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paolo

La cavia nel folklore andino

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Mentre mi documentavo sulla storia della cavia e sull'etimologia del suo nome girovagando sul web ho trovato un paio di riferimenti (proprio un paio) sul ruolo di questo animale nell'antica e odierna cultura andina.

Spero di fare cosa gradita condividendoli con voi.

LA CAVIA NEL FOLKLORE ANDINO.

La cavia (cuy, plurale cuyes) è presente nella storia andina da tempo immemorabile, ed è tuttora protagonista del folklore del Perù più profondo.

L'antica cultura Moche, civiltà peruviana pre-incaica, venerava gli animali e ci ha lasciato le più antiche raffigurazioni della cavia, che risalgono a quasi duemila anni fa.

Gli Incas si affidavano alle sue viscere per prendere decisioni sulle loro strategie guerresche e sui piani di battaglia, e per conoscere se una determinata cura avrebbe avuto effetto o meno sul malato.

La cavia, soprattutto l'animale con mantello interamente nero, aveva un ruolo fondamentale nei rituali tradizionali millenari praticati da sciamani e curanderos, che passando l'animale sul corpo del malato sostenevano di poter diagnosticare malattie come ittero, reumatismi, artrite e tifo, e di poter guarire l'infermo.

Ancora oggi i curanderos usano passare le cavie nere sul corpo dell'infermo in rituali di guarigione incruenti, chiamati "pasada de cuy" o "caypa". Questi metodi erano, e sono ancora, ampiamente accettati in gran parte delle Ande, dove la medicina occidentale non era conosciuta o era considerata con disprezzo.

La cavia era anche  considerata un mistico medium che assisteva e accompagnava i morenti nel trapasso dal mondo terreno all'aldilà.

Le cavie erano e sono protagoniste in numerose tradizioni popolari: sono scambiate come doni, tipicamente alle coppie di sposini, sono frequentemente presenti nei detti popolari e partecipano alla celebrazione di ricorrenze importanti nei villaggi andini come un cibo molto gradito. In queste festività, al bambino serviranno mezzo animale, mentre da adulto potrà gustarne uno intero. Ed è proprio compito del bambino di campagna accudire alle cavie, considerate a tutti gli effetti come animali da cortile, alzandosi molto presto tutti i giorni, per pulire il recinto e alimentarle con erba fresca, che è la base della loro alimentazione, e una grande varietà di scarti di cucina.

Le loro poche pretese in tema di alimentazione spiegano l'ampia diffusione delle cavie, dal caldo bacino delle Amazzoni, alle alte quote andine, fino alle aride pianure costiere dell'ovest.

La famiglia tiene almeno una ventina di animali che vengono di solito alloggiati al chiuso per proteggerli dalle variazioni climatiche, tradizionalmente nel locale adibito a cucina dove vengono lasciate libere, oppure in rifugi di mattoni appositamente costruiti, detti cuyeros.

Visto che animale importante? Altra ottima ragione per assicurare felicità e comfort ai nostri piccoli amici pelosi.

Ultimo aggiornamento: 9 ottobre 2015

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