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Simo74

I giorni della Merla

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Buongiorno a tutti...eccoci entrare con oggi nei cosiddetti "Giorni della merla".

per celebrare questo particolare periodo dell'anno ho spulciato qua e là per trarre qualche informazione. Ho trovato su un sito "portale bambini" questo breve e simpatico racconto che volevo condividere con voi...e a parte le leggende, da ieri ad oggi, qua dalle mie parti l'aria è davvero cambiata: si è fatto freddo le temperature molto rigide!

Speriamo che la merla passi in fretta...

LA LEGGENDA DEI TRE GIORNI DELLA MERLA

I giorni della Merla sono gli ultimi tre giorni di gennaio, il 29, il 30 ed il 31. Secondo la tradizione popolare, sono i tre giorni più freddi dell’anno. La meteorologia ha smentito questa diceria popolare, che però è oggetto di meravigliose leggende per bambini.

La leggenda più conosciuta che spiega il significato dei giorni della Merla è quella che parla dei merli e dell’Inverno. Si tratta di un’antica leggenda popolare,raccontata ai bambini di generazione in generazione, da un mondo contadino che nelle leggende trovava uno strumento per tramandare i segreti della natura e del suo ciclo.

Dovete sapere che i merli, un tempo, avevano delle bellissime piume bianche e soffici.Durante il gelido inverno, raccoglievano nei loro nidi le provviste per sopravvivere al gelo, in modo da potersi rintanare al calduccio per tutto il mese di gennaio. Sarebbero usciti solo quando il sole fosse stato un poco più caldo e i primi ciuffi d’erba avessero fatto capolino tra i cumuli di neve.Così, aspettarono fino al 28 di gennaio, poi uscirono. Le merle cominciarono a festeggiare, sbeffeggiando l’Inverno: anche quell’anno ce l’avevano fatta; il gelo, ai merli, non faceva più paura! Tutta questa allegria, però, fece infuriare l’inverno, che decise di dare una lezione a quegli uccelli troppo canterini: sulla terra calò un vento gelido, che ghiacciò la terra e i germogli insieme ad essa. Perfino i nidi dei merli furono spazzati via dal vento e dalla tormenta. I merli, per sopravvivere al freddo, furono costretti a rintanarsi nei camini delle case. Lì, il calduccio li riscaldò e permise loro di resistere a quelle giornate. Solo a febbraio la tormenta si placò e i merli poterono riprendere il volo. La fuliggine dei camini, però, aveva annerito per sempre le loro piume bianche: fu così che i merli divennero neri, come li possiamo vedere oggi.

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