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paolo

Zooantropologia didattica.

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Della zooantropologia, quella disciplina che studia il rapporto uomo-animale proponendosi di valorizzare l'importanza di quest'ultimo, ci siamo già occupati in Forum ( ) e abbiamo pure dedicato spazio all'impiego dei porcellini d'india nell'attività scolastica ()

Questa breve scheda, tratta da un articolo di Chiara Recalcati in Pets&theCity, autunno 2014, si propone di fornire dei cenni sulla zooantropologia didattica.

Da qualche tempo gli animali sono diventati protagonisti sui banchi di scuola, grazie ad alcuni porgetti specifici di inserimento degli animali all'interno di lezioni e attività scolastiche. La disciplina che permette questo tipo di interazione prende il nome di zooantropologia didattica e si basa sull'istintiva attrazione che la Natura esercita sulle fasce di età prescolari e scolari fino alla preadolescenza.

I progetti che si possono portare nelle scuole (che siano dell'infanzia o primarie) si propongono di far comprendere l'importanza della collaborazione uomo-animale attraverso attività piacevoli, che mettano in condizione il bambino di apprendere, divertendosi, quello che i nostri amici animali ci possono insegnare.

Gli obiettivi che ci si propongono sono l'educazione alla convivenza, al rispetto della diversità e lo sviluppo di una sensibilità.

Possono aiutare lo scolaro a utilizzare nuovi mezzi espressivi e comunicativi e a promuovere atteggiamenti consapevoli di rispetto dei diritti degli animali.

In questa disciplina la Natura diventa una risorsa, uno spunto per far comprendere ai più giovani il valore della biodiversità. La nostra cultura tradizionale ci fornisce infatti un'immagine dell'animale come “strumento di utilità” per l'uomo; attraverso la zooantropologia didattica si pone l'attenzione su quanto ci si possa arricchire cogliendo tutto ciò che di buono la collaborazione con l'animale ci può fornire. Un altro fondamentale aspetto di questa disciplina è quello di porre l'accento sulla diversità dell'animale rispetto all'uomo, per evitare il pericolo, molto diffuso, di comportarsi con l'animale come se avesse le stesse esigenze e necessità dell'uomo.

I progetti di zooantropologia possono essere realizzati in diversi modi. Attraverso l'incontro con gli animali all'interno della classe scolastica oppure, ove ciò non sia realizzabile per questioni logistiche e pratiche, preparando insegnanti ed educatrici e percorsi per stimolare aree sensoriali e percettive che nella normalità sono difficilmente stimolabili, ricorrendo alla visione di filmati, visite ai parchi, ai musei di storia naturale e alle fattorie pedagogiche.

Stimolando il giovane e sottolineando l'importanza della diversità, la zooantropologia diventa la base delle Attività e Terapie Assistite dagli Animali (Pet therapy, ) dove oltre alla conoscenza e al divertimento, vengono messi in gioco dei veri e propri obiettivi terapeutici che il bambino problematico potrà conseguire seguendo un cammino ben preciso a fianco dell'animale, sotto la supervisione di medici e psicologi.

In definitiva: la zooantropologia didattica è una disciplina che promuove l'interazione dei bambini con gli animali, con valenza formativa, didattica e di sostegno. Le attività connesse sembrano migliorare l'attenzione e l'apprendimento, il rendimento scolastico, la curiosità e i rapporti sociali, incentivando autostima e autocontrollo e riducendo fenomeni di devianza, bullismo e abbandono scolastico, migliorando inoltre le dinamiche relazionali docente-studente.

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Molto interessante!

Mi permetto di aggiungere una riflessione personale: dopo 8 mesi di convivenza con Ross, osservando anche le reazioni della gente quando dico loro che ho un porcellino d'india spiegando di che tipo di animale si tratta (c'è tanta ignoranza al riguardo), sono giunta alla conclusione che questi animaletti non sono per tutti. Perchè chi mai vorrebbe un compagno di vita che scappa via ad ogni nostro movimento, che soprattutto all'inizio è restio ad ogni nostro tentativo di interazione, che nonostante lo si riempia di attenzioni dimostra sempre un indole schiva e paurosa? Eppure chi ha una cavia sa quanto questi esserini col tempo siano in grado di ripagarci di tutta la pazienza e le attenzioni che malgrado tutto abbiamo continuato con amore a dedicare loro!

Credo che al giorno d'oggi siamo sempre meno abituati a questo genere di cose e per questo, se si ha la giusta sensibilità, la convivenza con una cavia si rivela un'esperienza strabiliante. Oggi nella maggior parte dei casi si ricercano più che altro rapporti mordi e fuggi, amicizie usa e getta, che si conquistano facilmente e altrettanto facilmente si accantonano. Siamo sempre meno abituati al rispetto dei tempi dell'altro, al valore della fiducia che si conquista lentamente, ai rapporti che si costruiscono pian piano, giorno dopo giorno, fino a diventare indistruttibili. Sarebbe davvero bello se questi valori venissero insegnati alle nuove generazioni attraverso il contatto con gli animali.

A lungo l'uomo si è arrogato la pretesa di considerarsi superiore ad ogni altra specie vivente, ma forse, sotto molti aspetti, dal mondo animale abbiamo soltanto da imparare!

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Esatto, siamo dei "consumatori", ci è sufficiente l'attimo della novità, mordi e fuggi, e basta così.

Bisognerebbe tornare a un mondo più "lento", più ricco di introspezione e di sentimento.

E come dici tu: la cavia non è per tutti.

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L'anno scorso mio marito ed io abbiamo tenuto una lezione sugli acquari per i bambini di quarta elementare, allestendo un acquario al memento con piante, arredi e pesci e spiegando loro l'importanza di informarsi bene, prima di acquistarli per offrire loro l'habitat migliore, è stata un'esperienza molto bella sia per noi che per loro; molti sono andati a casa a bacchettare i genitori e a spiegare loro gli errori che hanno commesso negli 'allestimenti degli acquari, che non sono meri oggetti di arredo, ma contengono esseri viventi che meritano di vivere il più dignitosamente possibile. smiley.gif

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In effetti i bambini hanno motivazioni diverse rispetto agli adulti nell'approcciarsi agli animali.

Prevale la componente ludica rispetto a quella affettiva. Per questo è assolutamente necessario che il loro percorso di avvicinamento sia supportato da un insegnante competente o da un adulto consapevole nell'ambito famigliare.

L'errore più ricorrente è quello di associare il comportamento animale alle consuetudini umane dimenticando che totalmente diverse sono le esigenze e gli “istinti”.

Ne ho consapevolezza dai messaggi che mi scrivono giovanissimi o bambini che spesso interpretano la convivenza con un animale solo come gioco.

Mi preoccupo sempre di rispondere loro richiamandoli ad un atteggiamento responsabile, ma temo non sia sufficiente.

Mi sono posto più volte la domanda di quale fosse l'impatto che i video (parlo dei miei) avessero su di loro. Sono costruiti con divertimento e leggerezza. Ma sono costruiti.

Temo che i giovanissimi non siano attrezzati per comprendere la differenza fra una realtà accomodata,seppur con linguaggio appropriato a loro, e una realtà fatta di attenzione e di rispetto.

Cerco sempre di raccontare loro che dietro un'immagine tenera e divertente non ci sono automatismi, ma c'è tanto lavoro, tanta pazienza e tanto rispetto.

Mi auguro che gli adulti in famiglia li aiutino a comprendere questo, perchè il rispetto dovrebbe essere la primaria cosa da insegnare ad un bambino. Per ogni cosa della vita.

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Io sono cresciuta , sempre con un animaletto affianco.....non avendo avuto l'amore di una famiglia, gli animali hanno costituito un ruolo molto importante nella mia vita,

migliorandolo in tutti i modi, il mio percorso negli anni, dal rendimento scolastico ai rapporti sociali, al senso della responsabilità e del dovere.

Con loro ho imparato a conoscere meglio anche i miei sentimenti e l'amore che porto dentro verso la natura.

Penso che non solo la cavia, ma gli animali in genere, non sono per tutti, se non si da a loro la giusta considerazione che meritano

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Infatti tanta gente non ha nemmeno il buon senso ,mi capita spesso di parlare dei miei amici pelosi, e tante anzi troppe persone cominciano a storcere la bocca e fare commenti poco gradevoli del tipo " che schifo ,sono topi , nemmeno se me li regalano li vorrei" oppure " ah quelli sono buoni da fare al forno ". , e ci si rimane tanto male a sentire queste cose .Speriamo che l uomo impari, almeno un po' , che da queste tenere creature si puo ricevere tanto.Io li adoro e sono ultra felice di averli con me.

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