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paolo

Piante commestibili e innocue.

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Magnolia

Magnolia grandiflora

ing: magnolia

Da noi è coltivata soprattutto come specie ornamentale: è diffusa in parchi, viali e giardini. M. grandiflora ha grandi fiori bianchi profumatissimi.

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Malva

Malva sylvestris e Malva neglecta

ing: common mallow, high mallow fr: mauve

Piantina che fiorisce dall'aprile all'autunno con fiorellini appunto color malva (rosa scuro); viene coltivata come pianta medicinale e commestibile.

Malva neglecta si differenzia da M. sylvestris per il fatto di avere le foglie più rotonde.

Diffuse in tutta Italia.

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Melo

Malus domestica

ing: apple fr: pommier

E’ una pianta sicura. I rametti di melo vanno molto bene a porcellini e conigli perché sono ricchi di acqua, pectina, zuccheri nobili non diabetogeni e oligoelementi in abbondanza. Cautela comunque con i frutti molto zuccherini (vedi Valori nutrizionali - Frutta).

Diffuso in tutta Italia.

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Nocciolo

Corylus avellana

ing: hazel fr: noisetier

In Italia è coltivato in modo intensivo.

Tutta la pianta contiene sostanze attive molto nutritive ed energetiche, digeribili, non tossiche. I rametti sono sicuri.

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Noce

Juglans regia

ing: walnut fr: noyer

Pianta priva di tossicità, con principi attivi concentrati nel frutto (soprattutto oligoelementi e vitamine).

Diffuso in tutta Italia.

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Olmo

Ulmus spp.

ing: elm fr: orme

Albero commestibile a tutti i livelli.

L’olmo comune (U. minor) è diffuso in tutta Italia.

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Ontano

Alnus glutinosa

ing: alder fr: aune

Come per l'olmo.

L’ontano comune (A. glutinosa) è diffuso in tutta Italia.

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Pesco

Prunus persica

ing: peach fr: pêcher

I principi attivi sono concentrati nel frutto che è, ovviamente, commestibile, ponendo attenzione ad evitare l’ingestione di frammenti del nocciolo.

Diffuso in tutta Italia.

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Piantaggine

Plantago spp.

ing: plantain, waybread, lamb’s tongue fr: plantain

Le specie di piantaggine sono numerose, ma le più frequenti sono P. lanceolataP. major e P. media.

E' molto apprezzata in cucina ed è graditissima a conigli e cavie.

Diffusa in tutta Italia.

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Pioppo bianco e Pioppo nero

Populus alba e Populus nigra

ing: white poplar, english poplar fr: peuplier blanc, peuplier noir

In linea di massima il pioppo è una pianta commestibile badando però ad eliminare germogli e gemme, che rispetto alle altre parti contengono maggiormente salicina (precursore dell'acido acetilsalicilico o aspirina) e altri principi attivi come olio essenziale, resina, sostanze coloranti e tannini.

Tra i post del Forum risulta anche che taluni danno bastoncini di pioppo da rosicchiare ai porcelli senza effetti negativi.

La pianta è diffusa in tutta Italia.

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Platano

Platanus hybrida

ing: planetree fr: platane

Il platano comune diffuso da noi è in realtà un ibrido tra P. orientalis e P. occidentalis; è usato per ricavarne legname e a scopo ornamentale in viali, parchi e giardini.

La pianta non costituisce pericolo.

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Pungitopo o Ruscolo

Ruscus aculeatus

ing: butcher’s broom fr: fragon piquant, petit houx

I germogli sono noti anche come “asparagi selvatici” e utilizzati in cucina. Tra i componenti principali del pungitopo c’è il flavonoide rutoside (vitamina P). E’ pianta diffusa in tutta Italia, soprattutto con funzione ornamentale.

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Salice

Salix spp.

ing: white willow, weeping willow, osier fr: saule

In Italia, tra le specie spontanee italiane c’è il salice bianco (S. alba), mentre tra quelle esotiche trapiantate troviamo S. viminalis (coltivato per la produzione di vimini) e S. babylonica, o salice piangente. La corteccia di quasi tutte le specie contiene tannini e salicina (vedi Pioppo), ma i rametti sono sicuri.

S. alba e S. baylonica sono presenti in tutta Italia, mentre S. viminalis si trova in Sardegna e nelle regioni settentrionali.

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Silene o Bubbolina o Erba del cucco

Silene spp.

ing: bladder campion fr: silène

E’ facilmente riconoscibile per i fiorellini dal calice rigonfio. Esistono moltissime specie di silene, alcune delle quali molto diffuse, come S. vulgaris, S. inflata e S. alba. E' commestibile, ha un sapore delicato e le stesse proprietà degli spinaci.

Le diverse specie hanno diversa distribuzione, ma sono complessivamente presenti in tutto il territorio.

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Tiglio

Tilia platyphillos

ing: linden fr: tilleul

Trova un uso ornamentale, per la realizzazione di oggetti vari e nella farmacopea.

La pianta, soprattutto corteccia e rami giovani, è ricca di tannini, antociani, accido caffeico e olii essenziali, che però devono essere concentrati per esercitare la loro funzione. Complessivamente la pianta è sicura.

Il tiglio nostrano è diffuso in tutta Italia.

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Ulivo o Olivo

Olea europaea

ing: olive fr: olivier sp: aceituno

E’ una pianta ricca di sostanze attive, che si concentrano nelle foglie e nei frutti, mentre i rametti, soprattutto quelli giovani, possono essere dati a cavie e conigli senza problemi.

E’ diffuso in quasi tutta Italia (vedi immagine).

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Alloro o Lauro

Laurus nobilis

ing: laurel fr: laurier sp: laurel

Le foglie sono ricche di oli essenziali; i principi attivi nelle foglie e nei frutti sono dei terpeni. Per creare problemi occorrerebbe farne una scorpacciata.

Diffuso in tutta Italia; è spontaneo nel meridione, coltivato al nord.

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Verbena

Verbena officinalis

ing: vervain fr: verveine sp: verbena

Pianta commestibile molto diffusa nei prati e negli incolti; ha un aspetto quasi anonimo, foglie piccole e fiori quasi insignificanti posti su lunghi steli.

Le foglie sono abbastanza amare, quindi ad alcuni animali non è gradita; i porcellini la mangiano, i conigli non sempre.

Diffusa in tutta Italia.

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Vite da uva

Vitis vinifera

ing: wine grape fr: vigne

Il tronco e i rami della vite non hanno sostanze tossiche e sono quindi adatti per far sfogare i dentini di cavie e conigli, anche perché contengono silice, così utile a limare i dentini dei piccoli roditori.  Attenzione alla presenza di antiparassitari e verderame: meglio spellare i tronchetti e lavare i rami più piccoli.

Le specie ornamentali, come la vite americana, sono invece pericolose (vedi), mentre l’uva fragola (V. labrusca) va bene.

E’ diffusa in tutta Italia.

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Gramigna

Cynodon dactylon

ing: Bermuda grass fr: chiendent pied de poule sp : grama, agram

Pianta infestante ben nota, usata tipicamente come erba da prato per i giardini all’inglese

Appartiene, ovviamente, alla famiglia delle Graminacee; trova numerosi impieghi alimentari e farmacologici.

Steli e foglie dovrebbero essere commestibili, mentre semi e spighe non sono adatti nell’alimentazione della cavia.

E’ diffusa in tutto il territorio nazionale, dove cresce rapidamente durante la stagione calda.

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Bambù

Bambuseae spp.

ing: bamboo fr: bambou sp: bambù

Oltre 1000 specie originarie soprattutto dell’Asia e dell’America; non esistono invece specie spontanee in Europa.

Le foglie e i germogli crudi possono essere usati, se graditi, nell’alimentazione caviosa.

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Alloro o Lauro

Laurus nobilis

ing: laurel fr: laurier sp: laurel

Le foglie sono ricche di oli essenziali; i principi attivi nelle foglie e nei frutti sono dei terpeni. Per creare problemi occorrerebbe farne una scorpacciata, comunque sempre meglio proporne solo una fogliolina.

Diffuso in tutta Italia; è spontaneo nel meridione, coltivato al nord.

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Rosa canina

Rosa canina

ing: rose-hip fr: eglantine sp: agavanzo

E’ la specie di rosa spontanea più comune in Italia.

La rosa canina è molto utilizzata in farmacologia, erboristeria e cosmetica per l’elevato contenuto di principi attivi.

Di particolare interesse, per noi caviofili, il contenuto in vitamina C del frutto fresco, pari a 426 mg/100 grammi. Per questo motivo la pianta era molto considerata dalle popolazioni rurali povere, particolarmente in tempi di carestia. Addirittura, durante la seconda guerra mondiale negli Stati Uniti ne venne incoraggiata la coltivazione in tutto il paese.

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Stevia

Stevia rebaudiana

ing: stevia fr: stévia, chanvre d'eau sp: stevia

Pianta nota per le sue proprietà medicinali e, soprattutto, per il potere dolcificante delle sue foglie, molte volte superiore a quello del saccarosio, ma a zero calorie. I principi attivi sono lo stevioside e il rebaudioside A, presenti in tutta la pianta, ma concentrati nelle foglie.

Non se ne conoscono effetti negativi nell'umano e non ci sono dati sulle specie animali da compagnia.

Come sempre, consiglio solo assaggi.

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