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paolo

Acqua, urina, calcoli e altro.

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Cincilla (Chinchilla laniger) e porcellino d'india (Cavia porcellus) sono roditori caviomorfi sud-americani che vivono in un habitat semi-arido. I cincillà, in particolare, hanno sviluppato specifici adattamenti fisiologici per far fronte alla limitata disponibilità d'acqua tra cui urine altamente concentrate, basso contenuto di acqua nelle feci e ridotta perdita d'acqua per evaporazione; i porcellini d'india sembrano invece mancare di tali adattamenti.

Numerose patologie sono collegate all'apporto di acqua quando queste specie sono tenute come pet, quali un aumentato rischio di infezioni delle vie urinarie, stipsi e urolitiasi (calcolosi) delle vie urinarie (l'urolitiasi è al sesto posto fra i motivi per cui i porcellini d'india sono presentati al veterinario).

Nel cincillà e nella cavia gli uroliti sono costituiti prevelentemente da carbonato di calcio (nel 88% e 93% dei casi, rispettivamente), però l'urolitiasi si osserva più frequentemente nella cavia che nel cincillà. Il dato può essere spiegato dal diverso metabolismo del calcio: la cavia si libera dal calcio in eccesso principalmente con le urine (fino al 75%, similmente al coniglio), mentre i cincillà eliminano 80% del calcio in eccesso attraverso le feci e solo 1-3% attraverso le urine.

Ove la disponibilità d'acqua scarseggi, il ridotto consumo porta a urine più concentrate, con aumento della probabilità di conglomerazione di uroliti e, di conseguenza, della calcolosi.

La diminuita frequenza nell'urinare quando l'accesso all'acqua è limitato può anche favorire l'infezione batterica della vescica.

I cincillà sono particolari fra i roditori caviomorfi per il loro colon estremamente lungo che probabilmente facilita il riassorbimento dell'acqua durante la formazione delle feci e consente così di poter limitare il requisito di acqua. A questo limitato fabbisogno contribuisce anche il fatto che nel cincillà l'eliminazione del calcio mediante le urine è assolutamente marginale.

L'eliminazione del calcio attraverso le urine è stata interpretata come un particolare adattamento alla fermentazione microbica di fibre vegetali nell'intestino, perchè la flora batterica intestinale richiede fosfati, che potrebbero essere complessati dal calcio e resi indisponibili se quest'ultimo non viene eliminato dall'intestino.

In questi animali esiste una forte correlazione tra consumo d'acqua e assunzione di cibo, quindi una limitazione della disponibilità di acqua potrebbe avere conseguenze sul loro stato nutrizionale; anche per questo si raccomanda che ci sia sempre accesso illimitato all'acqua da bere.

E particolarmente con il clima caldo i cincillà e le cavie che non hanno accesso a sufficiente acqua da bere potrebbero soffrire di disidratazione con disordini circolatori e morte.

Nel presente studio gli animali ebbero la possibilità di scelta se bere dal beverino con beccuccio o dalla vaschetta aperta.

Tutti i cincillà preferivano le vaschette, mentre le cavie mostravano preferenze individuali.

Negli studi sui conigli nani questi preferivano inequivocabilmente le vaschette aperte; probabilmente perchè in animali di superiore dimensione la vaschetta consente di bere un maggior quantitativo in un tempo minore,

mentre il beverino a beccuccio richiede un accesso illimitato per assicurare lo stesso quantitativo.

Nelle specie di roditori di dimensioni inferiori e con cavità orale più piccola la quantità di acqua rilasciata dal beverino a beccuccio può essere comunque adeguata.

Dopo solo 6 ore di limitazione dell'acqua, gli effetti compensatori fisiologici della bassa assunzione d'acqua erano evidenti nei conigli, come diminuzione delle urine e aumento del contenuto secco di urine e feci.

Si deduce che la scelta del metodo per offrire l'acqua può avere conseguenze rilevanti per la salute e il benessere dei piccoli pets.

I cincillà avevano un consumo di acqua significativamente inferiore a quello dei porcellini, indicativo di un particolare adattamento specie-specifico all'aridità.

In condizioni più difficili, quali un clima molto caldo, o in presenza di infezioni del tratto urinario, o in comunità dove l'accesso all'acqua potrebbe essere più limitato per gli animali di rango inferiore, il poter disporre di acqua dalla vaschetta può essere vantaggioso.

Fornire l'acqua ai cincillà per mezzo delle vaschette tradizionalmente non è raccomandato; a causa della mancando uno strato sebaceo protettivo nella loro pelliccia, una volta bagnata può causare ipotermia, con alcuni casi aneddotici di morte riportati. E comunque la pelliccia del mento una volta bagnata si arruffa e può causare dermatiti.

Fonti:

- Bozinovic F, Gallardo P. The water economy of South American desert rodents: from integrative to molecular physiological ecology. Comparative Biochemistry and Physiology 2006; 142; 163-172.

- Hagen K e coll. Drinking preferences in chinchillas (Chinchilla laniger), degus (Octodon degu) and guinea pigs (Cavia porcellus). Journal of Animal Physiology and Animal Nutrition 2014 Jan 9 Epub ahead of print

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A mio parere la scheda desunta dagli articoli citati offre diversi spunti pratici.

1. La calcolosi nella cavia non è evento infrequente; infatti abbiamo dedicato una scheda () e numerose discussioni all'argomento.

2.Se la cavia soffre di calcoli o ha un'infezione delle vie urinarie deve avere a disposizione dell'acqua e sarebbe importante riuscire a farla bere.

3. L'acqua deve essere sempre presente nella gabbia o recinto, anche se sembra che i porcellini non se ne servano; un'alimentazione un po' più secca o un clima più caldo possono indurre la sete.

4. La scelta del modo di offrire l'acqua è importante. Nel beverino chiuso l'acqua non si imbratterà, mentre la vaschetta è più facile da igienizzare. Qualora sia necessario offrire più acqua (caldo, calcoli, infezioni urinarie) la vaschetta potrebbe essere preferibile, lavandola spesso, ma si deve porre attenzione che gli animali non si inzuppino o non si maceri il pelo sotto la gola.

5.In definitiva la vaschetta sarebbe da offrire in momenti particolari e per un periodo di tempo limitato.

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Grazie Paolo!!

Visto che da domenica avrò a che fare con un caviotto che un anno fa è stato operato a causa di un grosso calcolo, mi è proprio utile!

A parte un'alimentazione con poco calcio e qualche pezzetto in più di pellet per invogliarlo a bere, ci sono altri accorgimenti da prendere??

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Grazie Paolo!!

Visto che da domenica avrò a che fare con un caviotto che un anno fa è stato operato a causa di un grosso calcolo, mi è proprio utile!

A parte un'alimentazione con poco calcio e qualche pezzetto in più di pellet per invogliarlo a bere, ci sono altri accorgimenti da prendere??

Si può usare acqua molto leggera, come quelle pubblicizzate per noi umani povere di sali, ed eventualmente farlo bere forzatamente con la siringhina in modo che faccia tanta plin plin.

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Grazie Paolo dell'approfondimento!

Anch'io sono anni che uso il beverino...all'inizio con Teo eTommy provai con una ciotola ma oltre ad averla anche rovesciata era diventata in poche ore una palude malsana.. <_<

Sono quindi passata al beverino, prima a pallina e ora a spillo, e devo dire che è comodo e noto che i pelosi se ne servono tranquillamente.

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