Vai al contenuto
paolo

Dermatosi da parassiti e funghi in cavie e altri esotici in Campania

Recommended Posts

D'Ovidio D, Santoro D. Survey of zoonotic dermatoses in client-owned exotic pet mammals in southern Italy.

Zoonoses and Public Health 2014 Feb 8 [Epub ahead of print]

Diverse specie di mammiferi esotici vivono con gli umani in qualità di animali da compagnia. Le patologie cutanee sono una causa frequente di malattia in questi animali e molte di esse hanno un potenziale zoonotico (zoonosi: malattia infettiva che può essere trasmessa dagli animali all'uomo).

Le più comuni zoonosi con manifestazioni dermatologiche negli esotici da compagnia includono infezioni da parassiti o funghi; le infezioni batteriche e virali sono invece meno comuni.

La trasmissione agli umani avviene principalmente per contatto diretto con gli animali infetti, ma anche a causa di ambienti contaminati o mediante altri animali vettori.

Oggetto dello studio era determinare la frequenza e il tipo di dermatosi zoonotiche in pet esotici nell'Italia meridionale. Allo scopo furono valutate retrospettivamente 655 registrazioni cliniche di pet esotici esaminati tra il 2011 e 2012 da venti veterinari di cliniche private nell'area di Napoli.

Le specie in esame erano coniglio (455), cavia (93), furetto (64), porcospino (19), cincillà (13) e ratto (11).

In 81 (12.5% del totale) animali fu identificata una patologia cutanea: 46 con infezioni fungine e 35 con parassiti.

I parassiti in assoluto più frequenti nella casistica erano Cheyletiella parasitovorax (14.9%),molto comune nei conigli, ma anche negli altri mammiferi, Trixacarus caviae (8.6%) e Sarcoptes scabiei (7.4%)

Tra le 93 cavie prese in considerazione dallo studio, 30 risultarono affette: 23 con funghi, 7 con parassiti.

In tutti i casi il parassita era Trixacarus caviae e il fungo Trichophyton mentagrophytes.

I principali segni clinici erano prurito intenso, alopecia, formazione di croste e diradamento del pelo.

I risultati di questa rassegna confermano che i mammiferi esotici da compagnia possono fungere da portatori per molti patogeni contagiosi. Il ruolo del medico veterinario è cruciale nel prevenire l'occorrenza delle malattie trasmissibili dai pet, particolarmente negli adulti immunocompromessi e nei bambini, vengono frequentemente in contatto con i piccoli ospiti esotici.

E' stato infatti stimato che nelle case con animali infestati anche 20% dei proprietari sono infetti; le lesioni pruriginose prodotte nei pet sono anche i principali segni clinici riportati dagli umani.

Colture fungine su animali asintomatici sarebbero raccomandate per i pet appena acquistati per riconoscere gli animali portatori asintomatici e prevenire la trasmissione di dermatofitosi ai proprietari e ai pet già presenti.

Si deve anche ricordare che un adeguato esame del pet e un trattamento preventivo sono cruciali per S. scabiei (riscontrato in conigli e furetti) perchè la scabbia umana è un comune problema di salute mondiale con una stima di 300 milioni di individui affetti.

D'Ovidio D, Santoro D. Prevalence of fur mites (Chirodiscoides caviae) in pet guinea pigs (Cavia porcellus) in southern Italy. Veterinary Dermatology 2014 Jan 29 [Epub ahead of print]

Chirodiscoides caviae è l'acaro più comune del porcellino d'india; si tratta di un acaro del pelo specie-specifico della cavia (ma forse può infestare anche il ratto). L'infestazione generalmente è asintomatica. Il parassita si attacca alla porzione di pelo più vicina al corpo della cavia, particolarmente nella zona delle ascelle, inguine, torso e perineo. Il ciclo vitale dell'acaro dura circa 14 giorni e si svolge interamente sul pelo dell'ospite; la trasmissione avviene soprattutto attraverso contatto diretto.

Gli autori hanno esaminato retrospettivamente i dati clinici di 131 cavie da cliniche veterinarie private che servivano pet shop e proprietari privati in Campania nel periodo agosto 2012 – luglio 2013.

In 42 cavie (32%) è stato riscontrato C. caviae; di queste 28 (66.6%) provenivano da negozi, le restanti da privati.

31 dei porcelli affetti (73.8%) erano asintomatici, mentre 11 (26.2%) mostravano segni clinici (prurito, alopecia, eritema, desquamazione). L'area maggiormente interessata era quella lombosacrale.

Una possibile spiegazione per l'alta frequenza di C. caviae nei porcellini può essere il modo di trasmissione, per contatto fisico, e la natura sociale di questi mammiferi; i porcellini normalmente cercano il contatto tra loro e tendono a accalcarsi in presenza di un potenziale predatore.

Si ipotizza che i porcelli provenienti dai pet shop siano più frequentemente portatori dell'acaro rispetto ai porcelli di proprietari privati. La maggior frequenza del parassita nelle cavie dei pet shop potrebbe essere dovuta al fatto che spesso nei negozi più cavie condividono la stessa gabbia, cosa che può facilitare la trasmissione di parassiti da un animale a un altro; inoltre, lo studio ha accertato l'uso preventivo di antiparassitari nelle cavie di casa.

L'alta frequenza di questo parassita deve essere considerata come potenziale causa di dermatite pruriginosa nel porcellino d'india. Inoltre, anche se l'infestazione da acaro non è usualmente associata a segni clinici, sarebbe opportuno fare la ricerca di C. caviae in tutti i porcellini appena arrivati, particolarmente in quelli che provengono dai negozi.

Figura. Acari (indicati dalle frecce) sul pelo di un porcellino infestato (l'immagine proviene dall'articolo citato).

post-1528-0-27466500-1392297699_thumb.pn

Share this post


Link to post
Share on other sites

Penso che questo interessante documento possa essere inserito nella scheda sui parassiti come ulteriore approfondimento. Che dici Paolo?

Grazie, in realtà è già "pinned" quindi vale come ulteriore approfondimento, con il pregio di essere basato su casistiche nostrane.

Share this post


Link to post
Share on other sites

I ricercatori di cui sopra hanno pubblicato un ulteriore aggiornamento:

D'Ovidio D e coll. Prevalence of dermatophytes and other superficial fungal organisms in asymptomatic guinea pigs in Southern Italy.

Journal of Small Animal Practice 2014 Apr 3 [Epub ahead of print]

Sappiamo che i porcellini d'india sono una potenziale fonte di dermatofiti (funghi) in grado di infestare l'umano, specialmente bambini e individui immunosoppressi.

L'indagine in oggetto intendeva raccogliere dati epidemiologici riguardo l'infestazione da funghi patogeni o saprofiti in porcellini asintomatici nell'Italia meridionale.

Allo scopo sono stati esaminate 200 cavie provenienti da pet shops o da proprietari afferenti a cliniche veterinarie private in Campania, nel periodo agosto 2012 – settembre 2013. Si trattava di 95 maschi e 105 femmine, di età compresa tra 1 mese e 4 anni (media 1,1 anni) e di peso variabile tra 66 e 1200 grammi (media 540 grammi).

Dermatofiti patogeni furono identificati in 9 porcellini (4,5%); si trattava rispettivamente di Scopulariopsis in 7 ed Epidermophyton in 2.

Dermatofiti saprofiti furono invece isolati in 151 (75,5%) degli animali arruolati nello studio.

Tra le specie più rappresentate: Mucor (40%), Aspergillus (17%), Penicillium (13%), Alternaria (8,5%).

Il risultato relativo alla frequenza di patogeni, quasi 5%, è in linea con indagini precedenti realizzate in altre nazioni, ma contrariamente agli altri studi fin qui pubblicati, i patogeni isolati non erano Tricophyton mentagrophytes e Microsporum canis.

Per quanto riguarda i due funghi patogeni isolati: Epidermophyton è presente in umani con dermatofitosi o onicomicosi; anche Scopulariopsis induce onicomicosi e altre micosi cutanee e infezioni generalizzate nell'uomo. Nel presente studio le specie di Scopulariopsis furono tutte isolate da cavie provenienti dai pet shops.

In conclusione, gli autori sottolinenao come l'assenza di segni e sintomi nei porcellini d'india portatori possa aumentare il rischio di trasmissione di funghi patogeni agli umani, particolarmente ai bambini e agli individui immunocompromessi.

post-1528-0-02464000-1397222101_thumb.pn

Epydermophyton in coltura in agar e i suoi microconidi (ife settate).

post-1528-0-26796900-1397222113_thumb.pn

Scopulariopsis in agar e microconidi.

Immagini tratte dall'articolo citato.

Share this post


Link to post
Share on other sites

Il messaggio che proviene anche da questo ulteriore studio dovrebbe essere ormai bene recepito.

La cavia può essere portatrice di diversi parassiti, funghi compresi, alcuni dei quali patogeni anche per l'uomo; l'assenza di sintomi o di segni cutanei rende difficile riconoscerne la presenza.

I soggetti umani più deboli (bambini, malati o soggetti immunocompromessi) possono essere infestati da questi parassiti e sviluppare una patologia.

Per questo è fondamentale la visita presso un veterinario esperto quando si porta in casa un nuovo ospite cavioso, unitamente a un periodo di "quarantena" per impedire il contagio degli umani e degli altri pelosi eventualmente presenti in casa.

Share this post


Link to post
Share on other sites

Ciao a tutti!!! Uff.. Preso appuntamento dal veterinario.. Ma ho paura che tartufo abbia un funghetto... Che ha già passato a me, essendo molto debole il mio sistema immunitario ... È possibile si manifesti in pochi giorni?

Share this post


Link to post
Share on other sites

Ciao a tutti!!! Uff.. Preso appuntamento dal veterinario.. Ma ho paura che tartufo abbia un funghetto... Che ha già passato a me, essendo molto debole il mio sistema immunitario ... È possibile si manifesti in pochi giorni?

In pochi giorni è alquanto improbabile che una micosi possa rendersi evidente; e per averla passata a te Tartufo dovrebbe essere già pesantemente infestato, con evidenti segni sulla cute. Forse potrebbe averti passato qualche acaro.

Comunque una visita dal veterinario per lui e una dal medico di fiducia per te sono certamente utili.

Share this post


Link to post
Share on other sites

Ti ringrazio per le tue risposte sempre così rapide e esaustive!! Lui ha il pelo piuttosto folto, anche se in alcuni punti ho notato come dei nei bianchi.. Però non si gratta.. Venerdì ha la sua prima visita e non vedo l'ora, per fugare ogni dubbio! :-) io purtroppo ho la pelle molto delicata e mi irrito con niente. Intanto disinfetto la gabbia ogni giorno con acqua e bicarbonato... Voglio che stia il meglio possibile:-)

Share this post


Link to post
Share on other sites

Puoi usare una soluzione di bicarbonato per pulire pelo e cute di Tartufo, quotidianamente; frizioni un po', delicatamente, poi asciughi con un panno morbido o una leggera "fonata". Poi una bella spazzolatina del pelo. Fallo su un panno bianco o chiaro e vedi se cade qualcosa dal pelo.

Share this post


Link to post
Share on other sites

Puoi usare una soluzione di bicarbonato per pulire pelo e cute di Tartufo, quotidianamente; frizioni un po', delicatamente, poi asciughi con un panno morbido o una leggera "fonata". Poi una bella spazzolatina del pelo. Fallo su un panno bianco o chiaro e vedi se cade qualcosa dal pelo.

Grazie mille!! Lo farò sicuramente!

Share this post


Link to post
Share on other sites

Join the conversation

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, Accedi Ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Reply to this topic...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
×
  • Crea Nuovo...