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paolo

Piante pericolose.

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Evonimo o Berretto del prete o Fusaggine o Fusaria

Euonymus europaeus

ing: spindle fr: bois-carré, bonnet-de-prêtre

Pianta spontanea, talvolta utilizzata a scopo ornamentale.

Tutta la pianta è pericolosa per la presenza di diversi glicosidi, saponine e alcaloidi.

E’ presente in tutta Italia.

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Felce maschio

Dryopteris filix-mas

ing: fern fr: fougère

Questa felce è la più comune nei nostri boschi.

La parte velenosa è soprattutto il rizoma. L’oleoresina contiene diversi principi attivi, che trovano applicazione come vermifughi, che possono anche risultare mortali.

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Ficus

Ficus spp.

Numerose specie, di aspetto e dimensioni variabili; tra le più diffuse nelle nostre case: Ficus benjamina, Ficus lyrata, Ficus elastica.

Caratteristica comune a tutte è la presenza di canali laticiferi, contenenti un liquido, o lattice, irritante per occhi e pelle, probabilmente con scopo di difesa dagli erbivori.

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Filodendro o Monstera

Philodendron spp.

Numerose specie ampiamente coltivate in serra e in appartamento. A causa della presenza di cristalli di ossalati di calcio è pianta pericolosa per contatto e per ingestione.

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Funghi

ing: mushrooms fr: champignons

Possono contenere diverse tossine, alcune delle quali mortali. La tollerabilità è differente nelle diverse persone e dipende anche dalla quantità consumata; in animali piccoli come i porcellini d’india l’assaggio è molto pericoloso.

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Gelsomino

Gelsemium sempervirens

ing: jasmine fr: jasmin

L’intera pianta è velenosa per la presenza di gelsemicina e altri alcaloidi e cumarine.

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Giglio

Lilium spp.

ing: lily fr: lis

Diverse specie; l’intera pianta è altamente tossica per la presenza di colchicina.

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Ginestra

Spartium junceum

ing: broom fr: genêt d'Espagne

Pianta dalla fioritura molto appariscente, con una cascata di fiori gialli, talvolta di altro colore nelle varietà coltivate. Tutta la pianta è tossica per la presenza di alcaloidi.

Comune in tutta Italia.

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Glicine o Wisteria o Wistaria

Wisteria sinensis

ing: wisteria fr: glycine

Pianta rampicante con fiori dal profumo intenso.

L’intera pianta, ma soprattutto baccelli e semi, contiene wistarina, un glicoside tossico per l’uomo e per gli animali.

Distribuzione: vedi immagine.

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Lauroceraso

Prunus laurocerasus

ing: laurel, cherry laurel fr: laurier-cerise

Arbusto tipicamente presente nelle siepi. I fiori, bianchi e profumati, si trasformeranno in frutti nerastri simili a piccole olive, velenose; tutta la pianta è comunque da evitare per la presenza di glicosidi cianogenetici (prunasina, laurocerasina, isoamigdalina e altri) che a contatto con l’acqua (e anche con la saliva) producono acido cianidrico.

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Mandorlo amaro

Prunus amygdalus

Le mandorle frutto di questo pruno contengono amigdalina che provoca intossicazione da cianuri; pericolose per l’uomo e gli animali.

Nota: anche il mandorlo dolce, il ciliegio, la pesca, la pera, la prugna contengono amigdalina, ma l'intossicazione per ingestione dei semi è estremamente rara.

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Melanzana

Solanum melongena

ing: aubergine, eggplant fr: aubergine

E’ una pianta coltivata per il frutto commestibile. Il frutto crudo e le parti verdi sono tossiche perché contengono solanina.

Diffusa in tutta Italia.

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Narciso selvatico o Giunchiglia o Narciso trombone

Narcissus pseudonarcissus, Narcissus poeticus

ing: daffodil fr: narcisse

La parte velenosa di questa pianta spontanea sono i bulbi, per la presenza di diversi alcaloidi e tannini.

Vedi distribuzione in Italia.

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Oleandro o Mazza di S. Giuseppe o Mazza di S. Giovanni o Fior d’or

Nerium oleander

ing: rosebay, oleander fr: laurier rose

E’ una delle piante più tossiche che si conoscano, per l’uomo e tutte le specie animali. Tutta la pianta è pericolosa, fresca o essicata, anche l’acqua in cui sono stati immersi rami e foglie; evitare l’uso del legno per accendere fuochi. Principale responsabile della tossicità è la ouabaina, che inattiva la pompa sodio/potassio delle cellule.

Distribuzione sul territorio: vedi immagine.

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Ortensia

Hydrangea spp.

ing: hydrangea fr: hortensia

Pianta largamente coltivata in Italia; sono pericolose foglie e fiori, soprattutto in boccio, per la presenza di glicosidi cianogenetici.

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Papavero

Papaver somniferum

ing: poppy fr: pavot

Pianta con un elevato contenuto di alcaloidi tossici. I frutti sono delle capsule contenenti minuscoli semi neri, con i quali si fa l’oppio, e pericoloso anche il latice (specialmente nella pianta giovane).

Una quarantina di alcaloidi, tra i quali morfina, codeina e papaverina, di grande utilità farmacologica, ma pericolosissimi in mani inesperte.

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Patata

Solanum tuberosum

ing: potato fr: pomme de terre

La solanina è un alcaloide tossico presente nelle piante della famiglia delle solanacee, Nelle patate si concentra soprattutto nelle foglie e nei fusti. Nei tuberi è normalmente assente finché non vengono esposti alla luce solare.

Diffusa in tutta Italia.

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Pepe d'acqua o Poligono

Polygonum persicaria

ing: spotted lady’s thumb fr: pied-rouge, renouée persicaire

Le sue foglie, aromatiche e piccanti, possono essere utilizzate al posto del pepe.

Non è tossica negli umani, ma può provocare danni epatici e renali ai conigli; non conoscendo l’effetto sulle cavie è meglio evitarla.

Diffusa in tutta Italia.

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Peperoncino piccante

Capsicum annuum

ing: Cayenne pepper

Non somministrare alla cavia.

Responsabili del gusto piccante sono degli alcaloidi chiamati capsaicinoidi, che interagendo con alcuni termorecettori della bocca generano la tipica sensazione di bruciore.

Il latte freddo è il miglior rimedio, ma anche la mollica di pane è utile perché aiuta a rimuovere le tracce di peperoncino dalla bocca.

Pianta diffusa in tutta Italia, per uso alimentare e ornamentale.

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Pianta cobra

Arisaema triphyllum

ing: jack in the pulpit, bog onion

Pianta d’appartamento ricca di cristalli di ossalati; è una potenziale fonte di nefropatia se ingerita dalla cavia.

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Rabarbaro

Rheum spp.

ing: rhubarb fr: rhubarbe

Utilizzo alimentare e medicinale. Le foglie hanno un elevato contenuto di ossalati.

R. palmatum e R. rhabarbarum si trovano nel Veneto e nel Trentino.

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Ranuncolo o Botton d’oro

Ranunculus spp.

ing: buttercup, water crowfoot fr: renoncule

Esistono oltre 400 specie di ranuncoli: nei nostri prati è molto diffuso R. acris, il botton d'oro. Tutte le specie di ranuncoli sono tossiche per contatto e ingestione quando la pianta è fresca, ma i principi attivi (ranuncolina e protoanemonina) diminuiscono la loro tossicità quando la pianta viene seccata. Evitate comunque di raccoglierlo, anche perché si tratta di specie protetta.

Le ranunculacee sono diffuse in tutta Italia.

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Ricino

Ricinus communis

ing: castor plant

Pianta molto diffusa per scopi ornamentali. E' una pianta molto pericolosa: il rivestimento legnoso dei semi contiene le pericolose ricina, ricinina e ricinoleina.

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Rododendro

Rhododendron ferrugineum

ing: alpenrose fr: rhododendron

Pericolose foglie, fiori e nettare, per contatto e per ingestione.

I terpeni e glicosidi contenuti causano bruciore della bocca e della mucosa orale, nausea, alterazione dello stato di coscienza e convulsioni.

Nota: non ricordo quale popolo del vicino Oriente sconfisse i Romani facendo trovare delle botti contenenti miele di rododendro che diede loro allucinazioni consentendo di batterli facilmente.

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Romice o Acetosa o Erba brusca

Rumex acetosa

ing: common sorrel fr: oseille des prés, rumex oseille, surette

Le piante del genere Rumex contengono molta vitamina C, ma anche molto ossalato di potassio, rumicina e ferro.

Se ne raccolgono le foglie tenere per utilizzarla in insalata e minestre ma deve essere consumata con molta cautela a causa dell'alto contenuto di ossalati. Non usare in presenza di urolitiasi e insufficienza renale. Sono stati segnalati casi di intossicazione con danni renali in bambini che ne avevano consumate alte dosi. tossica

E' meglio evitarne l'uso per conigli e cavie.

Diffusa in tutta Italia.

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