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paolo

La separazione precoce dalla madre induce depressione nel porcellino d’india

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Poco tempo fa un gentile amico del nostro Forum ha avuto la sensibilità di chiedere quale fosse l’età giusta per separare un cucciolo dalla madre.

L’argomento è già stato parzialmente trattato in una scheda precedente nella quale abbiamo voluto evidenziare un aumentato rischio di malattia in cavie che hanno subito un distacco precoce dalla madre.

Oggi invece vorrei fare il punto sull’effetto depressivo provocato dal distacco, basandomi sui più recenti contributi scientifici sull’argomento.

La separazione precoce dalla madre o l’interruzione di altri rapporti affettivi nei primi periodi di vita aumentano il rischio di sviluppare una patologia depressiva in età successiva negli individui più vulnerabili.

Lo studio dei meccanismi che portano alla depressione ha visto uno scambio di conoscenze tra le specie Homo sapiens e Cavia porcellus perché entrambe hanno dato un contributo per meglio comprendere le cause di questo tipo di patologia.

In questa sede la nostra attenzione si focalizza naturalmente sul porcellino d’india.

Tutti gli individui di una specie mostrano differenze individuali nelle caratteristiche fisiologiche, somatiche e comportamentali, tanto nel giovane quanto nell’adulto. La variabilità del fenotipo è determinata da fattori genetici, ma ad essa contribuiscono anche fattori non genetici, quali le condizioni ambientali in utero e subito dopo la nascita (i cosiddetti “effetti materni”).

Le condizioni prenatali, infatti, influenzano lo sviluppo della progenie in molte specie animali. Nei mammiferi, l’ambiente sociale nel quale la madre vive durante la gravidanza e l’allattamento ha importanti effetti sullo sviluppo della progenie; per esempio, un ambiente eccessivamente affollato, instabile e pieno di sfide è causa di stress materno e avrà inevitabilmente effetti sul nascituro e sul cucciolo.

Lo stress durante la gravidanza della cavia provoca una diminuzione del livello di androgeni che determina una infantilizzazione comportamentale dei maschi che si esprime, per esempio, con una maggiore tendenza a riposare a contatto fisico con altre cavie.

Il porcellino d’india alla nascita è altamente sviluppato, ha occhi e orecchie aperte ed è già mobile; praticamente è un adulto in miniatura e richiede poche cure materne attive.

Il comportamento materno della cavia è molto passivo, limitandosi ad assumere una posizione adatta perché il cucciolo possa prendere il latte e a leccarlo per stimolarlo, prevalentemente durante la prima settimana di vita.

I cucciolini stanno vicino alla madre e la seguono, mostrano di riconoscerla e preferirla, la usano come base sicura per l’esplorazione e mostrano chiari segni di stress quando separati da essa. La madre non va in cerca del piccolo, ma è il piccolo a cercare la madre, che comunque risponde ai suoi richiami e va verso di lui; è solo la forte attrazione mostrata dal cucciolo che contribuisce a mantenere la vicinanza tra i due.

Nonostante queste minime cure parentali, la madre e le altre figure sociali presenti influenzano marcatamente i processi biocomportamentali della prole.

Il periodo che precede lo svezzamento è quello in cui l’attaccamento alla figura materna predomina il mondo sociale del porcellino d’india; la rimozione dell’oggetto dell’attaccamento emozionale ha profondi effetti sul comportamento e la psicologia del giovane porcellino d’india.

Quando i cuccioli di cavia sono sperimentalmente separati dalla madre e alloggiati in una gabbia che non conoscono si osserva una risposta fisiologica di stress bifasica, attiva/passiva.

Inizialmente i piccoli si dimostrano agitati, si muovono all’interno della nuova gabbia ed emettono degli acuti vocalizzi di protesta che vanno a diminuire in durata, ma aumentano in frequenza; successivamente, dopo circa un’ora, insorge una risposta passiva caratterizzata da una postura raggomitolata, pelo arruffato, occhi socchiusi, scarso interesse per ciò che li circonda e un aumento della temperatura corporea, autentica febbre.

Il reinserimento della madre sopprime la risposta passiva, mentre quello di un fratellino, di un’altra femmina adulta o di un maschio ha effetto scarso o nullo.

Più è precoce la separazione, maggiore è la durata del periodo di immobilità.

Se la separazione è prolungata o viene ripetuta la risposta fisiologica da stress risulta più marcata (anche la temperatura corporea aumenta più rapidamente) e provoca una sensibilizzazione: le modificazioni biochimiche di tipo infiammatorio causate dalla separazione dalla madre possono causare disturbi a carattere depressivo o ansiogeno in età successiva nella vita del porcellino.

Ma quali sono le basi biochimiche del comportamento del cucciolo dopo la separazione dalla madre?

Sappiamo che la stimolazione del sistema immunitario innesca una reazione sistemica fisiologica e comportamentale nota come risposta di fase acuta o, come diremmo noi profani, stato di malattia. E’ sempre più evidente che la risposta di fase acuta, inclusi i comportamenti da malattia, non è determinata solo da infezioni, ma anche da stress e minacce ambientali.

Sempre più evidenze suggeriscono che le risposte infiammatorie hanno un ruolo in alcune forme di patologia depressiva: i pazienti depressi hanno livelli più alti di citokine e di altre proteine di fase acuta; sappiamo inoltre che la somministrazione terapeutica di molecole proinfiammatorie come l’alfa-interferone induce depressione in oltre la metà dei pazienti.

Le modifiche comportamentali osservate nel cucciolo precocemente separato dalla madre (postura ricurva, pelo arruffato, tremore, febbre) sono in realtà delle risposte adattative che contribuiscono alla guarigione: la febbre, per esempio, contribuirebbe a inibire la proliferazione dei patogeni.

La correlazione tra risposta immunitaria e depressione avrebbe avuto dei vantaggi evolutivi, indirizzando risorse energetiche cruciali alla richiesta metabolica della febbre durante il tempo di esposizione ai patogeni. Nonostante il rischio della depressione, queste mutazioni possono aver incrementato la resistenza all’assalto dei patogeni prima dell’avvento della moderna sanità e della terapia antibiotica

Livelli di cortisolo, come misura dello stress, di cuccioli di cavia messi in una gabbia diversa da soli (pallini pieni) o con la madre (pallini vuoti). Se trasferiti da soli i piccoli sono molto più spaventati. (da Hennessy 2003)

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Componenti della risposta da stress nei cuccioli dopo separazione dalla madre.

La fase attiva, ovvero richiami (vocalization) e attività motoria (locomotion) vanno a diminuire per lasciare posto a una risposta passiva caratterizzata da postura raggomitolata (crouch), occhi chiusi (eye-close) e pelo arruffato (piloerection). (da Hennessy 2014)

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Grafico in alto: aumento della temperatura corporea in cuccioli dopo trasferimento in un’altra gabbia da soli (pallini pieni) o con la madre (pallini vuoti).

Grafico in basso: se il trasferimento è ripetuto anche il giorno successivo la temperatura corporea nei cuccioli da soli sale repentinamente. (da Hennessy 2010)

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Effetti della separazione ripetuta sulla risposta infiammatoria della seconda fase (passiva): posizione raggomitolata (crouch), occhi chiusi (eye-close) e pelo arruffato (piloerection) sono molto più evidenti nei cuccioli che sono stati separati una seconda volta dalla madre. (da Hennessy 2010)

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Nella foto il tipico atteggiamento di un cucciolo separato dalla madre.

Notare nel grafico a pallini vuoti come la risposta passiva sia più evidente nel caso di una seconda separazione precoce e l’effetto di sensibilizzazione di una eventuale terza separazione più avanti. (da Hennessy 2019)

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Notare quanti fattori, intrinseci o acquisiti, possono essere causa di comportamenti di tipo depressivo. (da Raison 2006)

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Fonti delle illustrazioni.

Hennessy MB. Developmental Psychobiology 2003; 42: 225-236.

Hennessy MB et al. Physiology & Behavior 2010; 100: 305-310

Hennessy MB. Developmental Psychobiology 2014; 56: 1747-1754.

Hennessy MB et al. Frontiers in Behavioral Neuroscience 2019; 12: 314.

Raison CL et al. Trends in Immunology 2006; 27: 24-31.

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Anche se non ci siamo mai documentati in proposito, sappiamo istintivamente quanto sia importante e fondamentale per la vita futura il rapporto tra una madre e il suo cucciolo.

Quanto sopra ci fornisce evidenza dell’insorgenza di meccanismi infiammatori durante la separazione dei cuccioli dalla madre, meccanismi che inducono comportamenti depressivi; le sfide immunologiche affrontate durante la prima parte della vita post-natale hanno effetti duraturi perché determinano una maggiore sensibilità allo stress tale da portare a un’aumentata suscettibilità alla depressione in età successiva.

Questo ci può anche rendere conto di certi comportamenti eccessivamente timidi mostrati da alcune delle nostre cavie: forse hanno subito troppo presto lo shock del distacco dalla madre.

Da parte nostra possiamo ridurre questi rischi tenendo i piccoli porcelli con la madre per un tempo confacente, diciamo almeno quattro settimane, prima di una eventuale cessione ad altre persone.

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Il 17/3/2019 at 10:57, paolo ha scritto:

Poco tempo fa un gentile amico del nostro Forum ha avuto la sensibilità di chiedere quale fosse l’età giusta per separare un cucciolo dalla madre.

L’argomento è già stato parzialmente trattato in una scheda precedente

nella quale abbiamo voluto evidenziare un aumentato rischio di malattia in cavie che hanno subito un distacco precoce dalla madre.

Oggi invece vorrei fare il punto sull’effetto depressivo provocato dal distacco, basandomi sui più recenti contributi scientifici sull’argomento.

La separazione precoce dalla madre o l’interruzione di altri rapporti affettivi nei primi periodi di vita aumentano il rischio di sviluppare una patologia depressiva in età successiva negli individui più vulnerabili.

Lo studio dei meccanismi che portano alla depressione ha visto uno scambio di conoscenze tra le specie Homo sapiens e Cavia porcellus perché entrambe hanno dato un contributo per meglio comprendere le cause di questo tipo di patologia.

In questa sede la nostra attenzione si focalizza naturalmente sul porcellino d’india.

Tutti gli individui di una specie mostrano differenze individuali nelle caratteristiche fisiologiche, somatiche e comportamentali, tanto nel giovane quanto nell’adulto. La variabilità del fenotipo è determinata da fattori genetici, ma ad essa contribuiscono anche fattori non genetici, quali le condizioni ambientali in utero e subito dopo la nascita (i cosiddetti “effetti materni”).

Le condizioni prenatali, infatti, influenzano lo sviluppo della progenie in molte specie animali. Nei mammiferi, l’ambiente sociale nel quale la madre vive durante la gravidanza e l’allattamento ha importanti effetti sullo sviluppo della progenie; per esempio, un ambiente eccessivamente affollato, instabile e pieno di sfide è causa di stress materno e avrà inevitabilmente effetti sul nascituro e sul cucciolo.

Lo stress durante la gravidanza della cavia provoca una diminuzione del livello di androgeni che determina una infantilizzazione comportamentale dei maschi che si esprime, per esempio, con una maggiore tendenza a riposare a contatto fisico con altre cavie.

Il porcellino d’india alla nascita è altamente sviluppato, ha occhi e orecchie aperte ed è già mobile; praticamente è un adulto in miniatura e richiede poche cure materne attive.

Il comportamento materno della cavia è molto passivo, limitandosi ad assumere una posizione adatta perché il cucciolo possa prendere il latte e a leccarlo per stimolarlo, prevalentemente durante la prima settimana di vita.

I cucciolini stanno vicino alla madre e la seguono, mostrano di riconoscerla e preferirla, la usano come base sicura per l’esplorazione e mostrano chiari segni di stress quando separati da essa. La madre non va in cerca del piccolo, ma è il piccolo a cercare la madre, che comunque risponde ai suoi richiami e va verso di lui; è solo la forte attrazione mostrata dal cucciolo che contribuisce a mantenere la vicinanza tra i due.

Nonostante queste minime cure parentali, la madre e le altre figure sociali presenti influenzano marcatamente i processi biocomportamentali della prole.

Il periodo che precede lo svezzamento è quello in cui l’attaccamento alla figura materna predomina il mondo sociale del porcellino d’india; la rimozione dell’oggetto dell’attaccamento emozionale ha profondi effetti sul comportamento e la psicologia del giovane porcellino d’india.

Quando i cuccioli di cavia sono sperimentalmente separati dalla madre e alloggiati in una gabbia che non conoscono si osserva una risposta fisiologica di stress bifasica, attiva/passiva.

Inizialmente i piccoli si dimostrano agitati, si muovono all’interno della nuova gabbia ed emettono degli acuti vocalizzi di protesta che vanno a diminuire in durata, ma aumentano in frequenza; successivamente, dopo circa un’ora, insorge una risposta passiva caratterizzata da una postura raggomitolata, pelo arruffato, occhi socchiusi, scarso interesse per ciò che li circonda e un aumento della temperatura corporea, autentica febbre.

Il reinserimento della madre sopprime la risposta passiva, mentre quello di un fratellino, di un’altra femmina adulta o di un maschio ha effetto scarso o nullo.

Più è precoce la separazione, maggiore è la durata del periodo di immobilità.

Se la separazione è prolungata o viene ripetuta la risposta fisiologica da stress risulta più marcata (anche la temperatura corporea aumenta più rapidamente) e provoca una sensibilizzazione: le modificazioni biochimiche di tipo infiammatorio causate dalla separazione dalla madre possono causare disturbi a carattere depressivo o ansiogeno in età successiva nella vita del porcellino.

Ma quali sono le basi biochimiche del comportamento del cucciolo dopo la separazione dalla madre?

Sappiamo che la stimolazione del sistema immunitario innesca una reazione sistemica fisiologica e comportamentale nota come risposta di fase acuta o, come diremmo noi profani, stato di malattia. E’ sempre più evidente che la risposta di fase acuta, inclusi i comportamenti da malattia, non è determinata solo da infezioni, ma anche da stress e minacce ambientali.

Sempre più evidenze suggeriscono che le risposte infiammatorie hanno un ruolo in alcune forme di patologia depressiva: i pazienti depressi hanno livelli più alti di citokine e di altre proteine di fase acuta; sappiamo inoltre che la somministrazione terapeutica di molecole proinfiammatorie come l’alfa-interferone induce depressione in oltre la metà dei pazienti.

Le modifiche comportamentali osservate nel cucciolo precocemente separato dalla madre (postura ricurva, pelo arruffato, tremore, febbre) sono in realtà delle risposte adattative che contribuiscono alla guarigione: la febbre, per esempio, contribuirebbe a inibire la proliferazione dei patogeni.

La correlazione tra risposta immunitaria e depressione avrebbe avuto dei vantaggi evolutivi, indirizzando risorse energetiche cruciali alla richiesta metabolica della febbre durante il tempo di esposizione ai patogeni. Nonostante il rischio della depressione, queste mutazioni possono aver incrementato la resistenza all’assalto dei patogeni prima dell’avvento della moderna sanità e della terapia antibiotica

Livelli di cortisolo, come misura dello stress, di cuccioli di cavia messi in una gabbia diversa da soli (pallini pieni) o con la madre (pallini vuoti). Se trasferiti da soli i piccoli sono molto più spaventati. (da Hennessy 2003)

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Componenti della risposta da stress nei cuccioli dopo separazione dalla madre.

La fase attiva, ovvero richiami (vocalization) e attività motoria (locomotion) vanno a diminuire per lasciare posto a una risposta passiva caratterizzata da postura raggomitolata (crouch), occhi chiusi (eye-close) e pelo arruffato (piloerection). (da Hennessy 2014)

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Grafico in alto: aumento della temperatura corporea in cuccioli dopo trasferimento in un’altra gabbia da soli (pallini pieni) o con la madre (pallini vuoti).

Grafico in basso: se il trasferimento è ripetuto anche il giorno successivo la temperatura corporea nei cuccioli da soli sale repentinamente. (da Hennessy 2010)

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Effetti della separazione ripetuta sulla risposta infiammatoria della seconda fase (passiva): posizione raggomitolata (crouch), occhi chiusi (eye-close) e pelo arruffato (piloerection) sono molto più evidenti nei cuccioli che sono stati separati una seconda volta dalla madre. (da Hennessy 2010)

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Nella foto il tipico atteggiamento di un cucciolo separato dalla madre.

Notare nel grafico a pallini vuoti come la risposta passiva sia più evidente nel caso di una seconda separazione precoce e l’effetto di sensibilizzazione di una eventuale terza separazione più avanti. (da Hennessy 2019)

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Notare quanti fattori, intrinseci o acquisiti, possono essere causa di comportamenti di tipo depressivo. (da Raison 2006)

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Fonti delle illustrazioni.

Hennessy MB. Developmental Psychobiology 2003; 42: 225-236.

Hennessy MB et al. Physiology & Behavior 2010; 100: 305-310

Hennessy MB. Developmental Psychobiology 2014; 56: 1747-1754.

Hennessy MB et al. Frontiers in Behavioral Neuroscience 2019; 12: 314.

Raison CL et al. Trends in Immunology 2006; 27: 24-31.

Un porcellino depresso perché separato presto dalla mamma, può guarire se gli si mette accanto un suo simile?

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