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paolo

Tavola rotonda: La prevenzione

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Questa scheda viene presentata dal sottoscritto, ma è stata realizzata da tutto lo Staff, che ringrazio!

Si tratta di un documento fondamentale e per certi versi rivoluzionario, perché oltre ad indicare le misure per mantenere in buona salute i nostri piccoli amici si propone di invitare i proprietari ad abbandonare certi atteggiamenti e percezioni errate, particolarmente nella gestione del porcellino d'india in malattia.

Ma cominciamo dal titolo: perché "Tavola rotonda"? Perché il presente documento è appunto il risultato di una tavola rotonda sull'argomento che ha coinvolto lo Staff del Forum; abbiamo discusso il tema della prevenzione, abbiamo espresso dei suggerimenti e dopo un attento processo di revisione abbiamo prodotto questa scheda.

La scheda vuole raccogliere tutti quegli accorgimenti che possono contribuire alla prevenzione delle patologie della cavia: si tratta di accorgimenti molto semplici, che dovrebbero diventare una routine naturale per il proprietario attento e sensibile.

Crediamo ragionevolmente di aver trattato tutti gli aspetti della gestione domestica della cavia; ovviamente, in virtù della sua importanza questa tavola rotonda è ora aperta anche a tutti gli iscritti e ci farà piacere leggere anche i vostri suggerimenti sulla prevenzione.

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Premessa

La cavia è ben nota per il suo utilizzo in laboratorio (a partire da Robert Koch che la utilizzò nel XIX secolo nei suoi studi per debellare la TBC e l'antrace) tanto che il suo nome è diventato sinonimo di animale da esperimento.

Dobbiamo essere grati alla specie Cavia porcellus che ha sicuramente contribuito a migliorare il nostro benessere e la nostra salute.

Ma altrettanto non si può dire per le nostre conoscenza sulla fisiologia e patologia della cavia; la scienza veterinaria è molto arretrata nella conoscenza di questa specie; inoltre, la cavia è molto abile a nascondere i sintomi di disagio e sappiamo che quando un problema di salute diventa conclamato o quando la bestiola deve essere sottoposta a un intervento importante dobbiamo iniziare a preoccuparci, perchè neppure il migliore dei veterinari può dare garanzie di successo

Gli strumenti per la diagnostica sono spesso insufficienti o inadeguati per questi animali di piccole dimensioni, i farmaci prescritti sono formulati per cani e gatti, solo in sporadici casi viene richiesta una valutazione degli esami di laboratorio in una cavia che deve sottostare a un intervento; tutto ciò, in un'epoca dallo sviluppo tecnologico e nanotecnologico non indifferente, riflette soprattutto la mancanza di interesse verso i nostri piccoli amici da parte della ricerca e dell'industria farmaceutica.

In taluni casi i piccoli amici del Forum sono stati degli autentici precursori nei tentativi di cura.

Anche per questo la prevenzione è fondamentale e noi dobbiamo porre attenzione a gestire i porcelli nel modo migliore possibile.

Prevenzione perchè

Non sempre i problemi di salute nascono da una cattiva gestione dell'animale, perchè capita che si ammalino anche le cavie di persone correttamente informate e con riconosciuta esperienza nell'allevamento in ambito domestico; ancora, sappiamo che tra cavie allevate insieme e nello stesso modo può accadere che alcune incorrano in problemi di salute ed altre no.

Ma quando questo accade nella nostra mente si affollano degli interrogativi: "Perchè sta succedendo questo? Cosa ho sbagliato? Cosa ho fatto di male?".

Possiamo sentirci in colpa, ma i sensi di colpa, l'ossessione e l'ansia non sono mai alleati nella cura, nella guarigione, nel sostegno a un animale (o una persona) che sta soffrendo; al contrario, una cavia malata ha bisogno di energie positive, un nostro atteggiamento costruttivo è importante per favorire la sua ripresa.

Mentre alcuni proprietari non curano abbastanza i propri animali, altri li curano troppo; anche nella vita umana si può notare una sempre maggiore tendenza ad una eccessiva medicalizzazione. Si sta perdendo l'accettazione alla naturale decadenza fisica con una aumentata probabilità di patologie e problemi; accettiamo quindi quello che viene dalla cavia, soprattutto accettiamo la sua età. In fin dei conti i nostri porcellini campano 5 anni o più, un'età non disprezzabile, dormono tutto il tempo che vogliono, hanno cibo ottimo ad ogni richiesta, integrazioni di vitamine e quanto altro necessario, spesso hanno compagnia caviosa, potendo così realizzare i loro obiettivi di vita: cibo, accoppiamento e socializzazione.

Quello che conta realmente non è quanto durerà la loro vita, ma la qualità della loro vita. Anche per questo è indispensabile avere il sostegno di un veterinario preparato e di buon senso, disposto al dialogo, per non ultramedicalizzare e non accanirsi cercando a tutti i costi di mettere in pratica la scienza veterinaria e la competenza chirurgica, anche perchè della cavia si conosce sempre troppo poco.

Quanto esposto deve indurci a usare al meglio le conoscenze e strumenti a nostra disposizione per ottimizzare la loro vita, trovando un giusto equilibrio tra quello che sono le nostre aspettative e le reali prospettive dei nostri piccoli amici.

L'informazione è quindi fondamentale e da questa deriva la nostra capacità di attuare le misure di prevenzione disponibili.

Prevenzione come

Alimentazione

L'alimentazione scrupolosa è il primo fattore da considerare.

In natura la cavia si ciba di vegetali fibrosi e poveri di contenuti; ne dovrà masticare molto per ottenere una sufficiente quantità di nutrienti e in questo modo passerà piacevolmente il tempo, limerà i dentini con erbe ricche di microcristalli (fitoliti), manterrà il corretto assetto delle ossa e della muscolatura dell'apparato masticatorio e terrà in ottima forma l'intestino.

La verdura che proponiamo alle nostre cavie domestiche è ricca di nutrienti e vitamina C, ma complessivamente troppo morbida e povera di fitoliti quindi non ideale per il naturale consumo dei dentini e per la tonicità dei muscoli masticatori. Si potrebbe ovviare diminuendo la verdura, fornendo fieno illimitato e supplementando quotidianamente con un preparato a base di vitamina C. Un'altra possibilità è quella di fornire erba spontanea, rustica, come la classica gramigna, quanto di più simile al cibo naturale della cavia; di solito queste erbe sono molto gradite e, dal nostro punto di vista, economiche.

Naturalmente, quando si prenda in considerazione l'idea di somministrare erba di campo bisognerà procedere con molta cautela nella scelta; molte erbe sono infatti pericolose, perciò occorre conoscerle molto bene prima di cimentarsi con la raccolta; altre sono commestibili, ma vanno date con parsimonia ai nostri caviotti perchè, per esempio, troppo ricche di calcio o ossalati.

Anche la scelta del luogo in cui raccoglierle deve essere ponderata: è necessario escludere la presenza di pesticidi e altri prodotti usati in agricoltura, e la possibile contaminazione da urine o feci di altri animali. Quelli tra noi che hanno il pollice verde non trascurino la possibilità di coltivare qualche erbetta in vaso sul davanzale o sul terrazzo, per integrare la solita dieta, ma ricordando che l'inquinamento cittadino è una realtà e che è buona norma lavare sempre accuratamente anche questi vegetali.

Sempre a proposito dei vegetali freschi e del fieno, dobbiamo favorire quelli maggiormente ricchi in fibra, per scongiurare problemi gastrointestinali e avere sempre in mente l'importanza vitale della vitamina C, che la cavia non è in grado di sintetizzare da sé.

Non è inutile ricordare una volta di più che la cavia è un animale assolutamente erbivoro: carne, uova, latticini e farinacei sono assolutamente vietati, come pure il cioccolato e i dolciumi in genere (per un approfondimento consultare ).

I cibi pellettati che si trovano in commercio, nonostante la confezione affermi essere formulati per le cavie, devono essere scelti tra quelli contenenti meno sostanze inadatte e somministrati comunque in minime quantità.

L'acqua

Bere regolarmente è di grande utilità, particolarmente per una corretta idratazione e come mezzo per contribuire alla prevenzione della formazione di calcoli dei reni e delle vie urinarie. E' opportuno proporre nel beverino acqua "leggera" perchè povera di sali (acqua oligominerale), ma come ben sappiamo non tutte le cavie bevono e non tutte bevono nella stessa misura; per invitarle a un consumo, anche ridotto, si potrebbero mettere nel beverino pochissime gocce di spremuta o di succo di frutta (senza zuccheri aggiunti) per rendere più appetibile l'acqua.

Alloggio e sistemazione

La prevenzione di tutte le forme di incidenti domestici ed ambientali passa per la messa in sicurezza del locale in cui la cavia vive.

La bestiola dovrebbe stare in un ambiente tranquillo, ma non isolato per non inselvatichirsi, dal quale è stato rimosso ogni oggetto o apparecchiatura pericolosa e dove gli eventuali cavi elettrici siano stati opportunamente rimossi o coperti. Si deve evitare che abbiano accesso a qualsiasi materiale pericoloso che sia rosicchiabile, in particolare materie plastiche.

Eliminiamo o impediamo l'accesso sotto ai mobili o in anfratti dai quali sarebbe disagevole recuperarli.

La temperatura dovrebbe essere relativamente costante (in ogni caso tra 18°C e 26°C), evitando puntate verso il basso o verso l'alto e pericolosi sbalzi repentini. L'illuminazione solare è necessaria anche per mantenere i ritmi giorno-notte, ma non deve essere diretta perchè i vetri, in determinate situazioni, potrebbero diventare pericolose lenti. Assolutamente da evitare le correnti d'aria; verificare sempre stando alla loro altezza.

E a proposito di altezza, le sistemazioni sopra a ripiani sono pericolose perchè la gabbia potrebbe cadere; approfittiamo per ricordare di non lasciare mai una cavia sopra un piano rialzato, perchè non ha una corretta percezione di profondità e altezza e potrebbe facilmente cadere.

Nella scelta della lettiera bisogna porre molta attenzione ai materiali utilizzati, perché alcuni porcellini mostrano una spiccata tendenza all'assaggio; i tappetini in plastica e i telini assorbenti, in particolare, possono provocare pericolosi blocchi se ingeriti. Evitiamo anche le lettiere troppo fini, polverose o abrasive, che potrebbero essere inalate, ingerite e provocare irritazioni cutanee.

Si abbia sempre cura di coprire lo sportello della gabbia, se usato come rampa d'accesso, con un panno spesso e morbido per evitare la possibilità di inciampo.

La possibilità di fare moto evita il sovrappeso e l'obesità, contribuisce a mantenere il tono muscolare, stimola la curiosità e l'intelletto, favorisce la funzione intestinale. Evitiamo quindi la classica soluzione della gabbia, particolarmente se di dimensioni ridotte, a favore di una stanza resa sicura e dedicata a loro o di un recinto; in questi casi sarà possibile usare una gabbia anche non grande, da lasciare sempre aperta, per l'uso come zona-notte.

Avendone la possibilità si può portare la cavia all'aperto o comunque in un'area erbosa; riceverà beneficio dall'esposizione all'aria e ai raggi solari, avrà possibilità di cibarsi di ottima erba spontanea che contribuirà al consumo dentale più efficacemente e più piacevolmente del fieno e verrà stimolata dall'ambiente nuovo. Inutile sottolineare la necessità di una recinzione e la scelta di un luogo erboso che non sia contaminato da gas di scarico e dalle deiezioni di altri animali.

Il veterinario

La disponibilità di un ottimo veterinario, preparato e di buon senso, è preziosa e indispensabile.

Il veterinario visiterà il nuovo arrivato per identificare precocemente eventuali problemi. E' buona norma posticipare l'inserimento di nuove cavie dopo l'ok del veterinario, spesso le new entries sono portatrici di parassiti che potrebbero rapidamente estendersi agli altri porcellini (e talvolta anche agli umani) di casa.

Il veterinario servirà poi per controlli periodici da effettuarsi con cadenza almeno annuale, che ci dovrebbero consentire di riconoscere l'inizio di eventuali patologie prima che diventino un problema conclamato, e per qualsiasi altra eventualità legata alla salute.

Una cadenza di visite veterinarie semestrale sarebbe comunque auspicabile nella cavia adulta, perchè certe patologie e alcune forme di tumore possono svilupparsi velocemente.

Se il nostro veterinario non è sempre reperibile facciamoci consigliare una clinica veterinaria sempre aperta per avere comunque un riferimento per le emergenze.

Parlando di veterinario è opportuno affrontare anche l'aspetto economico della gestione della cavia. Se una cavia si ammala è possibile che debba essere visitata più volte dal medico, che debba subire interventi o ricoveri e che sia necessario acquistare farmaci; per questo sarebbe buona prassi realizzare un "salvadanaio" che potrà farci affrontare un po' più a cuor leggero queste emergenze.

Il ruolo dell'informazione

Come ben sappiamo, la conoscenza della fisiologia e patologia della specie Cavia porcellus è molto limitata, anche presso i veterinari; anche per questo motivo la corretta informazione è preziosa. Preziosa, ma scarsa: il web è ricco di community e blog, ma non tutti propongono informazione corretta, aggiornata e organizzata in modo sistematico, ed è sempre consigliabile verificarne la coerenza con altre fonti.

Non mancate quindi di consultare il nostro Forum, anche utilizzando la funzione -cerca-, visionando le discussioni già esistenti e le schede realizzate dallo Staff o aprendo, se il caso, una nuova discussione.

Ricordate che se la nostra cavia mostra un problema serio l'unico consiglio sensato che potrete ricevere sarà di rivolgervi senza perdere tempo a un ottimo veterinario; diffidate di chi vi consiglia il fai-da-te, dimostrando di non conoscere la cavia.

Oltre la prevenzione: la "check list" della cavia

L'occhio del proprietario attento e informato è il meccanismo più sensibile per cogliere precocemente quei piccoli segni che possono indicare l'inizio di una situazione di disagio.

Per esempio, una sessione di coccole dovrebbe servire, oltre che a gratificare l'umano e la bestiola, a verificare se ci sia qualche gonfiore o asimmetria percepibile al tatto.

In Forum esiste da tempo una scheda () che invita a valutare certi segni e comportamenti quotidiani e a compiere alcune operazioni periodiche. Ve ne proponiamo una versione aggiornata.

Mangia con il consueto appetito?

Mastica normalmente il cibo?

Il peso è costante (nella cavia adulta)? Il peso continua ad incrementare (nella cavia fino all'anno d'età)?

Ha modificato sensibilmente il suo approccio al beverino?

Il comportamento è quello di sempre? Mostra improvvisamente nervosismo, paura o disagio?

L’aspetto e la postura sono normali?

Presenta difficoltà di movimento?

Fa regolarmente la pipì? Non si lamenta quando la fa e il colore delle urine è normale?

Le cacchine sono normali in quantità, dimensione, colore e consistenza?

Il pelo è lucido e pulito? Ci sono aree prive di pelo, escoriazioni, crosticine o ferite?

Si gratta troppo spesso?

Gli incisivi sono presenti e di lunghezza corretta?

Il nasino, gli occhi e il mento sono asciutti, senza scoli o lacrimazioni?

Mostra dolore ad essere toccata in qualche punto?

Accarezzandola si notano gonfiori o piccole masse?

Se notiamo nella nostra cavia sei segni o sintomi insoliti occorre recarsi dal veterinario per una pronta verifica. Meglio sentirsi dire che ci siamo mossi per nulla e che la nostra cavia sta bene, piuttosto che andare tardivamente, quando un problema è ormai conclamato.

Ed ecco un elenco di operazioni che dovrebbero essere eseguite periodicamente e regolarmente.

Controllare il peso, con cadenza non oltre le due settimane, e annotarlo in un apposito database;

spazzolatura e pettinatura del pelo, operazione da eseguire preferibilmente su un telo bianco o chiaro almeno una volta per settimana, anche quotidianamente per le cavie a pelo lungo;

le zone genitale e anale (che nella cavia coincidono con la cloaca) devono essere mantenute pulite utilizzando salviettine o garzine inumidite. Se possibile cercare di estrarre il pene dei maschietti per una pulizia locale. Mentre effettuiamo la pulizia della zona cogliamo l'occasione per controllare se ci siano variazioni nella dimensione, simmetria e colore dei testicoli dei maschietti;

tagliare le unghiette quando cominciano ad essere eccessivamente lunghe o incurvate. Se l'operazione è difficoltosa o non ci sentiamo di farlo possiamo rivolgerci al veterinario, che ne approfitterà anche per un controllo generale dello stato di salute;

anche le orecchie dovrebbero essere pulite dal cerume e dalla sporcizia che potrebbero accumularsi, operazione che richiede una certa delicatezza. Nel caso richiedere la prestazione al veterinario in contemporanea con la visita e il taglio delle unghiette;

lo abbiamo detto in precedenza, ma lo ribadiamo: è ottima norma programmare una visita di controllo presso un veterinario esperto in cavie almeno una volta all'anno.

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Complimentoni davvero Paolo! Hai tirato fuori una scheda bella, utile, chiara e direi completa sulla prevenzione...certo è che non si finisce mai di imparare o migliorare comportamenti e abitudini...lieti quindi di trovare anche aggiornamenti in futuro!

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Si, vorrei davvero che questa diventasse una Tavola rotonda sempre aperta su un argomento così importante come le buone norme per mantenere in salute le nostre cavie.

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