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Fatamorgana

Animali/Uomini/Amore/Vita -1

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VITA/MORTE/AMORE

Ma come avviene che si manifesta la vita, qua, in questa terza dimensione?

L’argomento è molto complesso ma cerco di usare la semplicità per comprendere meglio.

Basta leggere le scritture sacre di qualsiasi provenienza per leggere che all’inizio esisteva un solo elemento, il caos che aveva tutto in sé, un vuoto totale ma con dentro tutto, un’energia primordiale che viveva di per sé, possiamo dire, per semplificare.

Ma tutta questa energia  creativa che viveva in unità e beatitudine, per sperimentare il suo stato ha deciso di provare l’esatto contrario e cioè la separazione ed ha iniziato a separarsi creando la molteplicità. Ogni parte creata, però, ha in se, tutta la potenzialità dell’unità.

Prendo in considerazione l’energetica cinese ed in particolare il Taoismo.

Il Taoismo è una filosofia che inizia da Lao Tzu. Il quale ha dichiarato che il Tao o Dao è l’inizio, l’avvio, l’immateriale che si rende manifesto ma è anche la via da percorrere per ritornare al Tao stesso. Lo rappresenta come un cerchio vuoto Wuji. Un vuoto non mancante di tutto ma un vuoto che contiene tutto in modo indifferenziato e indistinto, un caos ordinato, per così dire.

La rappresentazione grafica del Tao nel mondo fenomenico duale lo conosciamo tutti ed è il Taiji, quelle due virgole, bianca e nera, che sono contenute in un cerchio e rappresentano proprio la dualità ma non come divisione. Sono opposte e complementari, uno genera l’altro, in ognuna è contenuta il seme dell’altro (lo yin/yang).

Il Tao crea, genera col pensiero ed ecco che subito si manifesta il Due e dal due il Tre, dal tre i diecimila esseri, cita il Tao Te King.

Tra generatore(Uno) e generato (Due) c’è l’azione del generare (Tre), ecco la triade o trinità indispensabile perché tutto sia creato. E’ questa energia che è in grado di generare ed è chiamata la Grande Dea o Grande Madre.

Nella nostra cultura, questa energia generatrice è lo Spirito Santo.

In tutte le scritture di qualsiasi provenienza si trova il discorso della Trinità.

Noi abbiamo chiamato l’Uno col nome di Dio.

Questa energia ha dovuto abbassare la sua vibrazione sempre di più, sempre di più, finchè ha creato l’elemento fisico, la terra.

Si può dire che è caduto sempre più in basso perché densificando l’energia, che sta in alto, non può altro che abbassarsi e “cadere”.

Quando questa grande energia, ha “pensato” di generare, ha poi osservato la sua creazione e gli è piaciuto.

Le creature, per vivere, creare e godere delle loro future creazioni, avevano bisogno dell’unione con questa energia Vitale, che è solo d’amore e sacra, ma doveva essere discreta e quasi impalpabile per lasciare alla creatura potere decisionale. Ha visto che queste creature erano tutte proiettate verso l’esterno, alla scoperta della realtà che li circondava ed allora ha deciso di celarsi all’interno dell’essere umano per accompagnarlo in questo progetto senza interferire nelle sue scelte, il libero arbitrio, con la speranza che l’uomo si accorga di Lui e lo trovi, sperimentando così l’Unità nella dualità, come meta finale, per poi ritornare sottoforma di pura energia nell’Uno. E così via in un continuum eterno.

A questo punto, è necessario dire che per ritornare nella dimensione dell’energia, è necessario lasciare questo involucro che ci accompagna sulla Terra; diventa logoro, ingombrante, pesante, e consumato. Quando abbiamo finito di sperimentare in questa dimensione ce ne andiamo. Noi la chiamiamo “morte” e ne abbiamo paura perché nella nostra cultura la vediamo come fine di tutto. Nella realtà non è così.

Nella vita nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma. L’involucro, il corpo, ritorna alla terra perché lo reintegri nella sua struttura.

La nostra vera natura è quella di Esseri energetici, di luce, con intorno un corpo altrimenti non potremmo stare qui a sperimentare e “recitare” questa stupenda commedia che è la vita. E siamo tutti interconnessi proprio perché proveniamo dall’Uno unico per tutti.

Siamo talmente uniti tra noi che quando qualcuno evolve influenza anche gli altri perché l’energia si muove in continuazione e circola da uno all’altro.

Si può concludere dicendo, quindi, che la morte non esiste, quello che esiste è solo vita sotto varie forme.

Le scritture indiane sono feconde di spiegazione su quanto avviene dopo la morte fisica che danno consolazione a chi sta sperimentando il lutto. A tal proposito sto leggendo uno libro bellissimo: “Il libro tibetano del vivere e del morire”.

Per aiutare l’uomo a vivere sulla Terra ci sono stati dati i regni animali, vegetali e minerali per farne un buon uso. Utilizzare per ripararci dal freddo, curarci in caso il corpo fisico non funzioni correttamente, e per nutrirci e tutto ciò che serve per tenere in equilibrio l’ecosistema della Terra che ci ospita.

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