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paolo

La presenza di un cane riduce lo stress nelle famiglie con bambini autistici.

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La condizione della famiglia di un soggetto autistico è particolarmente complessa; anche nelle famiglie dotate di livello socio-economico elevato, quindi potenzialmente più competenti, le peculiarità del disturbo autistico mettono a dura prova la capacità di adattamento dell’intero nucleo.

Diversi studi hanno dimostrato come i genitori di disabili siano più soggetti a divorzio e molti autori hanno documentato un elevato livello di disagio e stress in questi genitori, soprattutto nelle madri.

C'è un crescente interesse per la terapia assistita da animali nel trattamento dei disordini autistici, ma limitate ricerche sul possesso di un cane per migliorare la vita dei soggetti coinvolti.

Questo studio è il primo che esplora gli effetti a lungo termine del possesso di un cane d’affezione sul benessere delle famiglie in cui è presente un bambino autistico.

Dove era presente un cane il funzionamento familiare era significativamente migliore rispetto alle famiglie nelle quali il cane non era presente. Lo stress parentale passava da un livello clinicamente elevato a un livello normale nel 20% dei genitori.

Per quanto riguarda le disfunzioni nell'ambito dell'interazione tra genitore e figlio autistico, una riduzione era presente solo nel gruppo con cane d'affezione.

Inoltre, nella persona principalmente incaricata di occuparsi del bambino autistico, il livello di stress diminuiva con l'aumento dell'attaccamento al cane.

Oltre ai benefici osservati nella terapia assistita con animali per i bambini autistici, questo nuovo studio evidenzia gli effetti positivi del possesso di un cane d’affezione su tutto il nucleo familiare, con miglioramenti progressivi e a lungo termine.

Riferimento:

Hall SS e coll. The long-term benefits of dog ownership in families with children with autism. Journal of Veterinary Behavior 2016; 13: 46-54.

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L'autismo, di cui ho esperienze indirette, così come avere all'interno del nucleo famigliare delle situazioni di Handicap grave da gestire hanno sempre effetti dirompenti.

In primo luogo perchè le strutture di sostegno sono ampiamente insufficienti.

Chiunque abbia avuto esperienze con malati di Alzheimer o con malati con patologie gravemente invalidanti sa quanto nel tempo quella situazione divenga logorante e quanto incida sugli equilibri delle persone all'interno del nucleo famigliare.

Ed inevitabilmente accade che i rapporti personali si logorano perchè la consuetudine e la normalità divengono optional. Avendo ognuno delle sensibilità personali diverse, accade che i prezzi che si è disponibili a pagare abbiano una differente valutazione e conseguentemente ecco che nascono attriti e incomprensioni perchè la vita di ognuno è unica ed è anche comprensibile che ci sia chi non è disposto a rinunciarvi o a sacrificarla oltremodo.

D'altra parte il dilemma a cui, in questi casi, si è sottoposti è se affidare il proprio caro ad una struttura (casa di riposo) che, esperienza insegna, ne agevola in breve il trapasso, oppure rinunciare al proprio vivere per prestare assistenza al vivere altrui.

Non è scelta agevole ed implica radicate convinzioni personali che prima che religiose sono morali.

Penso spesso al dramma di quei genitori che avendo ad esempio un figlio piccolo autistico si trovano di fronte a quella feroce condanna: fine pena mai.

E penso anche a quelle famiglie che per decenni hanno gestito questo problema in proprio ed avvicinandosi alla vecchiaia vivono l'ulteriore dramma di non sapere a chi affidare “dopo” questa loro creatura particolare.

Entrambi i casi a mia diretta e frequentata conoscenza.

Capite bene che di fronte a tale sofferenza ogni nostro patema d'animo subisce una ricollocazione.

E capite anche che un paese civile debba destinare risorse per occuparsi di questi sfortunati perchè quel disagio a lungo andare diventa invalidante anche per chi gli sta intorno.

Venendo quindi allo specifico, non so se la presenza di un cane contribuisca alla diminuzione dello stress nell'ambito di famiglie con problematiche di questo tipo. A fiuto direi di si.

Ma estenderei la cosa anche ad altri animali, con cui ovviamente sia possibile interagire, che forniscono distrazione ed evasione da una realtà opprimente. Questo in linea di principio mi sento di poterlo affermare. Fonte: il mio vissuto. Quindi vale per uno.

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