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paolo

Il sonno e il sogno nella cavia.

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Il sonno e il sogno nella cavia.

Si stima che il cervello umano consista di quasi 86 milioni di milioni di neuroni, ognuno dei quali può essere collegato con migliaia di altri mediante connessioni dette sinapsi, attraverso le quali le informazioni vengono trasferite da un neurone a un altro.

Disturbi neuropsichiatrici e neurocognitivi, compresi quelli del sonno, influenzano negativamente la struttura e la funzione delle sinapsi.

Il sonno è una attività fondamentale per la sopravvivenza di tutte le specie, alla stregua del cibo, dell'acqua e della riproduzione. Tutti dormono, dalle mosche alle balene.

La funzione vitale del sonno è stata ben dimostrata proprio nelle cavie e nei piccoli roditori, nei quali la privazione del sonno può causare la morte più rapidamente della privazione del cibo.

Se la necessità del sonno è chiara, meno chiara è la sua ragione d'essere; gli umani passano circa un terzo della loro vita dormendo, quindi il sonno deve avere un vantaggio evoluzionario ed essere di fondamentale importanza per una corretta funzione del cervello. Il sonno cronicamente ridotto e disturbato a causa del moderno stile di vita con elevati carichi di lavoro, turni, stress psicosociale e insonnia, è un serio problema.

La perdita di sonno influisce sulla plasticità strutturale del cervello e può alterarne le capacità in termini di prontezza, cognizione, umore e memoria.

Quando dorme il porcellino?

Le cavie sono animali crepuscolari, il che significa che i livelli maggiori di attività si riscontrano nelle prime ore del mattino e alla sera.

La cavia può dormire di notte, ma non disdegna neanche fare pisolini durante il giorno, soprattutto nel primo pomeriggio (per questo motivo è meglio farla uscire per la passeggiatina giornaliera verso l'ora di cena), in contrasto a quanto accade per gli altri roditori, che dormono preferenzialmente durante il giorno.

Il sonno della cavia non è quindi particolarmente dipendente da quegli stimoli esterni, come l'alternanza luce-buio e le variazioni di temperatura, che determinano i cosiddetti ritmi circadiani nella maggior parte dei viventi, dai batteri all'uomo.

Quanto dorme?

Non è facile valutare il tempo che le nostre cavie dedicano al sonno: si tratta comunque di un tempo variabile, attorno alle 6 - 10 ore. La cavia è considerata un "poor sleeper" ovvero un animale con minore necessità di sonno e sonno più frammentato rispetto a quello degli altri roditori.

Come dorme?

Il porcellino normalmente tiene gli occhi aperti anche mentre dorme. Quando guardiamo un porcellino particolarmente tranquillo dicendo: "dorme con gli occhi aperti!" sta realmente riposando.

In casa però, quando i porcellini arrivano a sentirsi molto sicuri e in condizioni realmente confortevoli, è possibile vederli dormire con gli occhi socchiusi o addirittura completamente chiusi.

La cavia non dorme mai stando in piedi, ma sempre sdraiata a terra. Quando si sente stanca sbadiglia e una volta profondamente addormentata può mostrare delle contrazioni involontarie delle orecchie (mioclonie), soprattutto i cuccioli.

Ovviamente è meglio non disturbarli mentre stanno dormendo.

Che cos'è il sogno?

Nell'uomo il sonno non è uno stato omogeneo, ma si possono distinguere due fasi: il sonno REM (da Rapid Eye Movement, rapidi movimenti oculari) e il sonno non-REM. La fase REM rivela una complessa architettura del sonno ed associata ad una corteccia cerebrale ben sviluppata.

Se semplificando identifichiamo il "sogno" con il sonno REM, allora non siamo i soli animali che sognano, perché anche altri mammiferi e gli uccelli hanno la fase REM.

L'importanza del sonno REM, e quindi del sogno, per il benessere dell'organismo è dimostrata dal fatto che la privazione del sonno, e specialmente di questa fase, è tollerata solamente per due notti consecutive. Dopo questo periodo, se il soggetto persiste nella situazione forzata di veglia possono insorgere stati allucinatori, delirio, stati confusionali, fino al coma ed alla morte.

Quanto sogniamo e quanto sogna il porcellino?

Nei mammiferi la quantità di sonno REM dipende da molti fattori.

Senz'altro dall'età: cuccioli e nidiacei "sognano" più degli adulti; per esempio, un gattino di una settimana trascorre in fase REM il 90% del tempo.

Dipende anche dalle abitudini di vita: prede facili (come la cavia) hanno brevi fasi REM, dormono a intervalli e complessivamente meno dei carnivori o degli animali di grossa taglia, che presentano fasi consistenti di sonno REM.

Dipende infine dalla maturità alla nascita. Infatti, la specie umana, relativamente matura alla nascita (come i gatti e i ratti), si colloca in una posizione intermedia tra i sognatori, con 2 ore di sonno REM su 8 ore di sonno complessivo.

Nei piccoli di animali che alla nascita presentano un cervello ben sviluppato, come cavie o babbuini, la quantità di sogno, un'ora di sonno REM, è inferiore rispetto a quella dei coetanei che nascono con cervelli meno sviluppati.

Sappiamo che il sonno REM è presente nella cavia già nella seconda metà della gestazione (i piccoli sognano già nella pancia della mamma!).

Riassumendo.

La cavia dorme relativamente poco, con gli occhi aperti e ha solo un'ora di sonno REM al giorno, alla nascita e da adulta; nasce completamente formata, con gli occhi aperti, con la termoregolazione funzionante, cammina dopo un'ora e può mangiare cibo solido entro un giorno dalla nascita.

Ovvero la cavia in natura è preda di molti animali e questi adattamenti le consentono di rimanere sempre all'erta, quasi già dalla nascita, pronta a scappare al minimo suono o movimento sospetto.

Una ragione in più per coccolare e viziare i nostri porcellini!

Riferimenti bibliografici.

- Beani L. Animali che sognano: ipotesi sul valore adattativi dei sogni. In: Bresciani M. Sogno e sogni. Natura, storia e immaginazione. Olschkli ed., 2005: 155-161.

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- Valatx JL. The ontogeny and physiology confirms the dual nature of sleep states. Arch Ital Biol 2004; 142: 569-580.

- Raven F e coll. The role of sleep in regulating structural plasticity and synaptic strength: implications for memeory and cognitive function. Sleep Medicine Reviews 2018; 39: 3-11.

Modificato da paolo
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