di sfuggirle, ma invano. E lì, come potrete facilmente avere già capito, scatta il "meccanismo". Nemmeno un minuto e mia moglie si è già innamorata della "signora caviosa". Non è una cucciola, ha quasi due anni, ed è stata salvata durante un sequestro, all'aeroporto, di animali importati illegalmente - pensate un po' - dall'Europa. Ma è vispa e self-confident, non si nasconde mai, gironzola da tutte le parti, mangia e sembra molto "intelligente" ed ha il "dominio incontrastato" della sua gabbia (oltre che un bel nasone!). Insomma, cosa può fare un "povero marito" di fronte all'innamoramento improvviso (colpo di fulmine) di sua moglie per una cavia? Dirle, parlando razionalmente, che abbiamo già due pelosoni e che uno dei due è malato, così abbiamo dovuto separarli, e che, in conseguenza di questo, tutto è diventato più difficoltoso da gestire? Che si tratta di una femminuccia, dunque che, allo stato (dato che nessuno dei tre è sterilizzato), non può stare insieme con alcuno dei due e, tanto meno, i tre potranno stare tutti insieme anche quando Pitto guarirà? Potrei, avrei potuto. Ma perché "sprecare" parole dopo una lunga e dura giornata di lavoro? Qualche secondo ancora e la "caviosa caviona" era già tra le braccia amorevoli di mia moglie. E ci stava un gran bene, sorniona e coccolosa, non mostrava il tipico "anelito" alla fuga, né, tanto meno, di essere a disagio. La veterinaria ci ha detto che hanno dovuto raderla, contro i parassiti, quando è arrivata qui, ed ha dovuto seguire un ciclo di cure. Adesso sta bene ed è in piena forma, il pelo è ancora un poco "setoloso", dato il taglio "integrale". Ho promesso di essere breve, dunque "salto" a piè pari tutto quanto, commenti miei, parole di mia moglie, gioia della veterinaria, versi di tutti i tipi della "caviosa caviona", giubilo degli assistenti della veterinaria, insomma, in quattro e quattr'otto la "caviosa signora" era con noi. Così, negozio specializzato, nuova gabbia, ancora più grande delle altre, nuova "dotazione completa", lei tra le braccia di mia moglie, nelle mie, di braccia, tutto il resto (le gioie della vita matrimoniale ) e, poi, casa. Come si chiama? Ah, già, dimenticavo. Dato che i nomi di Toppi e di Pitto sono, per così dire, "speculari" e dato che la "caviona" è la copia "femminile" di Toppi, molto originalmente mia moglie ha optato per Toppa. Ok, so che non è un granché, ma mia moglie non conosce bene l'Italiano, dunque ha soltanto "femminilizzato" il nome Toppi, con la -a del femminile (e poi mi ha chiesto - con acume grammaticale ed ortografico - perché non abbiamo chiamato Toppi Toppo, invece di Toppi. Già, perché?). Dunque, da ieri, Toppi, Pitto e Toppa, ops, pardon, Toppa, Toppi e Pitto! Che "rivoluzione"! Caspita!, mi sono dilungato anche qui, chiedo scusa. Era solo per "annunciarVi" l'"allargamento" della "famigliuola". Cercherò di postare qualche fotografia di Toppa (anche se la mia quota immagini risulta già esaurita, spero i links html che inserisco, qui di seguito, siano "efficaci"). Un caro saluto a tutti Voi da parte di mia moglie e mia (e, naturalmente, dei tre ferocissimi pelosoni!)! 1) ; 2) ; 3) ; 4) .
  21. Come promesso, Vi aggiorno. Il povero Pitto non sta ancora bene. Ha perso gran parte del pelo tra la testa e l'inizio della spina dorsale, i parassiti glielo "tagliano", non so esattamente come (intendo perché stiano sempre in un certo punto del pelo e perché si accaniscano anche sui peli, oltre che sulla "carne"), perché pensavo il pelo cadesse dato che gli "mangiano" la pelle, ma, adesso, la pelle, lì, è guarita e "rosa", ma il pelo è "andato" e non ricresce. Ora l'"Infezione" e/o "infestazione" si è estesa a tutta la lunghezza della spina dorsale ed alle zampe anteriori ed assume strane "forme". Nel senso, i peli di Pitto, sempre molto morbidi, diventano, dove è il "malanno", duri, quasi "intrecciati" tra loro, vicino alla base, poco sopra la pelle, e si "riconoscono" al tatto. I parassiti si "installano" come piccoli dischetti o piccole sfere in linea orizzontale in un ciuffo di peli, sembrano un piccolo "laccio" duro, il pelo "muore", al punto che è possibile "strapparlo" dal corpo di Pitto senza che quasi senta dolore, dato che è "morto". I parassiti sono anche nella carne, gli hanno prodotto una ferita nella parte centrale della colonna vertebrale, usciva il sangue, al punto che ho dovuto, anche se non avrei voluto, tagliargli tutti i peli attorno, per poterlo disinfettare e, adesso, è un poco "spelacchiato", poverino. Ma tutti i peli attorno, appunto, erano pieni di questi dischetti o di queste sferette (di colore nero) in linea orizzontale, che avevano già mangiato la carne e stavano "segando" i peli. Mettendo un po' di acqua ossigenata nella ferita, alcuni puntini neri sono affiorati, sembrava "scappassero", sono riuscito a toglierglieli, uno ad uno, con un cucchiaino di plastica, ed a porli su di un fazzoletto di carta per il veterinario. Un'altra ferita, coi peli "morti ed intrecciati" allo stesso modo, si è formata sul dorso della zampina sinistra. Pitto piange, di notte, perché ha male o prurito, immagino, anche se si gratta pochissimo. La cosa "buona" è che, nonostante la malattia, mangia come un "mostro", come suo solito, non gli ho ancora dato la lattuga che l'ha già finita, anche se non "cresce" moltissimo (soltanto il "popò" si è ingrossato un poco). Piange e, nel frattempo, mangia, il che mi fa pensare che, pelle a parte, sia "in salute" (ed è anche un po' comico, due lamenti e, poi, gnam gnam, altri due lamenti e, poi, di nuovo, gnam gnam). Ieri veterinario, lunghissima visita, la veterinaria non è riuscita a "vedere" i parassiti nel suo corpo, li sentiva soltanto con le dita, e, al microscopio, non è stata in grado di capire cosa fossero i parassiti sul fazzoletto di carta che ho conservato, insieme a diversi campioni di pelo, e che le ho consegnato. In ogni caso, avanti con la cura, altra iniezione (Pitto, il "coraggiosissimo", ha "urlato" come se lo stessero "scorticando" vivo) ed altra applicazione del farmaco, sulla testa, ad una dose più elevata (la più alta). Tra due settimane, ugualmente, iniezione e farmaco. Non vorrei che, nel frattempo, Pitto peggiorasse, perché in queste due settimane, nonostante il suo "biblico" appetito, è peggiorato. Ed è anche piuttosto "mal messo" esteticamente. Ragione per la quale mi vedo costretto, con rammarico, a declinare il cortese invito di Paolo a partecipare al Vostro concorso fotografico, perché Pitto non è nelle condizioni di "apparire", poverino. Ed anche per un'altra ragione, che Vi riporto in un'altra sezione più consona (una ragione "lieta", per fortuna!). La veterinaria dice che si tratta di parassiti, io stesso li ho visti, nel pelo e nella "carne", ma non c'è verso di capire esattamente cosa siano. Ci ha dato anche uno shampoo anti-tutto da usare tre volte alla settimana su Pitto, lasciandolo sul suo corpo, prima di sciacquarlo, almeno dieci minuti. Proveremo anche esso. Ho pensato di tagliare a Pitto tutto il pelo, di "raderlo", poverino, ma non so se sia una "grande idea". Temo decisamente di no. Ok, mano a mano che la situazione evolverà, Vi aggiornerò. Grazie per la Vostra attenzione e per la Vostra vicinanza. Traduco puntualmente tutte le Vostre parole anche a mia moglie e lei Vi sente molto vicini e Vi ringrazia molto. Un abbraccio!
  22. Grazie a te, Walter! Vedo che condividiamo molte idee e molte opinioni e ciò mi fa piacere. La sensazione che ho io è di vivere a Singapore, ma di non essere affatto "Singaporiano". Il che è "scontato", ma non così tanto, dato che molti Occidentali si "snaturano" un po', non soltanto nelle abitudini, ma anche nella mente e nel background "ideale", e diventano appartenenti "al qui". Ciò non è in alcun modo un "giudizio negativo" su Singapore, che è un bellissimo luogo dove la gente, in un modo o nell'altro, è contenta davvero (e ciò è importante) e dove le persone vivono nel rispetto reciproco quotidiano ed in un'atmosfera di pace (sociale e "dell'anima"), ma si tratta semplicemente del fatto che io sia / sono un Occidentale, anche orgoglioso di esserlo, e ciò che sono, ciò che sento, ciò che ho imparato, ciò che ho visto, ciò che ho vissuto, mi rende "straniero" (se pure integrato ed inserito), qui, come è anche giusto che io sia, dato che, effettivamente, straniero sono. Credo che anche tu, con le variabili che dipendono da persona a persona, ti sentiresti come me, qui, e la cosa mi "consola", dato che, come ho accennato, ho visto tanti e tanti Occidentali, in particolare Italiani, nostri connazionali, così "singaporizzati" che, alle, volte, è difficile "riconoscerli" (consci del "vantaggio estremo" che Singapore porta loro, si sono lasciati andare ad una sorta di "lavaggio del cervello auto-indotto" ed hanno fatto propri schemi e concetti che "nostri" non sono affatto e non saranno mai). No, non mi sono "orientalizzato" affatto, nei miei gusti "gastronomici", hai perfettamente ragione, amo la cucina italiana e ne ho molta nostalgia. I ravioli al plin, le tome, la bagna cauda, ci pensavo giusto ieri, non so perché, e spesso ne parlo con mia moglie. Il "fatto" è che lei è Cinese ed è anche molto "attiva" e "dotata", ai fornelli, dunque dumplings e wontons a profusione. Non a caso ho una "predilezione" (facendo di necessità virtù) per essi, dato che sono "ravioloni" ripieni - di verdura, carne o pesce - i dumplings, generalmente, sono "asciutti, nel senso di fritti o solo minimamente "in umido" (e sono più diffusi nel Nord della Cina), i wontons (invece più tipici nel Sud), al contrario, si preparano "in brodo" o "in zuppa", come direbbero qui. Pensa, poi, che io sono Piemontese, ma la mia nonna materna era Emiliana, dunque ho avuto la fortuna (non solo "culinaria", naturalmente) di potere associare, fin dalla mia infanzia, le caratteristiche e le peculiarità di ambedue le Regioni. Sono sempre a Tua e Vostra disposizione, per qualsiasi domanda e/o chiarimento e, naturalmente, aggiornerò la pagina qualora intervengano novità interessanti o qualora mi venga in mente qualcosa di "speciale" da riferirVi riguardo a Singapore. Grazie a te di avermi risposto. E grazie al forum, che ospita le mie modeste parole. Saluti carissimi!
  23. Ti rispondo molto volentieri, Walter. Sì, l'economia singaporiana, anche se il Governo singaporiano direbbe che non è così, è basata sulla finanza e sulle Banche. Niente di "male", se non fosse che non produce nulla e che simili economie ingenerano disastri altrove, "fagocitando" e "devastando" con noncuranza e, soprattutto, se non fosse che la provenienza di tutti i capitali stranieri che giungono qui è assolutamente "da vedere". Non c'è struttura produttiva, nel senso, Singapore importa tutto, qualsiasi cosa, anche l'acqua da bere, il marchio di acqua più famoso, Dasani, è "prodotto" dalla Coca Cola (che, per Singapore e per tutto l'Oriente, produce qualsiasi tipo di bevanda, dai soft-drinks delle più diverse "specie" - che non esistono in Occidente -, all'acqua, appunto). Ci sono alcuni "centri agricoli" che, però, non possono soddisfare in alcun modo il fabbisogno alimentare singaporiano (credo producano l'1% - non scherzo - del totale, il resto è tutto importato) e sono utilizzati come "oasi" o come agriturismi didattici per i bimbi (anche come ristoranti). Qualcuno cerca si sensibilizzare il fatto e si prova ad allestire altre aree agricole per innalzare la produzione interna almeno al 10%. C'è un sacco di gente, a Singapore, data la dimensione ridotta dell'isola, ma la densità è ben gestita, alle volte ci si "accalca", ma non si ha mai la sensazione di essere "troppi". L'ho sperimentato in Cina, in qualsiasi metropoli cinese, Beijing, Shanghai, Nanjing, l'impressione che si ha, camminando per le strade (e, ancora di più, guidando un'auto), è di essere troppi, qualcosa di inconsueto per un Occidentale, anche abituato alle grandi megalopoli degli States. Si è in "troppi", esattamente, dato che non c'è spazio per camminare e ci si sente quasi "assorbiti" dalla folla. Un poco claustrofobica, la Cina, per i miei gusti (ma non ditelo a mia moglie! ). A Singapore ci si muove bene e gli spazi sono ben gestiti, voglio dire gli spazi urbani sono stati strutturati in modo tale da consentire grande libertà di movimento e nessuna "congestione" di individui. Le sperequazioni sociali ci sono. Gli "strati" della popolazione singaporiana sono ben precisi e, come ho accennato, non ancora completamente "comunicanti". Occidentali a parte, che sono una "cosa" a sé, se pure ben inseriti ed integrati, gli "strati" sono i seguenti, 1) i Cinesi singaporiani, la stragrande maggioranza che detiene il potere economico ed anche "intellettuale" (ammesso che possa chiamarsi così), molto diversi dai Cinesi della Cina, più evoluti, più cosmopoliti, più ricchi, più "singaporiani", appunto, Chinese-speakers, oltre che English-speakers, ma non così radicati nelle loro origini cinesi, 2) i Malesi, meno abbienti, ma abbastanza numerosi ed inseriti più o meno ovunque (spesso sono Malesi cinesi, Cinesi immigrati da generazioni in Malesia e, poi, immigrati, ancora, a Singapore), 3) gli Indonesiani, non così numerosi e "sparsi" dappertutto, dai lavoratori più "umili" (orrenda parola, in questo contesto), ai "grandi" dirigenti, 4) gli Indiani, lo "strato" purtroppo più "basso" (altro orrido aggettivo) della popolazione, impiegati in massa come operai negli onnipresenti cantieri. Molti hanno fatto fortuna e vivono vite più che dignitose, abitano in HDB od anche in Condos e possono mantenere tre o quattro figli e vivere "spensieratamente", ma per coloro che sono arrivati, negli anni, fino a poco fa, c'erano i dormitori "pubblici" (nei quali entravano soltanto Indiani, il "razzismo" non è un concetto superato, qui, alle volte) e turni di lavoro massacranti, 12 ore in cantiere, anche più ore se il lavoro era considerato un poco più "leggero". Naturalmente con "turni" e con un'ora di riposo garantita (wow, che Paradiso!). Condizioni "non-occidentali". A fronte di ciò, occorre dirlo, ci sono alcune cose valide. I livelli di sicurezza dei cantieri singaporiani sono incomparabili con quelli italiani ed occidentali. Gli operai hanno un'assicurazione medica che copre praticamente ogni cosa. Gli stipendi sono molto alti, non raffrontabili con quelli occidentali. Lavorano molto, ma sono pagati molto. Ed infatti, a Singapore, nessuno, nemmeno coloro che appartengono agli "strati" più "umili" della popolazione, si fa problemi a fare bimbi, generalmente "producono" (ma come scrivo, oggi? Che termini uso?) la "coppia", se possibile, maschietto e femminuccia, e poi vanno "oltre", con il terzo o con il quarto bambino. Gli "strati" non sono così rigidi, ci sono molti Docenti indiani, per esempio, nelle Università e molti ricchi uomini d'affari indiani, ma se si esaminano le grandi "fette" (altro termine improprio) della popolazione, i "rapporti" sono questi. Gli stipendi sono alti, con meno di 4000 Dollari di Singapore al mese, da non-Singaporiani, non si può essere assunti ed il Ministry of Manpower (il Ministero del Lavoro) non concede un Work Pass. Ma 4000 Dollari di Singapore è lo stipendio "minimo", nessuno è pagato così, gli stipendi sono tutti - anche quelli dei lavoratori meno "specializzati" - più alti. I Sindacati, in sé, non esistono, ci sono Associazioni dei lavoratori, divise a seconda delle cosiddette categorie, ma non sono "rappresentative" come i Sindacati. Anche la contrattazione sui salari è "ambigua", ma le categorie sono ben pagate, come detto, dunque non "esistono" problemi "al ribasso". Non sono sicuro, ma credo che il diritto di sciopero non esista proprio. A Singapore, in ogni caso, nessuno sciopera mai. La Sanità è di modello americano (statunitense) "vecchio", occorre avere l'assicurazione medica. Essa viene fornita, per tutti i lavoratori dipendenti, dal datore di lavoro, l'assicurazione medica di base, poi ogni individuo può personalizzarla a seconda di varie opzioni. Qui all'Università l'assicurazione medica copre tutto, il dipendente non deve pagare nulla, se non una tassa "simbolica" (circa 5 Dollari) quando richiede una prestazione medica ("normale"), e l'assicurazione è estesa anche a tutti i dependants, moglie (o marito) e figli. Non esiste Sanità "pubblica" (anche se gli ospedali sono finanziati dallo Stato). Le pensioni sono ugualmente legate alle Assicurazioni. Lo stato eroga, a tutt'oggi, una pensione minima, sufficiente, coi giusti contributi, ma la gente, dati gli elevati guadagni, organizza pensioni integrative con le Assicurazioni, che elargiscono emolumenti mensili molto più alti e che diventano le reali "prime pensioni". Lo Stato se ne "giova", non avendo un eccessivo esborso nelle pensioni "basiche". Ci sono anche pensioni miste, nel senso, ci sono incentivi statali per versare direttamente alle Assicurazioni, riducendo la pensione statale "basica" ed aumentando quella "privata". Le scuole, così come le Università, sono pubbliche, nel senso che sono finanziate dallo Stato e sono "statali" (ci sono, naturalmente, anche numerose scuole private ed alcune Università private), ma richiedono quasi tutte una retta. Più è prestigiosa la scuola, anche se pubblica, più alta è la retta. Se volete iscrivere Vostra figlia di dieci anni (Vi siete trasferiti qui da poco) ad una scuola pubblica singaporiana con standards internazionali (insegnamento di Inglese, Cinese Mandarino e tutte le discipline necessarie per il requisito di "internazionalità"), Vi possono "ballare" (ma come scrivo, oggi?) anche 15000 Dollari (tanti, eh?) per semestre. Ma, generalmente, il "costo" è "ammortizzato" da contributi statali. Se siete un Docente in un'Università od un dirigente in Enti pubblici, l'Università o l'Ente pubblico Vi paga direttamente la metà della retta. Scuole private di prestigio sono anche più costose, così come le Università private (una retta universitaria annuale normale corrisponde, più o meno, anch'essa a 15000 Dollari, ma le spese sono più alte e non ci sono contributi di sorta). Ma il "problema" non si "pone", quasi, ed è quasi "immorale" dirlo, perché gli stipendi sono così alti (spesso, nelle famiglie, ambedue i coniugi lavorano) che un costo così esorbitante non "spaventa" ("meraviglie" dell'Equatore. Fanno un po' di paura, ma sono "reali", ammesso che il "contesto" singaporiano possa essere definito "reale"). L'obbligo scolastico dovrebbe essere stato esteso fino alla High School, ma tutti vogliono prendere (oggi la forma lascia a desiderare, avrei dovuto dire "conseguire") almeno un Bachelor's Degree (Laurea di primo livello) per trovare un lavoro ed impiegarsi immediatamente. La gente, qui, si sposa giovanissima, prendono la Laurea (di primo livello), trovano subito un lavoro, si sposano e fanno bimbi. A 22 anni una ragazza (o donna) ha già un bimbo, lavora e suo marito, poniamo ventiquattrenne, ha, anch'egli, un buon lavoro. Poi, naturalmente, in molti ambiscono al Master's Degree (Laurea di secondo livello) od al PhD (Dottorato di Ricerca), ma la "famiglia-base" si forma molto presto e, anche con due bimbi, ci sono tante studentesse e tanti studenti (naturalmente sposati) che studiano (e lavorano). Sì, a livello di strutture e soluzioni per i disagiati e gli infermi Singapore è all'avanguardia, c'è assistenza ovunque, ogni struttura è omologata e conforme e la gente è molto impegnata nel sociale (gli stessi ospedali sono centri di solidarietà, oltre che strutture avveniristiche), la "vita lavorativa" prende loro metà della giornata (ai più fortunati, intendo a coloro che possono "permettersi", per disponibilità di mezzi economici e di tempo, di farlo), dedicano il resto a fare sport, a suonare (molti) ed a fare volontariato. Il volontariato è promosso ed incentivato dal Governo e le varie risorse, dunque, sono sia di tipo statale che di tipo volontario, consentendo un'assistenza che tocca il 100%. Il grave - secondo me - problema dei lavoratori ottantenni è una delle grandi contraddizioni di Singapore. Loro amano i loro "vecchi", come ho accennato, la generazione dei Pioneers, coloro che hanno "fondato" Singapore, è amata e "coccolata" da tutti, la gente li ama, li "vezzeggia", sono pubblicamente "onorati" (addirittura, al cinema, prima del film, tra un trailer e l'altro, c'è un lungo "documento filmico" dedicato a loro), gli anziani in generale sono rispettati, ma lo Stato non interviene a "salvare" i poveri "vecchietti" ottantenni (non dico per dire, l'età media è quella) che non possono mantenersi con la pensione. Uno Stato ricco come Singapore potrebbe permettersi di "mantenerli" tutti, ma non lo fanno (e, devo essere onesto, non ho ancora capito il perché), così essi sono "costretti" a lavorare, svolgendo, come accennato, lavori anche duri, come i giardinieri nelle Università o gli operatori igienici nella metropolitana. Lo Stato, come detto, li "esalta" come "(gloriosi) volontari" che, invece di starsene a casa, ogni mattina alle 05:00 iniziano a lavorare nonostante la loro età, ma la cosa sembra, almeno ad un Occidentale come me, un abominio. Anche essi, essendo Pioneers, sono molto rispettati (ed hanno assicurazione medica gratuita, nel senso, lo Stato paga per loro - da quest'anno -, e ci credo, a quell'età!), nessuno li "maltratta" (e ci mancherebbe altro), ma nessuno si pone il problema (morale, secondo me) di quello che sono costretti a fare, con le loro 12 ore di lavoro quotidiano, dal lunedì al sabato (con la sola domenica di pausa), con appena un'ora di riposo giornaliera. Penso che tutti costoro siano un buon 10% almeno della popolazione "anziana" singaporiana, forse anche di più. Lo Stato sa che "se ne andranno", prima o poi, e, così, il "problema" - anche morale - sarà risolto. E' un cinismo che fa venire il vomito. Singapore è in Oriente, ma non è una Paese orientale. Un Paese orientale è il Giappone, dove, nonostante l'"eccidio dei Samurai" (che è un "evento simbolico ed epocale" che sancisce, simbolicamente, appunto, la fine di un'epoca, il feudalesimo "dolce", e di una parte di Storia), le memorie e la tradizione sono ancora fortissime ed anche "schematicamente gestite" (a dispetto dell'impressionante sviluppo tecnologico e delle metropoli avveniristiche). Il Giappone molto di più della Cina (come saprete, lo stesso Tiziano Terzani descrive severamente la Cina come un luogo nel quale il popolo cinese, dopo / con la cosiddetta "Rivoluzione culturale", ha distrutto la propria Storia e la propria tradizione ed ora i Cinesi vivono un'esistenza grigia non perché priva di gioia, ma perché priva di profondità e di memorie vere, e si ammazzano di lavoro dal mattino alla sera per fare soldi, perché non sanno che cos'altro potrebbero fare. E' la visione di Tiziano Terzani e, come detto, è severa, ma più conosco la Cina, più mi accorgo che una simile analisi non si discosta quasi dal vero). Singapore è un Paese estremamente occidentale, più occidentale (non soltanto nel senso "capitalistico") dell'Occidente. L'idea è di prendere tutto quel che l'Occidente (gli States, in particolare) fa e di farla "più grande" (non scherzo, sembra un pensiero infantile, da bambini, ma è così). Dunque, poniamo, se le Compagnie americane sono le migliori, quelle singaporiane le devono copiare e devono diventare migliori di esse, stessa cosa per le Università, il modello è americano "estremo" ed è così sclerotizzato da sembrare illogico perché il modello americano è stato estremizzato senza "ammortizzatori". Stessa cosa per l'architettura. Non hanno idea, ad esempio, che l'architettura neo-classica che usano qui e che "gonfiano" al punto da renderla irreale e non rispondente ad alcun canone originario, deriva non dall'Inghilterra neo-classica, ma dall'antica Grecia, e che il neo-Classicismo ha costituito una riscoperta, appunto, dell'architettura classica. Loro si limitano a copiare il modello UK, perché tutto ciò che è "anglo-sassone", secondo loro, è affidabile (ma non hanno idea di chi fossero gli Angli ed i Sassoni) e di eccellenza ed allora lo imitano e lo "ingrandiscono". Un esempio "stupido". C'è la torre Eiffel (passiamo a Parigi)? E' un monumento noto in tutto il mondo ed "apprezzato"? Ok, cosa fanno qui? Lo copiano. E lo costruiscono due volte più grande. Kitsch, per qualsiasi Occidentale, un poco "orrida", come cosa, secondo il "buon" gusto di molti. Bellissimo, per loro. E grandioso. Stessa cosa fanno i Cinesi, da quando hanno "perso" la loro Storia, ma i Singaporiani sono più "evoluti". E' "brutto" dirlo, ma quando vedete un abitante (cinese) di Beijing del 2015 ed un abitante (cinese) di Singapore del 2015, quello Singaporiano sembra la versione di quello cinese tra duecento anni. Non è questione di "preferire" Cinesi o Singaporiani, io amo entrambi, vivo a Singapore e mia moglie è cinese (che più cinese non si puo! ), è, credo, soltanto una valutazione oggettiva delle cose. Assolutamente d'accordo che l'attenzione all'ecologia ed al verde dei Singaporiani, così come la loro dedizione agli animali domestici, derivino dal grande benessere economico che si vive qui. Ugualmente, nessun Eldorado, purtroppo, Singapore è un luogo pieno di contraddizioni. La più grande, come ho accennato, è il "prezzo". Sono felici, i Singaporiani, posso "garantirlo", sono felici perché non hanno nessun "problema", sono ricchi, vivono in un luogo climaticamente favorevole, bellissimo per quel che riguarda la natura e l'ambiente, hanno tutto quel che desiderano, ed anche di più, e, economicamente, sono un "faro" nel mondo. Il "problema" è che pagano un "prezzo" secondo me molto alto. Vivono in un romanzo orwelliano senza "tortura". Ma la sostanza è la stessa. Un Socrate non potrebbe vivere, qui. Lo "eliminerebbero" o lo "espellerebbero", semplicemente (no Work Pass, philosopher, you're out!). Forse un Platone potrebbe vivere qui, piegandosi al volere dei potenti, il Governo ed i "Soldi", e/o insegnando in qualche Università con uno stipendio faraonico. Forse anche un Aristotele. Ma un Socrate no. E ciò la dice lunga sul "prezzo", il "prezzo" di questa vita felice. Ma i Singaporiani, come la maggior parte della gente in Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, non ha alcun interesse a sapere chi sia Socrate ed a "volere leggere i libri", dato che, per loro, e per Singapore, Socrate è assolutamente inutile. Produce qualcosa? "Sa fare" qualcosa di utile? No. E' soltanto un "pensatore", "improduttivo". Allora no Work Pass, philosopher, you're out! In fondo Socrate è stato ucciso dagli Ateniesi stessi, che non sarebbero paragonabili ai Singaporiani, dunque, forse, se ci si pensa bene, per Socrate non c'è e non ci sarebbe spazio in alcuna parte del mondo. Spero di essere riuscito a spiegarmi. La gente è felice, dato che vive nel benessere e non si pone domande. Una volta la gente (i Singaporiani) spariva "misteriosamente", adesso nessuno sparisce più, perché coloro che sparivano si ponevano domande, ora nessuno più se le pone. Una volta espellevano i giornalisti (specie stranieri), dato che si ponevano domande, ora non danno loro un Work Pass prima che essi entrino in Singapore, se sono considerati "non affidabili", e non vengono assunti, semplicemente (e molti di loro, in ogni caso, hanno smesso di porsi domande, "staccando" così il ticket d'ingresso nel "mondo felice"). Il sistema "paga" (e molto), il sistema ti "fa felice" e nessuno "odia" il sistema. Ma quale è il "costo" di tutto ciò? La morte di Socrate. La cosa impressionante è che gli Occidentali si adeguano alla grande a tutto questo. Anche perché, ai giorni nostri, venendo da una crisi feroce e dalla "fame", a loro non sembra vero di avere trovato un luogo simile, con simili stipendi e garante di "tranquillità". Vedo tanti Italiani - molti miei colleghi - che si sono "singaporizzati" a livelli estremi. E ciò, forse, è giusto, dopo tanta "lotta" per la sopravvivenza, ma è qualcosa che non mi appartiene, da sempre, e che non mi apparterrà mai. Grazie mille a te! Sì, le galline "selvagge" sono davvero particolari! Devo dire che, sfortunatamente, i Singaporiani non hanno alcuna idea di noi, non sanno cosa sia l'Italia - se non per le solite cose, pizza, pasta, mare e non ci metto il "mandolino" perché è già troppo, che tristezza! -, non tanto per ignoranza, ma perché non se ne pongono assolutamente il "problema". Noi Italiani - almeno i nostri grotteschi politici - pensiamo di essere "importanti" e di contare qualcosa, nel mondo. Ma, in realtà, nessuno - o quasi - sa niente di noi, perché non sanno nemmeno se esistiamo. Non intendo l'Italia in sé, tutti conoscono il Rinascimento e Michelangelo (che sta diventando come il "mandolino", purtroppo), ma gli Italiani, dico, l'Italia attuale, quel che rappresenta, quel che è stata nel suo "essere" adesso. Siamo Italiani, considerati ancora come bad Westerns seduttori e pigri (all'inizio anche mia moglie, che Singaporiana non è, ma Cinese, pensava ciò di me), esperti di cucina e "miserandi". La domanda che alcuni mi fanno qui, dall'alto dei loro stipendi, è "Se l'Italia è così bella e piena di Storia, come mai ci sono così tanti Italiani che corrono a Singapore?" e, sottintende, naturalmente, un'idea di superiorità "dei soldi", noi avremo anche Michelangelo, ci dicono, ma dobbiamo venire qui, all'Equatore, dove non sanno niente di Michelangelo, se non il nome, per "sbarcare il lunario" e per "mangiare". E' triste. La gente che mi pone questa domanda non sa niente della Storia dell'Umanità, non si interessa di nulla, non ha mai letto un libro - intendo Letteratura -, non ha mai letto, tanto meno, una Poesia, conosce la musica soltanto perché "fa stile" citare Mozart e Chopin (senza conoscerli). Hanno un Master od un PhD al MIT di Boston od un titolo equivalente in Finance presso una prestigiosa Università americana, pagata loro dai loro già ricchi genitori, hanno un lavoro che frutta loro 35000 Dollari di Singapore al mese e pensano di essere i padroni del mondo, i padroni anche, è brutto dirlo, ma è così, di quegli Italiani che vengono qui credendo di avere trovato l'America e che invece, "comperati", si riducono a "leccare i piedi" di gente che, con tutto il rispetto, non ha la loro stessa profondità "filosofica", né preparazione. Quando parlo di "costo" intendo anche ciò. Non voglio generalizzare, non è sempre così, ma è una sensazione che ritorna spesso, se non sempre, in chi, come me, vive fuori casa tutto il giorno e frequenta un ambiente internazionale e "variegato" come una grande Università. Scusate la "divagazione". Spero di non essere stato troppo prolisso. Ma di essere stato esaustivo (sempre a Vostra disposizione per altre domande). Cari saluti!
  24. Grazie mille! Sì, Pitto sta bene, adesso, anche se sta perdendo pelo nella parte "malata" (che non è più rossa e piena di "crosticine", ma sta diventando rosa), domani pomeriggio secondo appuntamento col veterinario (ed iniezione). Mi dispiace di averti impressionato, fortunatamente sembra che quel che è accaduto a Pitto sia raro. Ho scritto qualche riga nella sezione Off Topics su Singapore. Grazie ancora e buona domenica!
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