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paolo

La parodontite (o periodontite) nella cavia.

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Riferimento: Minarikova A e coll. Dental disease and periodontitis in a guinea pig (Cavia porcellus). Journal of Exotic Pet Medicine 2016; 25: 150-156.

Antefatto.

Un maschio di 6 anni fu presentato alla clinica veterinaria. Da cinque giorni non mangiava quasi e aveva un progressivo calo ponderale. Quattro giorni prima i denti incisivi erano stati accorciati da un altro veterinario. A causa delle condizioni di salute sempre più deteriorate e della prognosi infausta il proprietario decideva per l'eutanasia.

Sulla base degli esami post mortem si accertava malocclusione degli incisivi, frattura dello smalto degli incisivi, lipidosi epatica, gengivite (parodontite) purulenta cronica causata da Fusobacterium nucleatum e Prevotella buccae e carie dentaria.

Prendendo spunto da questo triste episodio gli autori fanno il punto sulla parodontite nel porcellino d'india.

La patologia della cavità orale è un problema di salute frequente nei piccoli mammiferi erbivori; le cause possono essere ereditarie, infettive, metaboliche, nutrizionali, traumatiche e tumorali.

Per quanto riguarda la cavia, le patologie acquisite dei denti incisivi e molariformi sono le più malattie più frequenti negli animali presentati al veterinario potendo raggiungere un'incidenza del 36% ().

La parodontite non viene solitamente descritta nei roditori erbivori domestici, a differenza di quanto accade per cani e gatti, sebbene un articolo del 1997 riporti un'incidenza del 63% nel cincillà; la presenza di carie dentali e parodontite è stata episodicamente descritta anche nel porcellino d'india, ma non è nota la frequenza nella specie.

Il parodonto (o periodonto), composto dall'osso alveolare, dal legamento parodontale dal cemento radicolare e dalla gengiva, ha un ruolo nel sostegno del dente e nel guidare la corretta eruzione dentale in risposta al consumo nella masticazione. Nella parodontite una o più di queste componenti tissutali sono in uno stato alterato.

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Nel porcellino d'india in salute c'è una continua eruzione e logorio di tutti i denti, perciò gli accumuli di placca e le carie dentali non hanno tempo di svilupparsi. Se si instaura una patologia dentale, invece, la masticazione diventa anormale e predispone l'animale all'instaurarsi della parodontite. L'ampliarsi degli spazi interdentali può portare all'accumulo di peli e detriti vari che possono danneggiare il tessuto paradontale e il dente; inoltre, il materiale estraneo e i peli introducono batteri, creando un ambiente idoneo allo sviluppo della placca.

Un aumentato accumulo di pelo nella cavità orale si osserva quando non si somministra abbastanza fieno, che causa la perdita dell'integrità del pelo, e nelle malattie dermatologiche, come la scabbia da Trixacarus, che porta a mordere la pelle e il pelo per il fastidio e il dolore.

Anche un'alimentazione inadatta, ricca di carboidrati può favorire la crescita di batteri all'interno del cavo orale, favorendo lo sviluppo di parodontite e carie.

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arcata mandibolare di cavia con periodontite (post mortem); evidenti peli e residui di cibo nel solco gengivale. Immagine dall'articolo citato.

I piccoli pazienti con patologia dentale acquisita dovrebbero essere esaminati attentamente dal veterinario per verificare l'eventuale presenza di periodontite, perchè si tratta di una patologia progressiva che dovrebbe essere diagnosticata e trattata precocemente.

Nel porcellino d'india un esame accurato della cavità orale richiede l'anestesia generale. L'endoscopia e la radiografia sono le tecniche standard di immagine, e la micro-tomografia computerizzata è particolarmente utile per stabilire una diagnosi definitiva nella cavia.

La malattia può insorgere anche in seguito a deficit di vitamina C o a malattia metabolica (tipicamente alterazioni del metabolismo del calcio e del fosforo). Di conseguenza la masticazione diventa dolorosa, quindi meno frequente o meno vigorosa e non può far fronte efficacemente al tasso di crescita del dente; se i denti non vengono adeguatamente consumati crescono in modo eccessivo e possono arrivare ad intrappolare la lingua e ad impedire la chiusura della bocca.

La parodontite, a sua volta, può predisporre i pazienti allo sviluppo di patologia dentale; per questo motivo è necessario un'accurato screening per la parodontite in occasione di ogni valutazione dentale dei porcellini d'india.

La parodontite di grado medio o grave è associata a evidenti segni clinici quali calo di peso, debilitazione, difficoltà a mangiare e deglutire, dolore e cambio nelle preferenze alimentari.

La terapia ottimale della parodontite consiste in una dieta appropriata, in cure di supporto, nella rimozione dei detriti dal solco gengivale e nella correzione delle anomalie associate all'anoressia, al disturbo del metabolismo di calcio e fosforo e alla patologia dentale.

Dato che la parodontite può contribuire allo sviluppo di una patologia sistemica, una valutazione dei microrganismi patogeni e un'appropriata terapia antimicrobica sono raccomandati.

Per la prevenzione della parodontite nel porcellino d'india possiamo adottare le stesse misure che usiamo per prevenire la patologia dentale, offrendo fieno di buona qualità, erba, verdura in foglia, poca frutta e una piccola quantità di cibo pellettato.

La malattia dentale è molto comune nella cavia, con un'incidenza fino al 36% (). La malocclusione richiede una diagnosi accurata e un altrettanto accurato trattamento; nonostante le numerose pubblicazioni relative all'appropriata diagnosi e trattamento di questa patologia, la pratica di limitarsi a tagliare gli incisivi persiste. Jekl e coll. () notarono che quasi il 32% dei porcellini presentati per patologia dentale acquisita avevano lesioni associate con un taglio non corretto degli incisivi quali malocclusione, torsione dei denti e fratture degli incisivi.

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Puoi accedere liberamente a PubMed che contiene le citazioni e gli abstracts (ove disponibili).

Quanto alla possibilità di leggere l'articolo, dipende: alcune riviste offrono un libero accesso, altre richiedono l'abbonamento o, quanto meno, l'acquisto dell'articolo di interesse.

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Infatti possedevo gelosamente le mie credenziali universitarie, anche perchè avevo notato che funzionavano anche dopo la laurea!

Ma non sono sopravvisute al cambio PC ne al trasloco. Ora sono "a terra" :rolleyes:/>

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