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paolo

Cani, gatti, primati... e le cavie?

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Ieri sera ho avuto occasione di sentire un brano di un'intervista all'onorevole Brambilla, persona molto attiva nella tutela degli animali.

Si parlava di quella ditta che alleva cagnolini da utilizzare per test clinici e, forse, per la vivisezione.

L'onorevole ha precisato che si proibirà l'uso di cani, gatti e primati per queste pratiche.

Ne sono ovviamente molto contento, ma allora significa che queste pratiche resteranno a carico dei più "tradizionali" cavie e conigli?

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purtroppo credo di si :(

io non capisco perchè vengono scelte le caviette per i test scientifici, fare test sulle cavie aiuta davvero a capire se i medicinali in questione fanno bene all'uomo? O è soltanto la facilità con cui si riproducono il motivo per cui vengono scelti per questi test?

purtroppo io ancora non ho ben chiare le idee su questo argomento:

Sicuramente mi sento di schierarmi contro i test dei cosmetici sugli animali, potremmo sicuramente evitarlo.

E sicuramente il solo pensare al sacrificio di poveri animaletti mi fa soffrire.

Però poi mi chiedo anche: c'è un'alternativa per far andare avanti la scienza, e quindi le sperimentazioni per i farmaci, senza sacrificare dei poveri cuccioli innocenti?

Ripeto che sono molto ignorante sulla questione, ma spererei che ci potessero essere alternative al sacrificio degli animaletti.

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Per Binypatata:

da Wikipedia [http://it.wikipedia.org/wiki/Cavia_porcellus]:

La cavia è nell'immaginario comune di alcune lingue l'animale di laboratorio per antonomasia. Questa idea persiste nonostante oggi l'utilizzo della cavia nelle moderne ricerche scientifiche è quasi nullo. Nel passato, infatti, le cavie sono state usate per isolare numerosi batteri, ma nei laboratori moderni sono state sostituite da topi e ratti, che hanno maggiori qualità (tra cui una gestazione più breve).

Rimane tuttavia ancora di una certa utilità come organismo modello perché è uno dei pochi animali che, come l'uomo, non è in grado di produrre vitamina C, ma deve assumerla attraverso la dieta.

Il 24 agosto 2005, in ogni caso, la Darley Oaks Farm (azienda del Regno Unito) ha annunciato l'interruzione della stabulazione di cavie per finalità scientifiche. Questo evento è stato possibile anche in seguito ad una campagna di protesta molto dura dell'organizzazione animalista Save the Newchurch Guinea Pigs.

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L'indignazione è ovvia e naturale, ma non ci porta da nessuna parte.

Era mia intenzione che il post iniziale fosse lo spunto per una discussione più approfondita su questo argomento non facile.

Binypatata ha cominciato a fare un distinguo tra la sperimentazione biomedica, che ha un senso e alla quale mancano al momento valide alternative, fatta salva la necessità di evitare le sofferenze agli animali e altri impieghi.

Mi riferisco per esempio all'industria cosmetica, che porta profitti alle multinazionali che se ne infischiano altamente degli animali usati per i test.

Forse varrebbe la pena di parlare di ciò che possiamo fare concretamente noi.

Forse imparare a leggere le etichette e informarci, scegliere, scartare, boicottare, diffondere?

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ammetto che l'argomento mi ha sempre toccata da vicino ed è motivo di sana discussione in casa da un pò di tempo a questa parte.

vorrei dire ciò che penso senza polemizzare.....

purtroppo credo che sull'argomento ci sia tanto disinteresse da parte della maggior parte delle persone dovuto,spesso, da "ignoranza", nel senso vero della parola,le persone non si informano e ignorano cosa si nasconde dietro al prodotto che compra;spesso perchè l'azienda produttrice stessa fa un po di ostruzionismo, scrivendo sulla confezione frasi spesso equivocabili.

parlo di prodotto perchè credo che, per ora, uno dei pochi campi in cui noi possiamo agire è la sperimentazione cosmetica. proprio ieri leggevo un'articolo riguardante la confusione esistente sulle leggi e su ciò che viene scritto sulle confezioni.non so se posso citare articoli presi da altri siti,perciò per ora evito....

per quanto mi riguarda,nel mio piccolo, compro solo prodotti cosmetici e di detergenza approvati da icea per lav, cosi sono sicura che ciò che uso è davvero "cruelity-free",anche perchè trovo davvero inutile e privo di senso testare prodotti cosmetici sugli animali, per non parlare poi dei detergenti, che,sicuramente, nessuno di noi usa su se stesso,ma solo sul pavimento,che non credo soffra di allergie...... ;-)

per l'argomento test medici,preferisco non esprimermi per evitare polemiche, dico solo che la legge afferma che si può usare l'animale solo la dove sia strettamente necessario, i dati dell'anno scorso rivelano che sono stati utilizzati 190mila animali, di quelli registrati,quelli che nascono in laboratorio,molto spesso (=quasi sempre) passano in sordina e i dati non vengono ne registrati,tanto meno resi pubblici.ecco,un numero cosi elevato mi rende dubbiosa sul termina "strettamente necessario".

spero di essere stata in topic e non troppo polemica,se cosi non fosse,mi scuso!

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...

proprio ieri leggevo un'articolo riguardante la confusione esistente sulle leggi e su ciò che viene scritto sulle confezioni.non so se posso citare articoli presi da altri siti,perciò per ora evito....

per quanto mi riguarda,nel mio piccolo, compro solo prodotti cosmetici e di detergenza approvati da icea per lav, cosi sono sicura che ciò che uso è davvero "cruelity-free",anche perchè trovo davvero inutile e privo di senso testare prodotti cosmetici sugli animali, per non parlare poi dei detergenti, che,sicuramente, nessuno di noi usa su se stesso,ma solo sul pavimento,che non credo soffra di allergie...... ;-)

...

Ecco, iniziare a saper leggere le etichette per una scelta consapevole, andando a sfavorire il prodotto non etico e diffondendo l'informazione.

Abbiamo già realizzato qualcosa qualche anno fa, ma anche le normative cambiano e in ogni caso l'informazione non è mai abbastanza.

Se qualcuno, da solo o in team, volesse realizzare un documento di approfondimento ci farebbe solo piacere. :)

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Da un paio di settimane spesso parliamo di questo argomento anche con toni accesi...il motivo è comunque la mia scelta universitaria dal momento che sono iscritta a biologia, materia che da sempre mi affascina e perchè il mio sogno è scoprire cure a malattie che causano ancora morti...nonostante questa passione io nutro un amore verso gli animali e in primo luogo sono contro i test per i cosmetici sugli animali...li trovo privi di senso...fa strano sentirlo dire da una che vuole fare la ricercatrice ma ogni giorno penso ad un alternativa valida che possa sostituire l uso di animali(di qualsiasi genere) per i test...anche a costo di provare su di me nuove terapie...proprio qualche giorno fa girovagavo in alcune pagine dall alf su facebook e mi sono apparsi davanti le cifre degli animali utilizzati per i test...dico solo che quasi mi mettevo a piangere per il numero di porcellini utilizzati...un primo passo avanti che secondo me comincerebbe a fare la differenza serrebbe eliminare i test sugli animali per i cosmetici...chi dovrebbe interessarsi di cio e per il momento non lo fa...ma poi mi chiedo come riesce il ricercatore a rimanere indifferente davanti a quegli occhioni che chiedono solo pietà? questo è l unico aspetto che non mi piace del mio probabile futuro lavoro

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Ecco, iniziare a saper leggere le etichette per una scelta consapevole, andando a sfavorire il prodotto non etico e diffondendo l'informazione.

Abbiamo già realizzato qualcosa qualche anno fa, ma anche le normative cambiano e in ogni caso l'informazione non è mai abbastanza.

Se qualcuno, da solo o in team, volesse realizzare un documento di approfondimento ci farebbe solo piacere. :)

io mi offro volentieri per scrivere sull'argomento,solo che prima di domani non riuscirei a cominciare,causa lavoro :-(, se per voi va bene lo stesso,io sarei ben felice di farlo!

anche perchè sto imparando a leggere gli inci dei prodotti, cosi da cercare di usare non solo prodotti cruelity-free, ma anche eco compatibili, ammetto che la mia spesa ormai sembra più una caccia al tesoro :idiot:, ma mi piace sapere cosa compro,quale azienda sovvenziono, e, soprattutto, mi piace l'idea di poter fare la differenza, almeno nel mio piccolo e in ciò che mi è possibile, in fin dei conti credo che, se l'alternativa esiste, perchè non usarla? se la sperimentazione cosmetica può essere evitata,perchè non farlo? tanto più che, spesso, leggendo gli inci dei prodotti, le creme non testate, sono di origine vegetale, e, di conseguenza, migliori anche per noi.

inoltre, parlando di leggi, bisogna saper distinguere tra le diverse certificazioni che vengono attribuite, e le scritte riportate sulle confezioni; un'esempio molto pratico è la scritta "non testato", che si riferisce al prodotto finito, il problema è che, il prodotto finito no, ma gli ingredienti dello stesso, sono quasi sempre, frutto di sperimentazione animale.spesso queste differenze passano in sordina, proprio per evitare che il consumatore sia reso edotto sulla differenza, così da dare una parvenza di etica, anche la dove manca completamente.

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io mi offro volentieri per scrivere sull'argomento,solo che prima di domani non riuscirei a cominciare,causa lavoro :-(, se per voi va bene lo stesso,io sarei ben felice di farlo!

...

Volentieri, ci farebbe molto piacere e il quando non è assolutamente un problema! :)

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Non mi pronuncio su questioni politiche, potrei guadagnarmi un ban! :|:|:|:|:|:|:|:|:|

sono totalmente d'accordo, forse è meglio se nn parlo, i test scientifici nn dovrebbero essere fatti su nessun animale, ma allora perchè i cani e i gatti

sono salvi da queste torture e le cavie no?!?

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Innanzitutto grazie della fiducia!

domani mi metto all'opera e spero di riuscire a produrre una scheda esaustiva!

se qualcuno ha suggerimenti sono tutti ben accetti!

grazie

Sicuramente ci saranno graditi consigli pratici, ovvero come leggere l'etichetta di un prodotto per capire se possiamo acquistarlo senza farci venire complessi di colpa; e immagino che le etichette vadano di pari passo con le normative attualmente vigenti.

Magari avere anche qualche info su come è regolata la sperimentazione con animali in medicina, farmacologia, cosmesi...

Comunque, qualsiasi cosa tu ci possa insegnare sarà ben gradita. :)

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per comprare prodotti(detergenti,cosmetici,detersivi,ecc..)ed essere sicuri che siano cruelty free ci deve essere il simbolo del coniglietto e scritto "controllato da ICEA per LAV":in questo,e solo in questo caso siamo sicuri che non siano testate anche le materie prime.la semplice scritta "non testato su animali" è una fregatura,in quanto si riferisce al prodotto finito(che comunque per legge è ormai vietato testare),senza nessuna assicurazione riguardo le materie prime!

purtroppo i prodotti sicuri sono pochi,per i cosmetici ci sono molte valide alternative(a chi interessa http://www.truccominerale.it/ che sono anche ecobio),ma soprattutto per i detersivi(es. lavatrice,pavimenti,ecc..)al supermercato io non trovo nulla,bisognerebbe cercarli nei negozi di alimentazione naturale che spesso li hanno alla spina e sono pure ecobio(e più costosi). per l'igiene della persona ci sono alcune marche,esempio la LUSH (non sempre ecobio,ma buoni prodotti e un po' cari),e anche altre marche italiane che non ricordo(in internet si trovano le liste comunque),dato che mi sono data allo spignatto casalingo(ossia fare cosmetici e detergenti in casa).

inutile dire che in letteratura sono documentati moltissimi casi in cui una cura/farmaco/sostanza non tossica per un animale è risultato esserlo per l'uomo,semplicemente perchè essendo specie diverse abbiamo una fisiologia diversa(come dire il paracetamolo -aspirina- che per il gatto è altamente tossico!),e secondo me bisognerebbe investire sui metodi alternativi(colture cellulari,tissutali in primis,modelli artificiali e chi è biologo ne conosce di sicuro più di me),che sono forse più costosi o richiedono più "manutenzione" di un animale che vive di per sè e al quale bisogna solo dare cibo e acqua.

anche perchè,secondo il mio modesto parere,i test cosmetici sono solo una scusa:ogni nuova sostanza,dopo essere stata testata su animali,per i motivi di cui sopra deve essere per forza anche testata su persone(immettendola in commercio),ma se dovesse succede qualcosa(tipo allergie o cose più gravi),le industrie hanno il c*** parato perchè sugli animali quella sostanza non ha dato effetti avversi.

e allora mi chiedo:secondo loro gli animali sono abbastanza simili a noi per poter ritenere validi i test svolti sulla loro pelle,ma anche abbastanza diversi da noi per poter essere tenuti in gabbia e torturati?

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