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paolo

La domesticazione del gatto.

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Dato che i gatti non mancano nelle nostre case, mi permetto di postare queste brevi note.

Il gatto domestico (Felis silvestris catus) è un pet molto popolare, rappresentato da circa 600 milioni di esemplari in tutto il mondo.

Gli antenati del gatto e dell'uomo si sono separati da un progenitore comune circa 92 milioni di anni fa.

Gli antichi gatti selvatici del Vicino Oriente (Felis silvestris lybica) sono i progenitori degli attuali gatti domestici.

La convivenza tra il gatto e l'uomo inizia in tempi remoti.

La più antica testimonianza di un'interazione fra le due specie risale a circa 9500 anni fa: una sepoltura a Cipro contenente uno scheletro umano e uno di gatto selvatico, insieme a ricche offerte, fornisce evidenza di una speciale interazione fra i due.

Ma poco si sa sul lungo periodo di domesticazione successivo.

I resti di un gatto selvatico con una frattura della zampa anteriore curata dagli umani, nell'Alto Egitto di 5500 anni fa, testimoniano l'attenzione per la specie da parte degli antichi Egizi.

Sempre dall'Egitto, dal Medio Regno di 4000 anni fa, proviene l'evidenza di un gatto domestico. Sebbene il commercio dei gatti fosse proibito nell'antico Egitto, essi furono comunque esportati verso la Grecia e da lì verso l'Europa.

I gatti devono avere goduto di uno status speciale nelle antiche civiltà neolitiche del Medio Oriente, come suggerito dal ritrovamento di figurine in pietra o argilla in diversi siti archeologici di Siria, Turchia e Israele.

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Le prime testimonianze in Cina risalgono invece a 5000 anni fa, nei villaggi agricoli dello Shaanxi.

E' possibile che l'addomesticamento abbia avuto luogo agli esordi dell'agricoltura, quando il grano immagazzinato attirava i roditori, già allora presenti tanto nel Medio Oriente quanto a Cipro; i gatti venivano quindi incoraggiati a risiedere nei villaggi per controllare i topi. Un simile scenario è stato proposto anche per l'antico Egitto, dove in un antico dipinto (XX-XIX secolo a.C.) troviamo raffigurato un gatto domestico che si oppone a un roditore.

A differenza di quanto è avvenuto per molte altre specie di mammiferi, la selezione delle razze del gatto (attualmente oltre una trentina) è stata realizzata privilegiando criteri estetici, piuttosto che funzionali.

Il processo di domesticazione del gatto ha lasciato tracce nel suo genoma; è stato possibile identificarle comparandone il genoma con quello di alcune razze di gatto selvatico e di altre specie di mammiferi (uomo, tigre, cane, bue).

I ricercatori hanno appurato che la domesticazione ha influito su alcune caratteristiche comportamentali favorendo i geni legati a memoria, paura condizionata e apprendimento mediante l'associazione stimolo-ricompensa, probabilmente correlati con un'evoluzione verso una maggiore docilità.

Inoltre, la selezione naturale ha influito sui processi sensoriali degli animali addomesticati.

Sono stati favoriti alcuni geni che hanno migliorato l'acuità uditiva su un'ampia gamma di frequenze sonore rispetto agli altri felidi e al loro antenato comune; il rovescio della medaglia è che mutazioni di tali geni possono portare a sordità dell'animale.

Si osserva inoltre un potenziamento dei geni implicati nella visione notturna, mentre l'olfatto è divenuto meno ricco di quello del cane, con la sola eccezione dei geni che codificano i recettori olfattivi per i feromoni (molecole prodotte da ghiandole esocrine che inviano segnali ad altri individui della stessa specie) che diventano 21, contro i “soli” 8 del cane; ne risulta che il gatto fa un forte affidamento sulla segnalazione chimica olfattiva per la comunicazione sociale.

Ancora, i geni coinvolti nel metabolismo dei lipidi hanno subito una proliferazione per adattare la specie a una dieta iperproteica (oltre il 70% di carne), analogamente a quanto osservato nell'orso polare. I gatti sono quindi in grado di sintetizzare diversi acidi grassi e di tollerare una dieta particolarmente ricca di grassi saturi o insaturi, senza che ciò influisca sui livelli di lipidi nel sangue, fattori di rischio ben noti per le malattie cardiovascolari dell'umano.

Riferimenti bibliografici:

Hu Y e coll. Earliest evidence for commensal processes of cat domestication. Proceedings of the National Academy of Sciences U.S.A. 2014; 111: 116-120.

Vigne J-D e coll. Early taming of the cat in Cyprus. Science 2004; 304: 259.

Montague MJ e coll. Comparative analysis of the domestic cat genome reveals genetic signatures underlying feline biology and domestication. Proceedings of the National Academy of Sciences U.S.A. 2014 Nov 10. pii: 201410083.

Meredith RW e coll. Impacts of the Cretaceous terrestrial revolution and Kpg extinction on mammal diversification. Science 2011; 334: 521-524.

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