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paolo

L'ultimo enigma.

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Frequentando questo Forum avrete probabilmente notato quanto il sottoscritto sia interessato a tutto ciò che rappresenta la storia evolutiva della cavia, dai suoi lontanissimi progenitori fino ai giorni nostri.

Pur avendo ormai svelato a grandi linee questa storia (vedi "Alle più lontane origini della cavia") restano ancora dei punti poco chiari.

Tra questi c'è da chiarire quando l'uomo europeo abbia incontrato per la prima volta la cavia.

Ma andiamo per ordine.

Gli antichissimi progenitori della cavia vengono trasportati, di certo indipendentemente dalla loro volontà, dalle coste occidentali africane a quelle dell'America Meridionale a bordo di isole galleggianti staccatesi dalla foce dei grandi fiumi. Raggiunsero le coste più vicine, quelle corrispondenti agli attuali Brasile e Venezuela, tra 50 e 45 milioni di anni fa e si diffusero in buona parte del continente (ricordiamo che al tempo l'America Meridionale era ancora separata da quella Settentrionale).

I più antichi fossili noti di caviomorfi sono stati ritrovati in Perù e risalgono a 41 milioni di anni fa; si tratta di piccoli roditori dall'aspetto decisamente diverso da quello delle cavie che ci tengono compagnia oggi. Le cavie odierne sono evolutivamente molto giovani, risalendo "solamente" a 2 milioni di anni fa, quando Cavia porcellus si è differenziata dal suo omologo selvatico, Cavia tschudii.

Tutte le fonti sono d'accordo sul fatto che la cavia sia stata "scoperta" durante i viaggi di esplorazione di Colombo: "When Christopher Columbus thought he'd landed in India and saw this little, previously-unknown animal, he thought it was a dwarf pig because of its little squeaks!", ma non c'è chiarezza sul "quando" e sul "dove".

Secondo quanto io stesso ho scritto in Forum, Colombo avrebbe incontrato i porcellini nel corso del suo terzo viaggio (1498-1500). Si tratta di una deduzione logica perchè fu solamente in quell'occasione che il navigatore raggiunse veramente per la prima volta il continente sudamericano, mentre in precedenza aveva toccato le isole caraibiche, inizialmente chiamate Indie Occidentali.

Mappa dei viaggi di Colombo, da wikipedia

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I diari di bordo dell'Ammiraglio andarono perduti, ma un resoconto dei viaggi lo si trova nella Historia de las Indias del frate Bartolomè de las Casas (1484–1566) che raggiunse le Indie nel 1502, nel corso del quarto viaggio di Colombo, per curare gli interessi coloniali della famiglia, divenne poi vescovo e fu impegnato nella difesa dei nativi americani. Lavorò per molti anni alla sua Historia che venne pubblicata postuma nel 1875.

Per il suo terzo viaggio di esplorazione Colombo prese inizialmente una rotta molto più a sud delle precedenti, andando a fare scalo nelle Isole di Capo Verde prima di iniziare una lenta virata verso occidente che l'avrebbe portato in prossimità della linea dell'Equatore. Ebbe così occasione di documentare, forse per primo, quella zona di calma di vento e sole ardente che si incontra fra le zone di dominio dei due alisei: "Si trovarono in un calore così ardente che Colombo temette che le navi si incendiassero; il contenuto dei barili di acqua e vino traboccò, la carne si arrostì e finì per marcire... Finalmente la Provvidenza li soccorse e diede tempo buono, consentendo di navigare verso ovest per i giorni successivi".

Il giorno 31 luglio 1498 venne infine avvistata terra. In lontananza si distingueva un'isola con tre alture e per questo Colombo la nominò Isola della Santa Trinità, oggi Trinidad, prospicente il delta del grande fiume Orinoco. I giorni successivi furono occupati dall'esplorazione del territorio, che viene descritto nei particolari, e dagli incontri non sempre pacifici con i nativi, per poi ripartire alla volta di Hispaniola dove giunsero il 19 agosto.

Inizialmente Colombo era convinto di aver raggiunto un grande arcipelago e soltanto in seguito scriverà nel suo diario di aver raggiunto un "mondo nuovo", sconosciuto agli europei.

Dettaglio del terzo viaggio

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Fig. 3 La zona di costa sudamericana esplorata nel corso del terzo viaggio.

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Ho letto con attenzione la cronaca di Las Casas, ma all'interno delle pagine della Historia non ho trovato alcun cenno a un incontro con la cavia; naturalmente è possibile che la notizia sia stata omessa o giudicata non rilevante.

Ma continuando le mie ricerche ho trovato una fonte che afferma che il porcellino d'india sarebbe stato in realtà "scoperto" già nel corso del secondo viaggio, quando Colombo esplorò ulteriormente le isole dei Caraibi. In Lapham's Quarterly (una rivista che tratta temi storici) troviamo scritto: "Llamas, alpacas, guinea pigs, turkeys, and ducks were among the animals indigenous to the New World that Christopher Columbus encountered on his second voyage there in 1493".

Nel corso del secondo viaggio (1493-1496), dopo aver attraversato l'Oceano Atlantico verso occidente, nella giornata di domenica 3 novembre 1493 la flotta raggiunse un'isola che fu opportunamente battezzata Dominica; fece poi rotta a nord, navigando quindi attraverso le Antille, verso Guadalupa e Antigua, e giunse a Porto Rico. Colombo trascorse alcuni mesi nelle isole cercando oro e arrivò poi a Cuba, che pensò essere il "continente delle Indie". Dopo diverse peripezie, scontri con gli indigeni e ammutinamenti fece finalmente ritorno in Spagna, rientrando a Cadice l'11 giugno 1496.

Dettaglio del secondo viaggio, da wikimedia

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Un resoconto del secondo viaggio è presente nella lettera che il dottor Diego Alvarez Chanca, imbarcato con Colombo, scrisse al consiglio municipale di Siviglia descrivendo la popolazione, la flora e la fauna delle Indie; anche in questo caso non troviamo cenni alla cavia.

Considerando inoltre che la cavia è fauna continentale mi sono trovato in difficoltà ad accettare la possibilità di un incontro nel corso del secondo viaggio di esplorazione fino a che non ho trovato un indizio inaspettato in un articolo del 2011 in Live Science: "Ancient animal bones pose a West Indies mistery".

Ossa di porcellino d'india che risalirebbero a prima di Colombo, insieme a quelle di altri animali, sono state riportate alla luce presso due piccoli villaggi sull'isola caraibica di Carriacou, nelle isole Grenadine.

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Le isole che comprendono Carriacou iniziarono ad essere abitate fra il 3000 e il 2500 a.C. da uomini che arrivarono da Trinidad provenendo dal continente.

I ricercatori hanno trovato i resti di porcellino d'india, opossum, armadillo, agouti (un roditore della taglia di un coniglio) e pecari, tutte specie non native del luogo e non in grado di nuotare o galleggiare, che i colonizzatori umani devono avere portato con se' dalla terraferma.

Basandosi sul contenuto in radiocarbonio dei campioni i ricercatori hanno potuto accertare che gli animali erano stati introdotti nell'isola fra il 700 e il 1400, quindi anteriormente all'arrivo di Colombo nel 1492.

Poiché i resti erano quantitativamente scarsi, è stato ipotizzato che questi animali non fossero usati come cibo usuale dai nativi, ma che siano stati cibo per persone d'alto status sociale o utilizzati nel corso di cerimonie rituali.

Riassumendo, tanto il secondo quanto il terzo viaggio sono candidati per la "scoperta" della cavia: nel corso del secondo viaggio Colombo tocca Dominica per poi risalire le Piccole Antille, isole nelle quali sarebbero state importate specie animali dal continente, forse per scopi rituali; nel terzo viaggio il genovese arriverà a sfiorare il continente sudamericano (che scambierà per un'isola) avendo quindi la possibilità di osservare questi buffi animaletti.

In conclusione, in assenza di ulteriori fonti documentali, al momento possiamo solo affermare che l'incontro tra i caviomorfi del Nuovo Mondo e gli umani del vecchio Mondo ebbe luogo nel corso dei viaggi di esplorazione di Cristoforo Colombo (ragionevolmente tra il 1493 e il 1498), ma non abbiamo prove definitive sul momento preciso in cui questo incontro avvenne.

Però la questione non è poi così importante; quello che conta è averli "scoperti" per poter godere della loro compagnia.

Modificato da paolo
aggiornamento

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Veramente un viaggio entusiasmante per mari isole e continenti, alla scoperta delle scoperte...e soprattutto la scoperta della cavia!!

Grazie Paolo!

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