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Allergia ai nostri animaletti

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Le allergie sono un problema molto diffuso nella popolazione e a volte purtroppo può capitare di essere allergici ai propri amati animali domestici. Cosa fare allora? Ci sono precauzioni da prendere? Come riconoscere i sintomi?

Ho pensato di trattare brevemente l'argomento e di fornire alcuni suggerimenti tratti soprattutto dall' esperienza personale.

ALLERGIA AI NOSTRI ANIMALETTI DOMESTICI

Gli allergeni sono particelle di origine proteica in grado di scatenare nel nostro organismo una serie di reazioni, più o meno importanti, che comunemente raggruppiamo sotto il termine di allergia.

Il nostro sistema immunitario è normalmente in grado di reagire a molecole che provengono dall'esterno distinguendo quelle innocue da quelle potenzialmente dannose, come virus, batteri, tossine, ecc, che devono essere allontanate: in questo caso si attiva per mezzo degli anticorpi dando origine a una reazione infiammatoria in genere di durata limitata. In un soggetto allergico l'organismo invece si attiva nei confronti di particelle non necessariamente dannose, che vengono ignorate dai soggetti sani: si scatena una risposta infiammatoria anomala e prolungata legata all'eccessiva proliferazione di una sottoclasse di linfociti T che stimolano la produzione degli anticorpi IgE da parte dei linfociti B. Tali anticorpi si legano alla superficie di altre cellule, i mastociti, localizzati nei tessuti connettivi: quando le IgE si legano agli allergeni, i mastociti si attivano liberando istamina, la sostanza che si diffonde dando inizio al processo infiammatorio caratteristico della reazione allergica in cui sono poi coinvolti molte altre cellule e mediatori. I livelli di IgE nel sangue di persone allergiche sono di solito piuttosto elevati.

Le allergie sono causate parte da fattori costituzionali di tipo ereditario, parte dall'ambiente, cioè dall'esposizione più o meno prolungata e massiccia agli allergeni.

Tali particelle sono microscopiche e invisibili ad occhio nudo, ma possono contaminare facilmente l'ambiente in cui viviamo e l'aria che respiriamo, specialmente negli ambienti chiusi.

Tra questi troviamo gli allergeni di origine animale. Comunemente si pensa che la causa delle allergie agli animali domestici sia rappresentata dal pelo in sè, in realtà gli allergeni sono proteine che possono essere escrete sia nella saliva, sia nell'urina, sia da ghiandole esocrine della pelle, liberandosi in questo caso sotto forma di "dander" cioè particelle forforose che contaminano il pelo.

Ecco uno schema che mostra la localizzazione prevalente degli allergeni in vari animali domestici:

.cane: saliva, pelle

.gatto: pelle, saliva

.ratto: urina

.cavia: saliva, urina

.cavallo: pelle

.coniglio: saliva, urina

.gerbillo: pelle, siero

.criceto: pelle

.topo: urina

Gli allergeni animali possono provocare una reazione allergica sia per contatto diretto, sia per inalazione, in quanto particelle che possono restare sospese a lungo nell'aria o depositarsi su altri componenti (pelo, polvere di lettiera) che a loro volta possono diffondersi ampiamente nell' ambiente e depositarsi su oggetti, superfici o sollevarsi nell'aria.

I sintomi caratteristi di tale tipo di allergia, di maggiore o minore entità, sono rappresentati da arrossamento e prurito oculare, scolo nasale, irritazione delle vie aeree con sintomi analoghi a quelli del comune raffreddore, disturbi respiratori come l'asma, reazioni cutanee (arrossamenti, orticaria).

La manifestazione dei sintomi spesso non è immediata e a volte possono occorrere anche mesi o più anni di esposizione continuata prima di arrivare ad una caratteristica sintomatologia allergica.

Appositi test, su pelle o tramite analisi del sangue, permettono di accertare con sicurezza la natura e in genere anche la gravità della malattia allergica.

L'allergia alle cavie

Per quando riguarda le cavie, i casi di sintomatologia grave con reazioni di notevole entità (eruzioni cutanee, disturbi respiratori, broncospasmo severo, edema della laringe) al semplice contatto sono estremamente rari e prevalgono casi di una sintomatologia più lieve (irritazioni cutanee da contatto prolungato, fastidio oculare, leggeri problemi respiratori) o di media entità (eruzioni cutanee, asma, ecc) specie in soggetti che presentano ulteriori allergie, patologie respiratorie o sono fumatori.

Gli allergeni delle cavie si trovano prevalentemente nella saliva e nell'urina e solo secondariamente nel pelo che può provocare una reazione allergica una volta contaminato dalle suddette secrezioni.

Tali allergeni possono depositarsi nell'ambiente e in particolare nella lettiera che, se particolarmente polverosa e fine, può contribuire, diffondendosi a sua volta nell'ambiente circostante, ad ampliare il fenomeno. Inoltre polvere di segatura o di fieno possono risultare particolarmente irritanti per chi soffre già di patologia allergica o contenere allergeni di altra natura (residui di resine, pollini ecc).

Ci sono sono soluzioni per risolvere o almeno arginare il problema?

L'allontanamento dell'animale porta ovviamente alla risoluzione del problema, anche se possono volerci diverse settimane prima che tutti gli allergeni siano scomparsi dall' ambiente domestico.

Non sempre però, per motivi di carattere affettivo, questa soluzione è facilmente praticabile, nè auspicabile o davvero necessaria in caso di sintomatologia lieve.

Con alcuni accorgimenti pratici si può arrivare a una situazione soddisfacente sia per il soggetto allergico, sia per l'animale in questione.

E' consigliabile ad esempio tenere la bestiola solo in una zona della casa ed evitare possibilmente le camere da letto le cui porte dovrebbero essere tenute prevalentemente chiuse per evitare la diffusione degli allergeni.

E' opportuno inoltre evitare che l' animale venga a contatto con superfici in tessuto su cui soggiornano anche gli umani o che sono da essi utilizzati (divani, letti, asciugamani, pelouches, ecc)

Occorre ricordare che adeguate operazioni di pulizia di mobili, pavimenti, moquette, allontanano gran parte degli allergeni che si depositano nell'ambiente e che anche un buon ricambio dell'aria può essere utile.

E' proficuo anche curare l'igiene dell'animale con periodiche operazioni di toelettatura come lo spazzolamento del mantello per rimuovere forfora e peli morti.

Può essere d'aiuto per la riduzione degli allergeni in ambienti limitati l'utilizzo di appositi piccoli dispositivi per la depurazione dell'aria, specie per filtraggio, evitando possibilmente le apparecchiature che emettono anche ozono, che può risultare irritante per le vie aeree dei soggetti asmatici.

Nel caso delle cavie è opportuno scegliere con accuratezza il materiale per la lettiera, evitando truciolo e fieno troppo polverosi e privilegiando i pellettati di legno o carta o, se lo si ritiene abbastanza pratico e sicuro, il pile. Per le operazioni di pulizia settimanali può essere utile indossare una mascherina del tipo antismog o quelle usa e getta di carta.

Se vogliamo poi dedicarci a una seduta di coccole con le nostre caviette, si possono passare rapidamente il pelo e le zampine dell'animale con un pannetto appena umido prima di prenderlo in braccio, per togliere tracce di urina o saliva o eventuali peli già staccati e residui di lettiera che potrebbero risultare irritanti per contatto.

Inoltre, nel caso fossimo in un periodo un po' critico per la nostra patologia allergica (molti soggetti, come la sottoscritta, hanno anche altre allergie concomitanti) è possibile durante la notte o parte del giorno ricoprire la gabbia o lo spazio frequentato dalle cavie con un telo in tessuto leggero, ma a trama fitta (come ad esempio alcune tende in poliestere che risultano anche semitrasparenti, evitando invece in ogni caso teli di cellophane o di plastica "liscia"), che impedisca almeno in parte il sollevamento e il diffondersi di polveri e pelo dalla lettiera.

In caso di necessità si possono tenere a portata di mano alcuni farmaci per l'automedicazione per alleviare i sintomi allergici: tra questi un collirio antistaminico da usare al bisogno, uno spray nasale decongestionante per un uso non prolungato o una pomata antistaminica per il prurito e le irritazioni cutanee come l'orticaria , che comunque evolve anche spontaneamente di solito nel giro di un'ora.

I soggetti che invece tendono a soffrire di disturbi più gravi, come quelli respiratori, è bene si facciano sempre consigliare dal medico quali farmaci devono tenere a disposizione per le emergenze.

Riferimenti:

.www.allergymatters.com

.www.clinicalmolecularallergy.com

.www3.intersciencewiley.com

.www.dentalfix.com

.Le foto sono personali.

.Ringrazio l'amico Paolo per il supporto e i consigli.

fig1. orticaria da contatto con saliva

fig2. mascherine

fig3. esempio di tendina semi-trasparente

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Grazie davvero Franci... un lavoro bellissimo!

Il problema delle allergie scatenate dagli animali domestici è senz'altro più frequente di quanto si creda e quando si rende manifesto la soluzione consigliata è quella di allontanare il "responsabile".

Questa scheda ci insegna ad adottare alcuni semplici accorgimenti, che unitamente ad un minimo di organizzazione, ci consentono di continuare il rapporto d'amore con i nostri pelosi.

La materia è trattata in maniera semplice e comprensibile e l'approfondimento su come insorge l'ipersensibilità può accontentare anche i lettori più esigenti e quelli tra noi che frequentano corsi universitari.

Grazie molte Franci!!!

:afro: :afro: ;-)

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grazie Paolo, troppo gentile!!

spero infatti possa servire per sapere qualcosina di più su questo problema anche per evitare, come giustamente hai detto, la soluzione più drastica quando magari non si rende necessario :afro:

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ALLERGIA AL FIENO

Nella scheda precedente si è parlato dell'allergia diretta alla cavia. Occorre però precisare che spesso i proprietari di cavie e conigli incappano nei problemi di un'altra allergia, alquanto diffusa e di gravità variabile: l'allergia al fieno. Spesso confusa con un'allergia alle cavie, l'allergia al fieno è tipica dei soggetti allergici ai pollini delle graminacee dal momento che il fieno (ovvero la comune erba) è costituito proprio da piante di graminacee e che può contenere un certo quantitativo di polline e di parti polverose.

Bisogna tener conto che il fieno è un alimento essenziale per l'alimentazione delle cavie dal momento che ne permette la consumazione dei dentini ed il giusto equilibrio gastro-intestinale: non può essere in alcun modo eliminato. L'unica alternativa possibile è la somministrazione di erba fresca o meglio di fieno "fatto in casa" ottenuto raccogliendo l'erba in un periodo compreso tra l'autunno e l'inizio della primavera per evitare la presenza di pollini e lasciandola asciugare e seccare all'aria stendendola su giornali e girandola spesso per evitare che l'umidità porti alla formazione di muffe.

Per la sicurezza dei porcellini l'erba non deve essere trattata con alcuna sostanza, va raccolta lontano dalle strade di traffico e in luoghi non frequentati da cani e gatti. Non si tratta di una cosa fattibile tutto l'anno ed ecco che la "convivenza" tra il soggetto allergico e il fieno acquistato nei negozi diviene praticamente inevitabile. Se si deve ancora prendere un porcellino e si sa di essere allergici alle graminacee è meglio mettersi prima in casa uno o due pacchi di fieno per alcuni giorni e vedere cosa succede.

I sintomi allergici sono costituiti da problemi di prurito oculare, raffreddore, rinorrea, starnuti, tosse, prurito alla pelle e disturbi respiratori: la gravità può variare molto da persona a persona anche se poi tende a restare abbastanza stabile nella vita. In alcuni casi abbastanza gravi diventa praticamente impossibile tenere del fieno in casa, salvo forse assumere farmaci praticamente tutto l'anno, ed allora può essere necessario rinunciare all'idea di tenere una cavia come pet.

In altri casi, meno seri, si possono prendere tutta una serie di accorgimenti per ridurre il problema e convivere felicemente con i nostri pelosetti.

Eccone alcuni:

-per prima cosa scegliere sempre un fieno di buona qualità cioè con steli lunghi e verdi e poco polveroso

-conservare il fieno di scorta in una stanza poco frequentata o in un angolo protetto di un balcone

-delegare se possibile ad altra persona della famigliola la somministrazione del fieno

-mettere sempre il fieno in una fieniera evitando di spargerlo sulla lettiera

-eliminare dopo un giorno il fieno non mangiato e depositato sulla lettiera

-usare mascherina ed eventualmente guanti sia quando si maneggia il fieno, sia quando si fa la pulizia generale della gabbia/recinto

-tenere a portata di mano per ogni necessità i farmaci citati in precedenza o comunque quelli che si è già abituati ad assumere nella stagione allergica.

-areare spesso la stanza in cui si trovano le cavie e anche fare uso di alcuni sistemi per il filtraggio della stessa come suggerito da Paolo in questo topic

Se avete esperienze in merito o altri suggerimenti da proporre siete caldamente invitati a partecipare alla discussione e ad esprimere i vostri pareri :afro:

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Riassumo, giusto per condividerla, la mia esperienza personale: io sono allergica sia alle cavie direttamente che alle graminacee (oltre che agli acari della polvere) e mi è un po' difficile distinguere i sintomi di una o dell'altra allergia.

So di essere allergica alle cavie per via dell'evidente orticaria che mi si manifesta per contatto, anche di breve durata. Ho notato che qualche cavia può essere più allergizzante di altre, e questo indipendentemente dalla lunghezza del pelo, in accordo con quanto già detto in passato a proposito degli allergeni nelle cavie: la mia reazione avviene soprattutto sulle braccia e sulle gambe dopo un contatto diretto con le loro zampine o con il musetto. Toccarle per accarezzarle con le mani non mi crea invece problemi, probabilmente per il fatto che la pelle delle mani è più spessa e meno sensibile rispetto ad altre parti del corpo. La reazione può colpire una persona perché facilmente "visibile", ma in realtà i sintomi sono sopportabili (un po' di prurito) e svaniscono nel giro di poco. Più seri invece i miei problemi respiratori nel caso mi accinga a cambiare la lettiera senza le dovute precauzioni, arrivando ad attacchi d'asma anche abbastanza pesanti: qui spesso è la mia voglia di far le cose in fretta che mi porta a trascurare gli accorgimenti come indossare la mascherina, fare eventualmente un puff di broncodilatatore con un certo anticipo, fare le operazioni con calma senza sollevare polveri, ecc. Se uso un po' di attenzione invece il problema non si manfesta.

Nel cambio della lettiera sicuramente entra in gioco anche la mia allergia alle graminacee, allergia che per fortuna, considerando la stagionalità dei pollini, è in parte diminuita nel tempo rispetto a quando ero ragazzina.

Assumo poi quasi tutto l'anno basse dosi di cortisone e broncodilatari per via inalatoria: li usavo già prima di avere le cavie, ora semplicemente ne faccio uso per un arco di tempo un po' più ampio.

Tutto sommato posso dire che anche con una moderata allergia alle graminacee e con una allergia diretta alle cavie si può convivere con questi simpaticissimi animaletti senza troppi problemi (ho preso la mia prima cavia esattamente venti anni fa) e che se si manifestano dei sintomi allergici è bene non farsi prendere dal panico e da scelte affrettate come rinunciare subito alla cavia e ponderare bene il proprio tipo di allergia e tutti gli accorgimenti possibili per rendere la situazione più vivibile :)

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Grazie Franci, una puntualizzazione chiara e utilissima.

In effetti una vera allergia al pelo della cavia o di altripelosi domestici è insolita, mentre più comune è l'allergia a certe piante contenute nel fieno.

Anche io soffro un minimo di allergia quando curo le mie cavie o sono comunque in presenza di altre cavie. A me il sintomo è usualmente il naso che si arrossa; ricordo le foto di un Caviando a Milano in cui sembro un clown con uno di quei nasi quasi fluorescenti.

Aspettiamo di leggere tante esperienze degli iscritti al Forum.

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