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paolo

Quando il proprietario deve ricoverarsi.

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Un interessante articolo che indaga come la presenza di un animale da compagnia influisca sulle decisioni relative alla salute del proprietario.

Un argomento che mi sta molto a cuore visto che io vivo da solo con le mie porcelline; il pensiero di doverle lasciare da sole a causa di un'emergenza relativa alla mia salute o anche di doverle affidare per un'assenza programmata mi turba moltissimo.

Canady B e coll. Health care decisions and delay of treatment in companion animal owners. Journal of Clinical Psychology in Medical Settings, 15 novembre 2018.

E' noto che il possesso di animali da compagnia ha effetti positivi sulla salute, ma al momento non esistono studi che valutino l'impatto del possesso sulle decisioni relative alla salute del proprietario e più precisamente sulla volontà di procedere con i necessari trattamenti medici.

Gli autori hanno sottoposto un questionario online al quale hanno risposto 148 partecipanti proprietari di almeno un pet, prevalentemente cani e gatti, ma anche uccelli, pesci, anfibi, cavalli, conigli e altri animali.

Il questionario si proponeva di valutare l'importanza della presenza dei pets e la qualità dell'interazione con il proprietario e proponeva delle ipotetiche situazioni in cui era richiesto il ricovero ospedaliero del proprietario.

Le "vignette" proposte ai partecipanti erano le seguenti.

La prima ipotizzava una situazione in emergenza. Avverti improvvisamente un dolore acuto in corrispondenza della parte destra dello stomaco. Vai al pronto soccorso e il medico ti dice che hai l'appendicite e deve intervenire immediatamente. Dopo l'intervento sarai ricoverato per la notte e se starai bene, domani potrai tornare a casa.

La seconda riguardava un ricovero programmato. Hai problemi alle ginocchia ormai da mesi; alla visita il medico ti informa che dovresti sottoporti a un intervento chirurgico e che dovresti passare tre notti in ospedale.

I risultati suggeriscono che circa la metà dei proprietari sarebbe orientata a differire il ricovero proprio per la presenza in casa di un animale da compagnia.

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Nella tabella vediamo la risposta dei proprietari nell'ipotesi di un ricovero in emergenza o pianificato/routinario.

Il 52.7% (routine) o 47.3% (emergenza) sentirebbe molto la mancanza dell'animale (very likely - miss animal); 44.6% o 40.5% ne sarebbe molto dispiaciuto (worry about animal); 23.0% e 17.6% posticiperebbe il ricovero (delay treatment).

In un ulteriore indagine dei proprietari di cani furono comparati con persone che non possedevano pets.

I proprietari mostravano la volontà di ritardare gli interventi a causa dei loro animali in percentuale maggiore rispetto ai non-proprietari a causa di amici e parenti.

Lo studio ha un carattere preliminare e in parte valuta delle situazioni ipotetiche; nonostante ciò i risultati indicano chiaramente che i possessori di animali da compagnia potrebbero decidere di posticipare i necessari ricoveri ospedalieri proprio a causa della presenza dei loro pets.

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Grazie Paolo per questo interessante articolo e l'argomento trattato.

Io, purtroppo, negli ultimi 7 anni ho dovuto ricorrere a degenze ospedaliere di più di una notte almeno 4 volte...la maggior parte delle volte in strutture fuori dalla mia città.

Situazioni più o meno programmate. Fatto sta che se anche non vivo sola ma con mio marito, lui non ha il dono dell'ubiquità quindi se stava con me in ospedale non era a casa e se era a casa ad accudire casa e pelosi non era da me.

E' anche capitato che durante un mio ricovero che si è prolungato oltre la previsione, il mio peloso del tempo aveva anch'esso problemi di salute...non vi dico la mia preoccupazione sommata al comprendere che mio marito faceva il possibile.

La cosa "buona" è che dopo un ricovero segue una convalescenza...e in quei giorni io ho dedicato molto più tempo alla gestione dei pelosi che mio malgrado dovetti "abbandonare" a casa.

A me personalmente, la cosa che più mi fa stare in ansia è sapere che sono animaletti abitudinari e spesso il cambiamento di abitudini: presenza in casa in determinati orari, dover vedere persone diverse che si occupano di loro,...insomma sono piccoli cambiamenti che possono influire sul loro stato sul comportamento.

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