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Amos

Elvis (Vincent)

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Purtroppo Elvis non ce la farà. Le medicine non hanno avuto i benefici sperati. Si è chiuso in sé stesso lentamente. Non stuzzica più nulla, non fa più nessun bisognino, resta rintanato nella sua tasca per la nanna tutto il tempo, non puia più per le verdure, è silenzioso. La veterinaria ha detto che la cura avrebbe dovuto ridargli vitalità. Ieri è stato messo vicino ad una coniglia disabile, con le zampe posteriori paralizzare per un difetto genetico, per vedere se apprezzava la compagnia. Lui tutto appallottolato infilava il musino sotto la pancia o sotto il mento della coniglietta, ma lei lo ignorava. Cercava calore, immagino. Di solito è indefferente ai conigli.

Oggi è immobile.

Secondo la vet, è questione di pochi giorni o forse di poche ore. Questa sera andrò a trovarlo per salutarlo l'ultima volta. Mi addolora molto questa situazione. Insieme alla sua nuova padrona abbiamo preso una decisione, con cui probabilmente alcuni di voi non concorderanno. Ci abbiamo riflettuto alcuni giorni e abbiamo deciso di somministrargli l'eutanasia. So che è un tema delicato, vi chiedo di rispettare la nostra scelta. Noi lo intendiamo come un gesto di generosità, perché vorremmo tenerlo in vita fino all'ultimo, non sopportiamo però vederlo soffrire così inutilmente. La ragazza ha scelto di procedere lunedì, ho voluto rispettare la sua scelta. Entrambe in cuor nostro, abbiamo una piccola speranza che avvenga un miracolo nell'attesa del momento. Ma purtroppo temo che non avverrà. Grazie di cuore a tutti.

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Mi dispiace molto, ma tutte le belle storie hanno comunque una fine e questa di Elvis si avvia a terminare.

Lascerà tanti ricordi meravigliosi.

Un abbraccio a te e un bacino sul nasino al piccolo! :love:

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Mi dispiace tanto...purtroppo viene un momento in cui l'epilogo è inevitabile...consiglierei di somministrargli comunque un antidolorifico anche ad alte dosi per essere sicuri che non soffra in questi ultimi giorni...

Un bacione caro Elvis :love:

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Leggo solo ora e non so se Elvis è già volato sul Ponte dell'Arcobaleno, oppure no.

Di una cosa sono certa, e con me d'accordo molti altri, Elvis è stato amato infinitamente in ogni suo momento, ha avuto 2 mamme splendide...non poteva chiedere di meglio.

Ti abbraccio forte e che le mie carezze possano arrivarti dolcissime piccolo Elvis...ovunque tu sia.

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Grazie a tutti per le splendide parole. Mi ha fatto bene leggerle, la vostra prospettiva mi ha dato un po' di sollievo, mentre andavo in macchina a trovare Elvis. Scusatemi se non vi ho più aggiornato, ma ho avuto bisogno di qualche giorno. Vi voglio raccontare ciò che è accaduto, per me e l'altra mamma di Elvis, momenti molto significativi.

Sabato sera sono andata a trovarlo, era rintanato sofferente nella sua taschina, il pelo arruffato, particolare unico, perché è sempre estremamente pulito, con il respiro lento e affaticato. Ho allungato la mano dentro, l'ho accarezzato piano e ho iniziato a parlargli. Ho sempre pensato che lui percepisse, almeno nelle intenzioni, il significato delle mie parole. Gli sussurravo con dolcezza "Elvis, sei stato bravissimo, sono tanto fiera di te, hai lottato tanto, non ti preoccupare, va bene così. Non sono arrabbiata, sei stato bravissimo. Lo so, Elvuccio, lo so, hai lottato tanto. Hai fatto del tuo meglio. Lasciati andare." c'era anche il mio migliore amico e avevamo tutti le lacrime negli occhi. L'altra sua mamma l'ha preso e me l'ha messo in braccio. Lui non si opponeva, come fa di solito, il corpicino tremava, era gelido, l'ho coperto e ho iniziato ad accarezzarlo. Lui si faceva coccolare come non hai mai fatto, aveva appoggiato la testolina sulla mia mano e se la toglievo un attimo lui la cercava con il musino, è rimasto così circa un'ora, rilassato, con gli occhietti socchiusi, poi l'ho appoggiato sulla mia spalla e lui ha nascosto il musetto sotto il mio mento come faceva da cucciolo. L'ho rimesso sulle ginocchia, sempre con il musino sulla mia mano, si sentivano le ossa, pesava 850g (mentre prima ne pesava 1300) gli davo bacini delicati sulla testolina, sulla guanciotta, sul nasino, gli facevo le sue carezze preferite e gli ripetevo che ero tanto tanto fiera di lui, che andava bene così, che era tanto amato. La ragazza mi diceva che non sapeva che cosa fare, perché è messo male, ma aveva ancora la forza di muoversi e saltare:è vero, c'erano momenti, una volta rimesso in gabbia in cui faceva dei balzetti agili per scendere dalla sua ciotola di fieno. Dava l'impressione di non sentire così tanto il peso del dolore.

Da qui la storia ha dell'incredibile. Premetto che io non sono credente e mi pongo con spirito critico verso certe coincidenze. Così, mi raccontava la ragazza, si era rivolta, nel dolore, a questa persona di cui aveva seguito tempo fa un seminario, per pura curiosità, senza darle fiducia, che sostiene di parlare con gli animali. Mi raccontava che, quasi per gioco, aveva già fatto un'esperienza con un suo coniglio dal carattere difficile e in seguito il coniglio aveva cambiato atteggiamento. Sorvolo sui dettagli di quella storia, per quanto riguarda Elvis, addolorate, abbiamo voluto ascoltarla, un po' per curiosità, un po' per bisogno di accogliere ogni possibile prospettiva. Questa persona senza sapere nulla di Elvis ha detto, precisamente, che l'anima di Elvis le ha comunicato che non è ancora pronta ad andarsene. Che la sua esperienza karmica è quella di un'anima che ha avuto sempre avuto problemi con il corpo, vivendo in corpi che non la rappresentavano. Che si sente stretta, schiacciata, soffocata e che il suo spirito è slegato dal corpo, che non riesce a controllare. Sa che anche questo suo corpo è "rotto" e che la sua esperienza sta volgendo al termine, sente dolore fisico, ma non è niente in confronto al dolore che prova nello spirito per non essere riuscita a dimostrare chi è, la sua vera identità. Al di là del corpo. Questa persona si diceva a favore dell'utilizzo di farmaci per alleviare il dolore, ma che ciò che Elvis le aveva trasmesso era che non era ancora pronto ad andarsene, ha ancora bisogno di un po' di tempo per elaborare qualcosa dentro di sé, per riconciliarsi. Il fatto è che questa persona sostiene di non essere mai entrata in comunicazione con una cavia, di solito accade con i cani e i gatti. Perciò, mi dico, che se avesse fatto una banale ricerca in internet avrebbe scoperto che le cavie sono animaletti pacifici e gregari. Cosa che Elvis, come ben sapete, non è mai stato. Ci ha azzeccato. Le sue parole, per chi ha vissuto Elvis di persona, assumevano un profondo significato e ci hanno spinte a riflettere. Io, per esempio, pur rimanendo scettica sulle doti paranormali, ho riflettuto sul fatto che Elvis ha sempre dimostrato di avere questa indole tormentata, ma non avevo mai tentato di psicanalizzare il suo comportamento, per una sorta di mio pudore; non volevo troppo umanizzarlo. Ma che non è sciocco prendere sul serio in considerazione il fatto che anche gli animali seguano un loro percorso di crescita interiore. Anche loro hanno una propria forma di consapevolezza, magari più semplice della nostra, ma pur sempre una consapevolezza. Forse li sottovalutiamo, con la nostra stolida convinzione di possedere un'intelligenza superiore. Domenica ho sentito l'altra mamma di Elvis, le ho detto che volevo ascoltare l'intuizione di questa persona, perché anche se non le credevo, penso che abbia una peculiare sensibilità, ci aveva dato uno sguardo nuovo, ci aveva permesso di entrare noi per prime in comunicazione con lui in modo più profondo e sicuramente lo aveva fatto in buona fede e che, seguendo il mio intuito, anche a me Elvis dava la sensazione di voler lottare ancora. Ma che nonostante questo, lasciavo a lei la scelta se applicare l'eutanasia, perché lei se n'era presa cura negli ultimi anni, lei lo viveva momento per momento e lo sentiva meglio di me, la scelta era giusto che spettasse a lei e io l'avrei sostenuta.

Nel pomeriggio di domenica è avvenuta una svolta, la sua seconda mamma è entrata in connessione profonda con lui, si è fatto coccolare tutto il giorno, sia da lei che dal marito, con un senso di pace; lei sostiene che sentiva che lui aveva capito che noi avevamo capito. Era abbandonato con la testolina sul suo petto, cercando le sue coccole, voleva che noi sapessimo che è un essere capace di dare amore e lasciarsi andare. Ha sentito, ad un certo punto che Elvis era pronto, era in pace con tutti noi e forse finalmente con sé stesso, si era riconciliato con la sua natura ed era preparato ad abbandonare il suo corpicino. Lo ha accompagnato dalla veterinaria, piangendo, ma serena nel suo cuore, perché non voleva che lui se ne andasse di notte, da solo, voleva essere con lui per tenergli la zampina e farlo sentire amato mentre se ne andava e perché iniziava a soffrire fisicamente in modo evidente. Durante la malattia non ha mai fatto, passatemi il termine, la vittima. Ora invece si stava lasciando andare al dolore e lo stava raggiungendo tutto insieme.

Con tenerezza, con pace, con abbandono, Elvis si è addormentato. Circondato di carezze, avvolto da una voce amorevole e materna. Così domenica sera, Elvis è volato in cielo. Super Elvis con i superpoteri non ha fatto il miracolo di sopravviere, ma ha fatto, in un certo senso, un piccolo miracolo dentro noi.

Ho pianto anch'io, ero presente con il pensiero e con lo spirito in quel momento, tenuta informata dalla ragazza. Purtroppo ero fuori città. Ma mi sentivo serena al tempo stesso per lui. Piangevo di tristezza e di gioia, fiera di non avere nessun rimpianto e che forse nemmeno lui li aveva.

Probabilmente la sera prima, dicendogli quelle parole, devo aver inconsciamente contributo ad aiutato a liberarsi di qualcosa dentro sé. Mi piace pensare che avesse bisogno che anche noi fossimo pronte a lasciarlo andare, voleva essere certo che non soffrissimo, che avessimo fatto pace con lui, noi entrambe, le sue due mamme. Voleva essere certo che noi sapessimo che anche lui ci ha amate molto e con la sua combattività ci ha voluto dimostrare la sua gratitudine. Ha conservato tutte le forze per arrivare a dirci, a modo suo, con la sua tenerezza gratuita, che gli dispiaceva non avercelo fatto capire prima, ma lui ci ha amate. Lui sapeva, forse per questo aveva un legame tanto esclusivo con me e con lei, che noi non avremmo ritratto la mano davanti ai suoi morsetti, saremmo rimaste lì aspettando che lui si placasse. Sapeva che con noi poteva sfogarsi senza il rischio di essere poi ignorato, senza che lo amassimo di meno. Sapeva che anche se Marylin era adorabile e coccolosa, io avevo comunque tenuto lui. Sapeva che dandolo alla sua seconda mamma, non l'avevo abbandonato, ma gli avevo offerto la possibilità di un nuovo legame. Sapeva che la sua nuova mamma, anche se aveva tanti conigli, lo amava con la stessa intensità.

Sapeva tutto questo, ma forse non era certo di avercelo fatto capire e forse sentiva che la sua nuova padrona faceva fatica ad elaborare il lutto e le ha dato l'occasione, per una volta, di farlo.

Ha tenuto duro ben 15 giorni, sfidando la natura, sorpavvivendo senza mangiare, senza svolgere le sue funzioni vitali, tenuto in vita straordinariamente dalle sole medicine. Con i polmoni devastati, milza fuori uso, fegato danneggiato, stomaco distrutto, intestino praticamente fermo, un dente molare che non potendo limarsi con l'alimentazione stava ferendo il palato, una piaga in bocca. Sapendo la fragilità fisiologica della sua specie, trovo incredibile che sia rimasto in vita solo grazie a un fisico forte, solo chi ha anche uno spirito oltremodo determinato può esserne capace. Magari qualche cinico potrebbe pensare che si trattasse di un banale istinto di sopravvivenza e forse ha anche ragione. Però chi gli è stato accanto, ha percepito che che c'era dell'altro.

Mi manca, anche se non era più con me, mi dava sollievo sapere che da qualche nel mondo, lui c'era e  stava bene e sarei potuta andare a trovarlo quando volevo. Mi mancano i suoi pui pui, il legame con lui ha significato tanto per me. Mi ha insegnato molto e soprattutto mi ha insegnato a lasciar andare, accettando la morte. Noi siamo stati un veicolo per lui per vivere un'esistenza piena e lui lo è stato per noi per assumere una prospettiva più matura sulla vita, e la sua fine.

Forse sto farneticando e dico cose assurde, dovete scusarmi, ma se voi foste stati li con lui, avreste capito. Voi che vivete accanto a loro tutti i giorni, credo che possiate capire cosa intendo. Ogni essere è unico e speciale e non ritengo che Elvis sia più di altri. Ma di certo si è dimostrato un caviotto sui generis. Vi ringrazio di cuore per l'ascolto.

Buon ponte, amato peloso!

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Grazie per questo meraviglioso racconto d'amore e di scambio d'amore.

Non ci sono tante altre parole da aggiungere a quanto già non sia stato detto, sulla vostra forza e su quella di Elvis. Tutto vi siete donati a vicenda, anche la pace, nonostante il dolore per doversi fisicamente lasciare.:love:/>

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Ciao Elvis, piccolo guerriero, buon Ponte! :angel:

Abbiamo avuto il piacere di conoscerti, sei stato anche tu un protagonista di questo Forum, facendoci piangere e sorridere, ci hai dato una grande lezione.

E grazie a te, Amos, per la condivisione! Il tuo post aiuterà tutti noi a riflettere sulla più profonda natura di questi buffi animaletti e ci aiuterà ad apprezzarli ed amarli, se possibile, ancora di più. Un abbraccio!

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Grazie a tutti. Vi abbraccio a uno a uno e bacio i vostri porcelli a uno a uno. Questo forum mi è stato di enorme aiuto in tante situazioni. Permette ai neofiti di informarsi per offrire ai porcelli la miglior esistenza possibile, amati e capiti secondo le loro speciali esigenze. Sono animaletti meravigliosi, in grado di dare molto. Io sono cresciuta anche insieme a un cane, che accudisce mia madre e posso dire che il legame che avevo con Elvis si avvicinava molto a quello che avevo con il mio cane, come scambio emotivo. Entrando in sintonia con il tuo porcello, si crea una sorta di legame segreto tra di voi, che forse solo voi comprendete. Ma probabilmente questo è accaduto a me. Elvis, non per ripetermi, ma era molto chiuso con gli altri, incluso il mio ex compagno, con cui convivevo. I cani comunicano di più, ti coinvolgono in un numero maggiore di attività e per questo forse, apparentemente offrono più soffisfaizoni. I porcelli permettono un rapporto più intimo e privato con il proprio animale, più pacato e discreto. Attivano dentro dei meccanismi diversi, ti aiutano a migliorare la tua capacità di prendersi cura di un animale, di ascoltare con attenzione, di connetterti a un altro essere vivente in un modo anticonvenzionale, o, per lo meno diverso da ciò che a cui siamo abituati con cani e gatti.

Mi è tornato in mente un ricordo, che non so se avevo già condiviso con voi: qualche giorno prima di affidare ad AAE Marylin, una notte sono stata svegliata da un cinguettio squillante che proveniva dalla loro stanza. Nel dormiveglia credevo di sognare, ma quel suono non passava, mi alzai confusa per capire, preoccupata che qualche rapace li avesse notati tramite gli spiragli della tapparella. E mentre camminavo, realizzavo lentamente che quello era il leggendario chirping, il canto d'amore dei porcellini d'india. Commossa ed eccitata accesi la videocamera del telefono per registrarlo, ma pochi secondi dopo il rec, smisero, silenzio assoluto, accesi la luce e loro mi guardavano con gli occhietti spalancati sbattendo le ciglia con innocenza. Non avevo sognato, quei birichini non me la raccontavano, qualche secondo l'avevo registrato. Voglio conservare questi ricordi per sempre. Spero con la mia storia di aver reso il mio legame con Elvis e ispirato altre persone a voler fare lo stesso.

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