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CricioNews n.2

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Ciao a tutti, ben ritrovati!

Da un po' non ci incontravamo e sono qui per un'occasione specialissima di questo bellissimo Forum.

Un Forum dedicato alle cavie, ma che parla di tutti gli animali e quindi anche di noi criceti. E molti fra gli iscritti hanno il piacere e il privilegio di godere della nostra compagnia.

Un'occasione specialissima dicevo, infatti dopo una lunga pausa ritorna il CricioNews e più precisamente

CricioNews n.2

Sono passati quasi due anni e mezzo da quando ho presentato il CricioNews n.1 () ed era ora che lo staff di Amicacavia si desse una mossa e provvedesse a colmare una lacuna così vistosa.

Devo però riconoscere che si sono fatti ampiamente perdonare, perchè la ricchezza di questo CricioNews ha sorpreso anche me: numerosi articoli, particolarmente dettagliati e curati da personalità eminenti del Forum.

Senza volervi togliere la sorpresa e il piacere della lettura vi accenno sommariamente gli argomenti trattati.

Un'introduzione alla mia specie che parte dagli antenati cricetosi, scritta da Paolo;

Bistius ci racconta dei suoi piccoli ospiti;

Nici pone l'attenzione ai rischi connessi con l'uso della cotonella;

la lettiera ideale è scelta e commentata da Franci_fra3;

Walter ci insegna ad ascoltare e a parlare con i miei consimili;

LaBere descrive l'incontro ravvicinato tra criceto e cavia;

un esaustivo articolo di Diletta puntualizza come prendersi cura dei più piccini fra noi, i Robo e i WW;

e non poteva mancare un richiamo alla possibilità di ottenere la Carta di CricioIdentità per i vostri beniamini.

Infine, last but not least, come diciamo noi che abbiamo abitudini semifossoriali, un enorme ringraziamento a LaBere che ha realizzato questo splendido CricioNews n.2!!!

Buona lettura e buon divertimento a tutti!

p.s.: potete leggere le News dall'allegato o attraverso il seguente link: https://www.dropbox.com/s/6jo2668nb3dm5qu/CricioNews%20n.2.pdf?dl=0

CricioNews n.2.compressed (1).pdf

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Un grazie di cuore a Gustavo (ben ritrovato!), agli autori di queste particolarissime News e a LaBere per la realizzazione!

Un fascicolo di News esaltante per i contenuti: vari, dettagliati, utili!

Vi segnalo anche la scheda di Nici: che va idealmente a completare questo CricioNews n.2

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Che meravigliosa sorpresa del primo pomeriggio!!8-O/>

Un super Crionews!! Me lo leggerò con calma perchè vedo essere ricchissimo di argomenti interessanti anche per chi, come me, non ha mai avuto il piacere di prendersi curi di questi topini...

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Da quel che so no, è più piccolo. I più grossi dovrebbero essere delle dimensioni di un ratto, mentre i più piccoli di un criceto dorato (500-150gr circa).

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I criceti vivono in cattività , nelle nostre case da moltissimi anni. Il loro metabolismo è abituato a questo tipo di vita, in natura la situazione è diversa non

paragonabile alla cattività. Un criceto allevato in cattività, esposto all'esterno non sopravviverebbe

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È assurdo pensare di tenere un Cricetino fuori e fargli fare il letargo invernale? Non sarebbe più giusto soprattutto per il russo?

Io ho uno scoiattolo (tamia), nato in cattività, che ho deciso di far vivere in una gabbia all'aperto a differenza della maggior parte che lo tengono in casa. Quelli tenuti in casa, mi si racconta, che il letargo praticamente non lo fanno (o è molto ridotto) ma la mia all'esterno, fra preletargo e letargo se ne sta a cuccia per 6 mesi. Vedi un po' tu. smiley.gif

Sui criceti non mi pronuncio anche se in teoria dovrebbero mantenere le loro caratteristiche.

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Purtroppo il problema non è tanto che i criceti siano nati in cattività, quanto che vengano da chissà quante generazioni di criceti tenuti in cattività. Oltre a essersi adattati nel tempo alla nostra "gestione", sono anche molto più deboli fisicamente (per esempio, a causa dei vari accoppiamenti tra consanguinei). Con le basse temperature i criceti vanno sì in letargo, ma poi non si svegliano più.

Nella pratica, i nostri criceti vanno tenuti in casa, con temperature che in genere non scendono sotto i 18°.

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Eppure il white ha tenuto la caratteristica di cambiare colore diventando bianco, presumibilmente per mimetizzarsi meglio, come fanno ermellini o lepri delle nevi. Anche le tartarughe nate in cattività vanno in letargo.

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Molti Winter White non fanno più la muta. Alcuni la fanno addirittura nel periodo sbagliato (quando arriva il caldo...) Tra l'altro i nostri criceti non sono più nemmeno "puri", ma spesso ibridi di vario tipo incrociati con i Campbell. Abbiamo fatto un bel casotto.

La lettiera in pellet non va bene perché non permette di scavare. I criceti adorano scavare sotto la lettiera, fare le gallerie, costruire tane... Col pellet non ne avrebbero la possibilità.

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Chissà, magari ripristinando il letargo vivono di più... Il metabolismo rallenta e recupera, altrimenti perché è rimasto innato l'istinto dell'accumulo di cibo? Da generazioni ricevono tutto il cibo ogni giorno, forse il letargo non è completo come gli orsi, ma è un dormiveglia come gli scoiattoli... Se dormissero sempre non avrebbero bisogno di raccogliere cibo, lo mangerebbero per ingrassare... proprio nessuno ha mai pensato di ricreare un ambiente più naturale? Strano.

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Anche qua, non sono rari i criceti che non fanno scorte. Prendono giusto quello che serve per la "giornata", se lo portano nella tana, lo mangiano ogni tanto mentre dormicchiano e poi tornano a prenderne altro.

Se si sa che muoiono, evidentemente qualcuno ha provato a farli vivere fuori. Rimane che la maggior parte dei criceti nelle nostre case non vive nemmeno in una gabbia decente, figurarsi in un habitat simile a quello d'origine. Qualcuno poi crea terrari più "naturali", ma i criceti sempre in casa rimangono.

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Credo che sia una discussione puramente accademica. Dubito esista una casistica consolidata su criceti tenuti all'esterno. Buon senso ci suggerisce di non rischiare per i mille motivi citati da altri (non solo nascita in cattività, ma anche indebolimento della specie grazie ad incroci ecc...). E poi, il criceto da noi umani è visto come animale da compagnia domestico, inteso proprio come soggiornante nella casa. L'inserimento dovrebbe essere graduale, l'ambiente non certamente una gabbietta ma ricostruirgli una realtà simile a quella naturale. Comunque dovresti proteggerlo dalle intemperie eccessive. Insomma un caos a non finire. Direi che il loro posto (non naturale ma opportuno) è nelle nostre case.

Debbo dire, ad onor del vero, che quando anni fa presi il mio primo scoiattolo, con la manifesta intenzione di tenerlo all'aperto, diverse persone mi avevano profetizzato morti e catastrofi. Tutto ciò non è avvenuto. Ho fatto le cose con cura, ho predisposto una serie di accorgimenti ed ora è il terzo letargo che le bestiole mi hanno fatto senza alcun problema.

Ovviamente esperienza valida per lo scoiattolino, nel criceto...non mi azzarderei.

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Non sto dicendo che ora faccio un esperimento, non sono certo la tipa che fa una cosa così orribile come "vedere se sopravvive" è orrendo solo a pensarci, ma rimango della mia idea. Con Le dovute accortezze, abituandolo da piccolo alle stagioni, sono certa che possa doppravvivere e che guadagni anni.

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Con Le dovute accortezze, abituandolo da piccolo alle stagioni, sono certa che possa doppravvivere e che guadagni anni.

Purtroppo non esiste nessuna accortenza per far fare un letargo ai criceti che da anni vivono in cattività e il loro sistema immunitario è compromesso

per i motivi scritti sopra.

Non si possono paragonare altri animali, ai criceti, ognuno è una specie e una storia a se.

I miei animali nel periodo freddo fanno tutti letargo e bruma con tutti gli accorgimenti, perchè sono predisposti a farlo e il loro sistema immunitario sopporta bene.

I miei criceti non faranno mai letargo, li condannerei a morte certa.

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Ho fatto un salto nel sito de la collina dei conigli onlus e ho letto questo:

Nel caso di criceti effettivamente in letargo, lasciare sempre a disposizione acqua e cibo freschi, perché gli animali si svegliano ogni tanto per mangiare."

Questo conferma che un criceto può andare in letargo, e che come pensavo, si tratta di un letargo frammentato.

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