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paolo

Mirtillo rosso “cranberry” (Vaccinium macrocarpon)

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Ancora recentemente qui in Forum si è accennato al possibile uso del mirtillo rosso "cranberry" quale integratore naturale della terapia per le infezioni e le patologie in genere dell'apparato urinario.

Il frutto è ben noto per le sue tante benefiche proprietà, ma sull'uso nella cavia non esistono, a mia conoscenza, studi scientifici.

Si può comunque arguire che questo mirtillo possa avere un effetto positivo anche nei nostri pelosini e gli studi sui pazienti pediatrici ci danno anche un'indicazione di massima sui dosaggi eventualmente da utilizzare.

Puntualizzo che l'effetto positivo è sicuramente maggiore a livello di prevenzione, piuttosto che di cura (e che non può comunque sostituire la terapia prescritta dal medico veterinario), quindi può trovare un'applicazione quando si voglia evitare/ritardare l'insorgenza di calcoli o infezioni del tratto urinario o in quegli animali che hanno in precedenza sviluppato tali patologie al fine di evitare/ritardare le ricadute.

Con il termine inglese “Cranberry” si intende un mirtillo rosso, l'ossicocco americano, che corrisponde al genere Vaccinium macrocarpon, sottogenere Oxycoccus macrocarpon.

Il nome Vaccinium deriva da “vacca”, in quanto la pianta è molto ricercata dai bovini nei pascoli montani.

Si tratta di un piccolo arbusto sempreverde facente parte della famiglia delle Ericacee, che cresce in particolare nel Nord America e in alcune regioni settentrionali dell’Europa e dell’Asia.

Nell'America Settentrionale cresce spontaneo in terreni palustri acidi e per questo motivo è anche noto come “mirtillo rosso palustre americano”. Il Cranberry cresce anche nel nostro paese, nelle zone collinari e montane fino ai 2000 m, specialmente sulle Alpi e sugli Appennini settentrionali. Predilige un terreno soleggiato, o parzialmente ombroso.

La pianta si presenta come un piccolo cespuglio alto circa 30-40 cm e dotato di piccole foglie ovali, di un color verde brillante. Il fiori del mirtillo rosso sono piccoli, bianchi, o rosa, a forma di campana e riuniti in grappoli terminali; la pianta produce inoltre dei frutti rossi simili a delle bacche, dalla polpa densa e dal sapore tipicamente amarognolo.

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I frutti vengono utilizzati in cucina per la preparazione di dolci e marmellate; in America e in alcuni paesi del Nord Europa lo si usa anche per preparare delle salse che servono ad accompagnare alcuni piatti salati, come la selvaggina o come il tacchino nel giorno del Ringraziamento.

Tra gli indiani del Nord America, il mirtillo rosso era considerato un frutto sacro, simbolo di pace e di amicizia; lo utilizzavano come alimento, per dipingere di rosso i tessuti, per dipingersi il volto, come componente di alcuni riti propiziatori degli sciamani e per trattare calcoli e problemi delle vie urinarie.

I naviganti lo impiegavano per la prevenzione dello scorbuto, dal momento che è ricco di vitamina C.

Oggi il mirtillo rosso è famoso in tutto il mondo per le sue innumerevoli proprietà benefiche. Tali proprietà sono dovute fondamentalmente all’alto contenuto di proantocianidine, arbutina, flavonoidi, polifenoli, tannini, acido citrico, acido malico, vitamina C, vitamina E, fibre e sali minerali quali ferro, calcio e manganese.

In diversi studi controllati il Cranberry, oltre ad esibire spiccate proprietà antiossidanti, si è dimostrato efficace nella prevenzione e nel trattamento di infezioni recidivanti e croniche delle vie urinarie.

Una metanalisi del 2004 ha indagato l'effetto di varie preparazioni di Cranberry sulle infezioni delle vie urinarie in sette studi clinici controllati.

Si è visto che i prodotti a base di Cranberry riducevano in modo significativo l'incidenza delle infezioni urinarie dopo 12 mesi rispetto al placebo, mentre non vi erano differenze significative per quanto riguarda l'efficacia tra il succo e le capsule di mirtillo. Gli effetti collaterali sono stati scarsissimi e sovrapponibili a quelli del placebo. La metanalisi conclude che sia il succo, sia le capsule di Cranberry possono ridurre l'incidenza delle infezioni urinarie.

Da evidenziare, tuttavia, che negli studi sono stati utilizzati preparati e dosi differenti di mirtillo rosso; non è chiaro quale sia la durata ideale del trattamento e quali le quantità e concentrazioni migliori.

Inizialmente, si ipotizzò che l'azione antisettica del Cranberry a livello urinario fosse correlata alla capacità di acidificare le urine, rendendole meno adatte alla proliferazione da parte di batteri come l'Escherichia coli (uno dei più comuni agenti eziologici delle infezioni urinarie, coinvolto in circa l'80% dei casi).

Successivi studi sperimentali hanno consentito di appurare che il bersaglio principale del Cranberry è proprio l'Escherichia coli, ma che il meccanismo d'azione principale consiste nell'inibire l'adesione del batterio alle cellule epiteliali urinarie. Tale azione sembra mediata dalle proantocianidine, polifenoli che inibiscono selettivamente le adesine prodotte dai batteri riducendone l'adesione alle cellule epiteliali. Le proantocianidine più attive in questo senso sembrano essere quelle di tipo A, che infatti sono maggioritarie nel "fitocomplesso mirtillo" e circa 4 volte più abbondanti dei monomeri di epicatechina, nettamente meno attivi.

In sostanza, grazie alla ricchezza in proantocianidine (e al lavoro sinergico di tutto il fitocomplesso), il Cranberry inibisce l'adesione di alcuni batteri (soprattutto Escherichia coli, ma anche Proteus mirabilis, Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa ecc.) alle cellule della mucosa di rivestimento delle vie urinarie, favorendone l'eliminazione con l'urina.

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Tuttavia va detto che il mirtillo rosso non sembra così efficace nello “staccare” i batteri che hanno già aderito alle cellule epiteliali urinarie. Per questo motivo la sua efficacia è da ritenersi maggiore in termini di prevenzione.

Il Cranberry viene consumato fresco, congelato, essiccato o sotto forma di succhi per la sua azione antisettica a livello delle vie urinarie.

Per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie è consigliata l'assunzione di 500-750 mL al giorno di succo, suddivisi in tre assunzioni giornaliere. Nota bene: la quantità di succo suggerita dipende dalla sua concentrazione; nel caso del succo puro, che andrà diluito in acqua, sono ad esempio consigliati da 80 a 160 mL al giorno.

Per il succo, il costituente di riferimento per la qualità del prodotto finito può essere considerato la proantocianidina di tipo A, la cui concentrazione nei prodotti in commercio è di circa 1.2- 1.4%. Invece l'estratto secco reperibile sul mercato è generalmente titolato al 15% di polifenoli. Se ne consiglia l'assunzione di una capsula (300 mg) 2-3 volte al giorno, lontano dai pasti.

Il Cranberry trova utilizzo nella cistite del cane e del gatto (citato da VetPedia) “...In presenza di un batterio multiresistente la terapia antibiotica non potrà essere attuata; in questo caso può essere utile la rivalutazione del pazente dopo un paio di settimane; nel frattempo si potrà prescrivere una terapia palliativa atta a diminuire il fastidio/dolore associato alla cistite (FANS) e a ristabilire i normali meccanismi difensivi del paziente (mirtillo rosso, integrazione di glicosamminoglicani e fermenti lattici), tuttavia in medicina veterinaria la loro efficacia non è stata ancora dimostrata”.

Nella letteratura scientifica non esistono, a mia conoscenza, pubblicazioni sull'uso del Cranberry nella cavia o porcellino d'india.

Ho trovato però sporadiche citazioni qui in Amicacavia e nel Gruppo Cavie di yahoo:

… “ne devi parlare prima con il veterinario: aceto di mele e del succo di cranberry (il primo acidifica l'urina e evita la formazione di ulteriori calcoli, il secondo evita un infezione urinaria che potrebbe piu facilmente insorgere)”;

… “alterno alla somministrazione di Cornsilk (seta di mais) (vado a settimane alterne, dato che non dispongo molto nè dell'uno nè dell'altro prodotto) quella di mirtillo rosso (Cranberry, protetttivo della vescica e acidificante); sono delle compresse contenenti un gel: le apro e schiaccio il gel in una siringa senz'ago, aggiungo acqua e somministro. Alla terapia naturale affianco comunque quella prescritta dal veterinario (antibiotico + antinfiammatorio)”;

… “altra visita dal veterinario ma anche una cura di Cranberry che funziona molto bene per prevenire altre nuove infezioni urinarie”.

Bibliografia di base:

Blumberg JB e coll. Cranberries and their bioactive constituents in human health. Advances in Nutrition 2013; 4: 618-632

Jepson RG, Craig WG. Cranberries for preventing urinary tract infections (Review). The Cochrane Library 2012; issue 10

Durham SH e coll. Cranberry products for the prophylaxis of urinary tract infections in pediatric patients. Annals of Pharmacotherapy 2015; 49: 1349-1356

Un ringraziamento a Filippo che mi ha stimolato a realizzare questa scheda.

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In realtà, parlando di prevenzione io penso più al succo di mirtillo cranberry, da mettere a disposizione in ciotolina o beverino o da siringare in bocca.

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La soluzione ideale è sempre la siringata diretta in bocca. Il succo lasciato in ciotola perderebbe le sue proprietà credo. Cmq come al solito un grazie a Paolo è doveroso che dedica il suo tempo a noi regalandoci nozioni interessanti un pó su tutto.

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Scusate mi allaccio a questo interessantissimo post e scheda di Paolo, forse l'argomento è trattato altrove dall'esperta Fatamorgana...ma chiedo questo: in alcuni periodi dell'anno (come questo) faccio una cura in cui assumo anche quotidianamente succo puro d'aloe con insieme succo puro di mirtillo, niente zuccheri aggiunti, niente di niente. E' un prodotto naturale. Mi chiedo se ai porcelli porta gli stessi effetti benefici che porta all'uomo, certo bisogna capire in quali dosaggi. Ringrazio chiunque mi sappia rispondere.

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Purtroppo Fatamorgana non aveva approfondito questo argomento.

Come ho scritto in precedenza, non abbiamo info scientifiche relative all'uso nei porcelli (come pure per l'aloe).

Penso però ragionevolmente che possa fare bene anche a loro.

Il dosaggio dovrebbe essere calibrato in base al peso e i dati sui pazienti pediatrici potrebbero aiutarci.

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grazie a te paolo per la disponibilità che offri sempre ... GRAZIE... :)))))))))))))))))

P.s spero che possa concretizzare qualcosa in questa cura, cosi da farvi capire pressappoco la sua efficacia in un riscontro definitivo e risolutivo... poi ogni cosa è soggettiva , sono speranzoso in un beneficio... vedremo se questa cura porterà risultati soddisfacenti a Pippi cosi da capire anche le dosi, e le somministrazioni da fare.. certo, c'è da dire anche che stiamo " sperimentando " questa cura .. vedremo... vi terrò aggiornati.. :) tante carezzine ai vostri pelosi e tanti smack rolleyes.gif

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Pur in mancanza di dati definitivi per l'umano (e ancor meno per i porcelli) cerco di venire incontro al quesito di Simo74 e di chi volesse comunque intraprendere una prevenzione a base di mirtillo rosso cranberry.

I mirtilli cranberry sono ricchi di composti fenolici bioattivi della famiglia delle antocianidine, molecole (soprattutto la proantocianidina, PAC) che inibiscono l'adesione dei batteri all'epitelio urinario.

Tra i mirtilli rossi è il cranberry americano, Vaccinium macrocarpon, che contiene più proantocianidina rispetto al cranberry europeo, Vaccinium oxycoccus, e che risulta quindi più utile per la prevenzione delle infezioni del tratto urinario.

La presenza di questi composti, unitamente al bassissimo contenuto in zucchero, è responsabile del gusto particolarmente aspro di questi frutti; anche il succo puro è troppo acidulo e sgradevole al gusto e per questo motivo ai prodotti a base di cranberry viene aggiunto lo zucchero.

Come abbiamo letto, è proprio la PAC ad essere responsabile dell'attività biologica del cranberry; nella scelta del prodotto da utilizzare è quindi necessario porre attenzione al contenuto in PAC, che non sempre è correttamente indicato sulla confezione. Contenuto che può variare molto a seconda della forma del prodotto (capsule, tavolette, succhi, gelatine) e del tipo di preparazione (fresco, congelato, essiccato …).

Nei diversi studi clinici sono stati usati preparati e dosi molto diversi tra loro, sia nell'adulto sia in età pediatrica, e non esiste quindi un consenso sul dosaggio ottimale che nel caso dello sciroppo, a titolo di esempio, variava da 0,2 a 15 mL al giorno per kg di peso corporeo.

Lo studio citato condotto sui pazienti pediatrici (Durham e coll 2015) conclude raccomandando una dose di sciroppo compresa tra 2 e 5 mL/kg/die per la prevenzione delle infezioni ricorrenti del tratto urinario in bambini per il resto normali.

Quando si voglia intraprendere un trattamento con succo di cranberry occorre anche considerarne la farmacocinetica che vede un picco massimo di concentrazione 3-6 ore dopo la somministrazione e l'eliminazione della maggior parte dopo 12 ore. E' quindi opportuno suddividere la dose giornaliera in due volte.

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