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Valentina83

Charlie ha un calcolo renale!!

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Volevo fare un update:

Sono contentissima per Charlie!

Vale hai fatto benissimo a non farlo operare. Io ho già avuto l'esperienza di Max con un calcolo. Lo abbiamo fatto operare e non ha superato l'intervento. In quell'occasione mi sono molto pentita della mia decisione di farlo sottoporre ad un intervento perché penso che adesso Max avrebbe potuto essere ancora qui con noi.

Dopo questa terribile esperienza, abbiamo scoperto che Generale ha un tumore alla milza e, viste le poche possibilità di riuscita dell'intervento, abbiamo subito deciso di non intervenire. Non vorrei che i miei caviotti diventassero 'cavie' da laboratorio per gli esperimenti dei veterinari.

Ad ogni modo, Gene sta bene, mangia con molto appetito e non mostra malesseri. E' solo un po' pigro, ma questa è sempre stata una sua caratteristica. Ormai dovrebbe avere 5/6 anni e penso che questa sia un'età ragguardevole per un caviotto con un tumore del genere. Per quanto riguarda il peso, si mantiene costante intorno al chilo (980-1000 gr.- prima pesava intorno ai 1100-1200 gr.).

Un caro saluto al piccolo grande Charlie.

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Col senno di poi siamo capaci tutti a dire hai fatto bene o fatto male.

Nel caso di Valentina magari operandolo si sarebbe anche salvato il rene oppure sarebbe morto, non si può dire.

Quello che possiamo imparare da questa vicenda è che non sempre le soluzioni drastiche (e costose) che ci propongono certi veterinari sono le più giuste.

Un buon veterinario deve anche sapere quando sia il caso di intervenire e quando sia meglio lasciare che sia il fisico a reagire. Poi queste scelte sono fatte su una base probabilistica e quindi la fortuna gioca la sua parte (quindi inutile cercare o farsi colpe).

Delle volte (non intendo in questo caso), se si ha fortuna, anche le scelte sbagliate vanno a buon fine e quando si è sfortunati non c'è soluzione che serva.

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Col senno di poi siamo capaci tutti a dire hai fatto bene o fatto male.

Per quanto riguarda i calcoli ai reni non ho ancora sentito parlare di un'esperienza positiva di intervento riuscito. Magari mi sbaglierò, ma credo che in questi casi la medicina veterinaria abbia ancora molto da imparare. Probabilmente si tratta di un tipo di intervento troppo invasivo che questo tipo di animali non riesce a superare.

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Per quanto riguarda i calcoli ai reni non ho ancora sentito parlare di un'esperienza positiva di intervento riuscito. Magari mi sbaglierò, ma credo che in questi casi la medicina veterinaria abbia ancora molto da imparare. Probabilmente si tratta di un tipo di intervento troppo invasivo che questo tipo di animali non riesce a superare.

Scusami che non volevo criticare nessuno. Volevo solo prendere le "difese" di chi ha fatto una scelta che non ha dato esiti buoni.

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Per quanto riguarda i calcoli ai reni non ho ancora sentito parlare di un'esperienza positiva di intervento riuscito. Magari mi sbaglierò, ma credo che in questi casi la medicina veterinaria abbia ancora molto da imparare. Probabilmente si tratta di un tipo di intervento troppo invasivo che questo tipo di animali non riesce a superare.

Gli animali di piccola taglia e basso peso dovrebbero essere approcciati tenendo conto di questi fattori critici: occorrerebbero tecniche di microchirurgia e, prima ancora, micrometodi analitici, analogamente a quanto fanno gli umani per i neonati, particolarmente se prematuri.

Purtroppo i piccoli roditori e i lagomorfi sono animali che non producono reddito, quindi sviluppare queste tecnologie non risulta conveniente.

Uno dei miei sogni, se avessi tanti soldini, sarebbe di istituire dei premi o borse di studio per giovani veterinari o ricercatori che producessero avanzamenti in questo settore.

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Gli animali di piccola taglia e basso peso dovrebbero essere approcciati tenendo conto di questi fattori critici: occorrerebbero tecniche di microchirurgia e, prima ancora, micrometodi analitici, analogamente a quanto fanno gli umani per i neonati, particolarmente se prematuri.

Purtroppo i piccoli roditori e i lagomorfi sono animali che non producono reddito, quindi sviluppare queste tecnologie non risulta conveniente.

Uno dei miei sogni, se avessi tanti soldini, sarebbe di istituire dei premi o borse di studio per giovani veterinari o ricercatori che producessero avanzamenti in questo settore.

Magari!!!!!!

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Si , infatti , adesso lo vedo grazie !

Bè , decisione difficile , solo tu hai le carte in mano per scegliere , e comunque prenderai la decizione con amore , nel interesso del tuo peloso .

Conosco piu persone con problemi di calcoli ricorrenti che hanno risolto il problema cambiando l alimentazione:

niente piu pellets, solo verdura (evitando alcune) con calcolo(con il vet ) del rapporto calcio fosforo per essere sicuro del rapporto finale, acqua povera di calcio.

E poi...pero questo ne devi parlare prima con il vet: aceto di *** (non so come si dice ...cidra? comunque fatto con le mele) e del succo di cranberry. (Il primo acidifica l urina e evita la formazione di ulteriori calcoli, il secondo evita un infezione urinaria che potrebbe piu facilemente insorgere) .

Pero , per quello ne devi parlare con il vet : l aceto , secondo alcuni autori, danneggia il rene perché lo farebbe lavorare troppo, quindi bisogna valutare , a secondo dello stato dei reni della tua cavia , se sarebbe un bene o un male.

Ti mando un abbraccio e una carezza al tuo piccolino , tanto corraggio!!!

ok raga.. ho letto l'articolo.. interessante... però vorrei farvi una domanda.. questo succo di cranberry senza zucchero dove lo trovo...? in che dosi lo sposso somministrare? per quanto tempo.. ?lo posso associare insieme all'antibiotico .. oppure prima o dopo o durante ?

le voglio provare tutte prima di fare quel tipo di esame invasivo...

p.s. se avessi i soldi e fossi ricco investirei per una nuova tecnologia o strumenti e microchirurgia.. credo che solo chi ama questi animali può fare la svolta nella loro vita.... soprattutto da questo punto di vista... ne sono convintissimo... in America cmq i Veterinari sono molto piu avanti...

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Il succo dovresti trovarlo nelle erboristerie e parafarmacie; per le dosi devo recuperare la discussione, che forse era nel gruppo cavie di yahoo.

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paolo posto una pubblivcazione su l'efficacia e le controindicazioni del succo del cranberry... questo studio è stato effettuato sugli Umani.. vale lo stesso per le cavie..?

cioè abbiamo funzioni epatiche un pò diverse o piu o meno uguali... ? scusate la terminologia non adatta , però il senso è ... ci posso essere controindicazioni per le cavie ??

Cranberry per la cistite: efficace, ma…

La pianta

Il cranberry (o mirtillo palustre) è una pianta assunta come integratore alimentare per via orale sotto forma di succo o capsule.

Si tratta di un piccolo arbusto di origine nordamericana che produce un frutto rosso dal sapore acido, già utilizzato dagli indiani per curare ferite, infezioni urinarie e lo scorbuto. La presunta efficacia antibatterica di questo rimedio erboristico deriva dalla capacità di rendere antiadesiva la superficie delle mucose, impedendo quindi l’adesione cellulare dei batteri patogeni responsabili della cistite e di altri disturbi.

Alcune ricerche condotte sulla specie umana dimostrano che l’uso del succo di cranberry e dei relativi integratori sarebbe utile per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie, ma la maggior parte di queste ricerche non è di ottima qualità, mancano infatti linee guida chiare sui dosaggi.

L’estratto è un integratore sicuro, quindi può essere ragionevole consigliare l’uso del suo succo per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie nelle persone sane, ma non dovrebbe, tuttavia essere considerato un farmaco di prima linea per le infezioni croniche delle cistiti, data l’efficacia ampiamente dimostrata degli antibiotici.

Il cranberry è stato oggetto di ricerca per molti altri usi medici, tra le aree più promettenti c’è la prevenzione dell’infezione da H. pylori, batterio responsabile delle ulcere gastrointestinali e della placca dentale.

Precauzioni

Secondo alcune stime almeno il 30% delle donne ha sofferto almeno una volta nel corso della vita di infezioni urinarie (principalmente cistiti) ed il 20% di queste ha avuto almeno una recidiva: una delle principali cause di recidive, specie nella popolazione più giovane, è sicuramente l’attività sessuale.

Il cranberry è considerato sicuro per prevenzione della cistite, però va segnalata la possibile interazione con il warfarin (Coumadin®), un anticoagulante abbastanza diffuso nella popolazione di età avanzata. Tra gli episodi di interazione segnalati in letteratura se ne ritrova addirittura uno fatale, per emorragia pericardica e gastrointestinale.

Se per certi versi la possibile interazione rilevata con il warfarin non dovrebbe preoccupare le ragazze giovani, che quindi possono trarre beneficio da cicli prolungati di prevenzione della cistite con l’estratto vegetale, quello che preme sottolineare è l’errata convinzione, peraltro piuttosto diffusa, che tutto ciò che è naturale non può fare male.

Se pensiamo poi che di norma questo tipo di cure sono assunte in regime di automedicazione, le preoccupazioni non possono che aumentare. È quindi non solo importante, ma fondamentale, appoggiarsi anche per cure naturali a personale qualificato in grado di consigliare le scelte più opportune soprattutto in caso di assunzioni croniche di altri medicinali, senza dare mai per scontato che i rimedi naturali siano innocui.

Il cranberry è efficace?

Diverse ricerche hanno cercato una risposta certa per quanto riguarda la specie umana, ma la sicurezza e l’efficacia di quest’integratore non sempre sono state dimostrate. Alcune delle malattie per cui viene usato il cranberry sono potenzialmente gravi, e dovrebbero essere valutate dal personale medico qualificato.

L’efficacia del cranberry nei casi seguenti rimane quindi piuttosto controversa:

  • Cura di sintomi e disturbi dell’apparato urinario. Il cranberry in polvere probabilmente migliora la qualità della vita negli uomini affetti da sintomi delle basse vie urinarie che hanno il PSA alto o soffrono di iperplasia prostatica benigna.
  • Prevenzione delle infezioni delle vie urinarie. Il succo o le compresse di cranberry potrebbero essere utili per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie nelle donne, anche gestanti. Nel complesso, le prove a favore dell’uso del cranberry non sono però incontrovertibili.
  • Prevenzione delle infezioni delle vie urinarie nei bambini con vescica neurogena.
  • Acidificazione delle urine. In grandi quantità il succo di cranberry potrebbe far diminuire il pH delle urine, rendendole più acide. Diversamente da quanto si pensava un tempo, l’acidificazione delle urine probabilmente non è il modo con cui il cranberry previene le infezioni delle vie urinarie. In questo campo sono necessarie ulteriori ricerche.
  • Urolitiasi. L’integratore può far aumentare l’escrezione urinaria degli ossalati, e quindi forse predisporre il paziente alla formazione di calcoli di ossalati, ma contestualmente fa anche aumentare l’escrezione di magnesio e di potassio, che fanno diminuire la formazione dei calcoli.
  • Prevenzione dei calcoli renali. Il succo, secondo le ricerche, diminuisce il calcio e gli ossalati nell’urina, ma aumenta il magnesio e il potassio. Non è quindi chiara la sua utilità per la prevenzione dei calcoli renali.
  • Miglioramento dell’assorbimento di vitamina B1 nei pazienti in terapia con gli antiacidi. Probabilmente il presunto effetto è dovuto all’acidità del succo anziché alla presenza di un principio attivo.
  • Proprietà antibatteriche.
  • Uso come antiossidante.
  • Antivirale e antifungino.
  • Prevenzione dei tumori.
  • Prevenzione delle malattie cardiovascolari. Secondo una ricerca su pazienti affetti da coronaropatie, l’uso del succo di cranberry rallenta il battito dell’arteria carotide, tuttavia sono necessarie ulteriori ricerche.
  • Diminuzione della placca dentale. La pianta potrebbe essere un alleato per la salute dei denti, tuttavia molti dei succhi attualmente in commercio sono ricchi di zuccheri.
  • Diabete
  • Prevenzione dell’infezione da H. pylori.
  • Diminuzione dei lipidi nelle persone obese o diabetiche.

Dosaggio
I dosaggi elencati nel seguito sono basati su ricerche scientifiche, pubblicazioni, usi tradizionali o sulle opinioni degli esperti. Molti integratori erboristici non sono ancora stati sottoposti a test approfonditi, quindi la loro sicurezza e la loro efficacia potrebbero non essere certe.
Le varie preparazioni possono contenere ingredienti in proporzioni diverse, anche se sono della stessa marca: quindi i dosaggi possono variare a seconda del prodotto. È quindi fondamentale leggere bene le etichette e chiarire i dosaggi con il medico prima di iniziare la terapia.
Adulti (età superiore ai 18 anni)
  • Come antiossidante: 250 ml di succo, tre volte al giorno per due settimane, oppure da 400 a 1.200 mg al giorno in capsule.
  • Per le malattie cardiovascolari: 480 ml di succo rinforzato (54% succo, 835 mg di polifenoli e 94 ml di antocianine) al giorno.
  • Per il diabete: 6 capsule, equivalenti a 240 ml, al giorno per sei settimane.
  • Per l’infezione da H. pylori 250 ml due volte al giorno per 90 giorni.
  • Per diminuire il colesterolo, l’equivalente di 240 ml di succo di cranberry al giorno per sei settimane.
  • Per i sintomi di infezione delle basse vie urinarie, una capsula con 500 mg di estratto di cranberry tre volte al giorno per sei mesi.
  • Per la sindrome metabolica, una tazza (240 ml) di succo di cranberry, due volte al giorno per otto settimane.
  • Per la prevenzione dei calcoli renali: un litro di succo di mirtillo al giorno per sette giorni. L’efficacia di questi dosaggi non è stata dimostrata.
  • Per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie, i dosaggi studiati variano dai 30 ai 480 ml di succo 2, 3 volte al giorno fino a 40 settimane, o 15-30 ml di succo puro non dolcificato al giorno.
  • Per le infezioni delle vie urinarie sono stati assunti 360-480 ml di succo di cranberry al giorno, fino a 21 giorni.

Bambini e adolescenti

Non ci sono sufficienti prove scientifiche a favore dell’uso di integratori a base di cranberry nei bambini.

Sicurezza

Gli integratori erboristici non sono strettamente regolamentati dalle autorità sanitarie, non c’è quindi nessuna garanzia che siano efficaci, puri o sicuri.

Gli effetti possono inoltre variare a seconda del paziente, vi consigliamo quindi di leggere sempre bene l’etichetta e di chiedere sempre consiglio al medico o al farmacista prima di iniziare una nuova terapia. Se avvertite degli effetti collaterali, recatevi immediatamente dal medico o al pronto soccorso.

Rischio di allergie

Il cranberry dovrebbe essere evitato da chi è allergico o manifesta un’ipersensibilità alle specie Vaccinum (cranberry e mirtillo), alle loro parti, o ai membri della famiglia delle Ericaceae. Chi è allergico all’aspirinadovrebbe evitare di bere grandi quantità di succo di cranberry.

Effetti collaterali

  • Chi è diabetico o soffre di intolleranza al glucosio dovrebbe consumare il succo di cranberry senza zucchero per evitare un’assunzione di zuccheri troppo elevata.
  • Ad alti dosaggi può causare mal di stomaco e diarrea; può inoltre far aumentare il rischio di calcoli renali in chi ha precedenti di calcoli di ossalati.
  • Serve particolare cautela se assumete gli anticoagulanti, come il warfarin o l’aspirina, oppure dei farmaci con effetto sul fegato.
  • Chi manifesta alterazioni nella funzionalità epatica dovrebbe usare l’integratore con cautela.
  • Particolare attenzione è consigliata a chi soffre di artrite reumatoide, perché i succhi acidi potrebbero far aumentare il dolore articolare.
  • La sicurezza dell’uso in gravidanza e durante l’allattamento non è ancora stata valutata con sicurezza, ma è ritenuto sicuro nelle quantità normalmente assunte con l’alimentazione.

Interazioni

Alcune ricerche dimostrano che l’assunzione contemporanea del warfarin (Coumadin®) e dei prodotti a base di cranberry può far aumentare l’INR, e quindi aumentare il rischio di emorragie.

In teoria, a causa del pH acido, il succo potrebbe contrastare l’effetto degli antiacidi; teoricamente, inoltre, potrebbe far aumentare gli effetti degli antibiotici sulle vie urinarie e l’escrezione di alcuni farmaci nelle urine. Può migliorare l’assorbimento della vitamina B12 nei pazienti che fanno uso di inibitori della pompa protonica, come l’esomeprazolo.

Alcune tinture possono avere un alto contenuto di alcol e possono causare il vomito se usante insieme al disulfiram o al metronidazolo.

Il succo può far aumentare l’escrezione di alcune erbe e integratori con le urine.

In teoria l’integratore può far aumentare il rischio di emorragie in chi assume altri integratori come l’aglio.

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Caro Filippo,

Questo particolare tipo di mirtillo rosso, il cranberry trova sicuramente un'utilità nella prevenzione della patologia dell'apparato renale, ma nel caso di patologia già presente non può essere considerato un farmaco risolutivo, bensì un integratore o adiuvante della terapia specifica.

Un po' come l'arnica o l'aloe in altri casi.

Quanto alla somiglianza nella fisiologia di uomo e cavia: è una bella domanda, alla quale si può rispondere solo parzialmente. Di certo molte vie metaboliche sono differenti ed è per questo che lottiamo da sempre contro il fai-da-te nella cura della cavia.

Il parere del veterinario esperto e affidabile è sempre fondamentale e sono certo che i medici più seri ed aggiornati sono pronti a prendere in considerazione input su queste terapie alternative, consigliando appropriatamente sulla possibilità e modalità di affiancare la terapia più convenzionale.

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Caro Filippo,

Questo particolare tipo di mirtillo rosso, il cranberry http://www.amicacavi...ta/page__st__20, trova sicuramente un'utilità nella prevenzione della patologia dell'apparato renale, ma nel caso di patologia già presente non può essere considerato un farmaco risolutivo, bensì un integratore o adiuvante della terapia specifica.

Un po' come l'arnica o l'aloe in altri casi.

Quanto alla somiglianza nella fisiologia di uomo e cavia: è una bella domanda, alla quale si può rispondere solo parzialmente. Di certo molte vie metaboliche sono differenti ed è per questo che lottiamo da sempre contro il fai-da-te nella cura della cavia.

Il parere del veterinario esperto e affidabile è sempre fondamentale e sono certo che i medici più seri ed aggiornati sono pronti a prendere in considerazione input su queste terapie alternative, consigliando appropriatamente sulla possibilità e modalità di affiancare la terapia più convenzionale.

quindi mi consigli in parole povere di andare da lui .. fargli vedere le caratteristiche e gli ingrediente di queste capsule per analizzare e vedere se ce'è qualcosa che a loro risulta intollerante o che gli farebbe male.. e valutare il tutto.. ho stampato adesso le caratteristiche e mandato alla casa produttrice una email ( SOLGAR , penso che sia una delle migliori come la JAMIESON ) per avere dettagliatamente le caratteristiche delle capsule .... meglio di cosi.. che ne dici?

cmq secondo la mia ignoranza sarebbe una cosa buona affiancare questa alternativa.. veterinario permettendo ...

non vorrei risultare presuntuoso agli occhi del VET se gli propongo questa cosa.. ma glielo dirò...!!

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Non si tratta di essere presuntuosi, ma attenti e premurosi verso la salute dei porcelli.

Probabile che indipendentemente dalla tua documentazione il veterinario sia già a conoscenza delle caratteristiche e possibilità offerte da prodotti naturali come i mirtilli cranberry.

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Non si tratta di essere presuntuosi, ma attenti e premurosi verso la salute dei porcelli.

Probabile che indipendentemente dalla tua documentazione il veterinario sia già a conoscenza delle caratteristiche e possibilità offerte da prodotti naturali come i mirtilli cranberry.

è lo so Paolo.. ma ogni testa è un tribunale.. ma cmq non credo farà negativa ;) ti farò sapere...

p.s. magari ci fosse una risoluzione definitiva potremo dire che l'efficacia del cranberry mirtillo è efficacie nei porcelli per le infezioni urinarie ( sempre con i vari antibiotici e consultazione del Veterinario.. )... :)

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